asta pesce

BANDITI! LADRI CHE NON SIETE ALTRO! DUECENTO EURO!” – LO SPETTACOLO GARANTITO ALL’ASTA DI PESCE DI TERRASINI (PALERMO), DOVE ALLE PRIME LUCI DELL’ALBA VA IN SCENA LA GARA D’ASTUZIA E VELOCITÀ DEL TUTTI CONTRO TUTTI: BANDITORE CONTRO CLIENTI, CLIENTI CONTRO BANDITORE, CLIENTI CONTRO CLIENTI – DA UNA PARTE C’È L’ASTATORE CHE HA INTERESSE A FAR AUMENTARE IL PREZZO DI UNA CASSETTA DI PESCE. DALL’ALTRA I COMPRATORI AGGUERRITI CHE DEVONO GIOCARE SUL FILO DEL RILANCIO TRA GESTI IMPERCETTIBILI, SGUARDI E TATTICHE…

Estratto dell’articolo di Luca Iaccarino per il “Corriere della Sera”

 

asta pesce 9

«Banditi! Ladri che non siete altro! Duecento euro! Duecento euro? Centonovanta euro!

Banditi! Ladri!». Porto di Terrasini, Sicilia, un passo da Palermo, ore 3.40 della notte, nel basso fabbricato il banditore Giuseppe Viviano ha dato il via all’asta del pesce. Gli epiteti fanno parte del gioco, qui è una gara d’astuzia e velocità tutti contro tutti: banditore contro clienti, clienti contro banditore, clienti contro clienti, banditore con clienti contro altri clienti. […]

asta pesce 8

 

Giuseppe Viviano ha imparato il mestiere d’astatore da suo padre, lo sta insegnando al figlio adolescente, che in questo punto della notte è accanto a lui a dare una mano. Lavoro delicato «bisogna avere una certa disposizione per la matematica e la capacità di creare la contesa tra i clienti. È tutta una questione di strategia mentale».

 

Quella di Terrasini è una delle poche aste di questo tipo rimaste in Sicilia, in Italia, «è una tradizione un po’ araba, un mercanteggiamento fatto d’astuzia». La liturgia si ripete uguale ogni notte. Prima di tutto, utilizzando i bussolotti gialli degli ovetti Kinder si estrae l’ordine in cui verrà venduta la merce dei diversi pescherecci, «chi viene battuto all’inizio è penalizzato, c’è meno gente, e alla fine i prezzi salgono per accaparrarsi quel che resta».

asta pesce 7

 

Dunque, il catalogo è questo: Luna Rossa; Primavera; Trionfo; San Pietro; San Felice; Noto; Santa Rosa; Cleopatra. Tutte barche piccole, della zona, pesca a strascico, in media tre marinai a bordo. Quindi l’astatore si mette in mezzo alla sala, di fronte ha una bilancia con un display in bella vista; accanto un addetto che al volo vede cosa c’è nella cassetta e con un computer stampa l’etichetta prevista dalla legge con varietà e peso; per terra le colonne con le cassette dei singoli pescherecci.

 

Così si inizia: il garzone prende il primo contenitore del primo peschereccio, Luna Rossa, lo mette sulla bilancia e lo ostende, per una valutazione collettiva. Pesci vari, da zuppa. Cinque chili e due. Viviano fa un prezzo a occhio e si parte. «Banditi! Ladri che non siete altro! Quaranta euro! Quaranta euro non c’è meno!». Tutti zitti. «Trentanove!

Trentotto!», scende finché qualcuno non fa un cenno. «Ventotto ce l’abbiamo». A questo punto l’asta rimbalza, «Qualcuno ventinove? Ventinove! Trenta? Spingi! Spingi! Trentuno?».

asta pesce 6

 

La prima cassetta viene venduta a 34 euro, più o meno sei euro al chilo, senza che un osservatore inesperto si sia accorto di niente. Ma col ripetersi del rito, tutto — quasi tutto — appare evidente: il signore robusto che fuma MS rilancia strizzando l’occhio, Eufemia grattando l’aria con la mano, il ristoratore Franco Virga — patron di tanti ristoranti palermitani, tra cui lo stellato Gagini — battendosi il pollice sul mento. Il banditore tutto vede.

 

asta pesce 5

Quando vuole: «È furbo, quello, ti guarda solo quando gli serve, se no ti ignora». Altri invece urlano la propria offerta, «settantuno! Settentasette!», un pescivendolo con il carretto parcheggiato fuori cammina in circolo e grida i suoi prezzi guardando a terra, ogni tanto intervalla con un miagolio — «miaooooo» — di cui è impossibile capire l’utilità (un diversivo?).

 

I clienti guardano l’astatore, l’astatore guarda i clienti, i clienti si guardano tra di loro, l’astatore guarda i clienti che si guardano tra di loro: è una delicatissima alchimia di alleanze, io so che tu sai che io so.

L’astatore prende il 10%, per cui ha l’interesse a far salire la cifra. I clienti hanno interesse a farla scendere. In un minuto ci si gioca tutto, l’affare o la fregatura. Ci vogliono riflessi, astuzia e capacità di fermarsi al momento giusto. […]

 

asta pesce 4

La cassetta venduta a prezzo maggiore: cinque chili e due etti di gamberoni rossi lunghi una spanna, 249 euro. Cinquanta euro al chilo: non stupisce che quando arrivano nei mercati in continente costino più del doppio, tra trasporto, refrigerazione, remunerazione dei diversi passaggi. 135 euro per 5,7 kg di polpi. Moscardini, 5 kg: 120 euro. Quanto si transa in una notte? Dipende. A occhio questa sera una decina di migliaia di euro.

 

Virga per i suoi cinque ristoranti ne ha spesi più o meno 2500, «ma mi son fatto prendere la mano». La competizione c’è, anche se si tratta di aragoste e non di Rembrandt c’è la voglia di sfidare. «Stavo per comprare quei naselli grandi, poi è arrivato quel rompicoglioni…».

 

asta pesce 3

Le transazioni sono tutte in contanti: il prezzo stabilito, più il 10% di IVA; il valore, sottratta la commissione, andrà invece al peschereccio. Prima dell’inizio dell’asta di questa notte, una liturgia di compratori ha consegnato a Viviano il cash di quella di ieri. Chi ha speso migliaia di euro, chi qualche decina «magari viene anche qualche pensionato insonne, è aperta a tutti». […]

asta pesce 10asta pesce 1asta pesce 2

Ultimi Dagoreport

luigi lovaglio giorgia meloni giancarlo giorgetti alberto nagel milleri caltagirone

FLASH! – ENTRO LA FINE DI LUGLIO, AL MASSIMO ENTRO L’8 SETTEMBRE, ARRIVERÀ IL VERDETTO DELLA PROCURA DI MILANO SULL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO BPM, ANIMA SGR, LA DELFIN DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO E CALTAGIRONE AD ACQUISTARE IL 15% DI AZIONI MPS ATTRAVERSO BANCA AKROS, MERCHANT BANK DEL BPM SU SPECIFICO MANDATO DEL MINISTERO DEL TESORO DI GIORGETTI – UN VERDETTO CONTRO L’OPERAZIONE MPS È RIMASTO L’ULTIMA SPERANZA PER MEDIOBANCA E GENERALI DI NON FINIRE NELLE FAUCI DI CALTARICCONE…

donald trump tulsi gabbard vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVONO LE AGENZIE DI SPIONAGGIO A TRUMP E PUTIN? - ANZICHÉ PROTEGGERE LA SICUREZZA DELLO STATO, ANTICIPANDO RISCHI E CRISI, OGGI LA MISSIONE DI CIA E FBI IN AMERICA E DI FSB, SVR, GRU IN RUSSIA, È DI REPRIMERE IL DISSENSO CONFERMANDO IL POTERE - CIRO SBAILÒ: ‘’PER LA PRIMA VOLTA, IL VERTICE POLITICO NON SI LIMITA A INDIRIZZARE: PUNTA A SVUOTARE LA FUNZIONE DELL’INTELLIGENCE, RIDUCENDOLA A UNA MACCHINA DI STABILIZZAZIONE POLITICA AD USO PERSONALE...’’

ali larijani khamenei vladimir putin xi jinping

A TEHERAN QUALCOSA STA CAMBIANDO – SI NOTANO CURIOSI MOVIMENTI NEL SISTEMA DI POTERE IRANIANO: MENTRE RICOMPAIONO VECCHI VOLPONI COME ALI LARIJANI, STA NASCENDO UN NUOVO CENTRO DECISIONALE NON UFFICIALE, A GUIDARE LE MOSSE PIÙ DELICATE DEL REGIME. I PASDARAN PERDONO QUOTA (LA LORO STRATEGIA È FALLITA DI FRONTE ALL’ANNIENTAMENTO DI HEZBOLLAH, HAMAS E ASSAD), AVANZA UN “CONSIGLIO OMBRA” DI TRANSIZIONE, CON IL CONSENSO DI KHAMENEI – “L’ASSE DEL MALE” CON RUSSIA E CINA PROSPERA: TEHERAN HA BISOGNO DELLE ARMI DI PUTIN E DEI SOLDI DI XI JINPING. ALLA FACCIA DI TRUMP, CHE VOLEVA RIAPRIRE IL NEGOZIATO SUL NUCLEARE…

matteo salvini luca zaia giorgia meloni

DAGOREPORT – COSA SI SONO DETTI GIORGIA MELONI E LUCA ZAIA NELL'INCONTRO A PALAZZO CHIGI, TRE SETTIMANE FA? - TOLTA SUBITO DI MEZZO L'IDEA (DI SALVINI) DI UN POSTO DI MINISTRO, LA DUCETTA HA PROVATO A CONVINCERE IL “DOGE” A PRESENTARE UNA SUA LISTA ALLE REGIONALI IN VENETO MA APPOGGIANDO IL CANDIDATO DEL CENTRODESTRA (ANCORA DA INDIVIDUARE) - MA TRA UNA CHIACCHIERA E L'ALTRA, MELONI HA FATTO CAPIRE CHE CONSIDERA ZAIA IL MIGLIOR LEADER POSSIBILE DELLA LEGA, AL POSTO DI UN SALVINI OSTAGGIO DELLE MATTANE DI VANNACCI – UN CAMBIO DI VERTICE NEL CARROCCIO EVOCATO NELLA SPERANZA CHE IL GOVERNATORE ABBOCCHI ALL’AMO...

elly schlein giorgia meloni beppe sala ignazio la russa maurizio lupi marcello viola

DAGOREPORT - NESSUNO VUOLE LE DIMISSIONI DI BEPPE SALA: DA SINISTRA A DESTRA, NESSUN PARTITO HA PRONTO UN CANDIDATO E TRA POCHI MESI A MILANO COMINCIANO LE OLIMPIADI MILANO-CORTINA – MA SALA VUOLE MANIFESTARE ALL'OPINIONE PUBBLICA UNO SCATTO DI DIGNITÀ, UN GRIDO DI ONESTÀ, UNA REAZIONE D'ORGOGLIO CHE NON LO FACCIA SEMBRARE  ''LU CIUCCIO 'MIEZZO A LI SUONI'' - L’UNICO A CHIEDERE IL PASSO INDIETRO DEL SINDACO È IGNAZIO LA RUSSA, CHE INVECE UN CANDIDATO CE L’HA ECCOME: MAURIZIO LUPI. METTENDO SOTTO LA SUA ALA IL PARTITO DI LUPI, "NOI MODERATI", ‘GNAZIO SOGNA IL FILOTTO: CONQUISTARE SUBITO IL COMUNE DI MILANO E NEL 2028 LA REGIONE LOMBARDIA – MOLTO DELL’INCHIESTA SULL’URBANISTICA DIPENDERÀ DALLA DECISIONE DEL GIP, PREVISTA PER MERCOLEDI': SE IL GIUDICE NON ACCOGLIERÀ LE RICHIESTE DEI PM (CARCERE O DOMICILIARI PER GLI INDAGATI), LA BUFERA PERDERÀ FORZA. VICEVERSA…

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM