PAPA FRANCESCO È VIVO E LOTTA IN MEZZO A NOI - BERGOGLIO, SENZA I NASELLI PER L’OSSIGENO, HA INCONTRATO IN VATICANO I MEDICI E GLI INFERMIERI DELL'OSPEDALE GEMELLI DI ROMA CHE GLI HANNO SALVATO LA PELLE. TRA LE 70 PERSONE, PRESENTI ANCHE IL PRESIDENTE DEL CDA DELLA FONDAZIONE GEMELLI, DANIELE FRANCO, ED ELENA BECCALLI, RETTRICE DELL’UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE (A CUI IL PAPA HA DETTO "QUANDO COMANDANO LE DONNE, LE COSE VANNO") - A SANTA MARTA, BERGOGLIO EFFETTUA LA FISIOTERAPIA E SCHERZA, CHIEDENDO AI CARDINALI "COME VA, ANCORA VIVI?" - VIDEO

IL PAPA INCONTRA DIRIGENTI GEMELLI E PERSONALE CHE LO HA CURATO

papa francesco incontra la comunita del gemelli in vaticano 1

(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 16 APR - Questa mattina, poco prima delle 11:00, nelle sale dietro l'Aula Paolo VI, Papa Francesco ha incontrato i vertici e il personale della Fondazione Policlinico "A. Gemelli", dell'Università Cattolica e della Direzione Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano, in totale circa 70 persone, che lo hanno assistito durante i giorni del ricovero il mese scorso. Lo riferisce la Sala stampa vaticana.

Dopo alcune parole di saluto del Presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Gemelli, Daniele Franco, e gli auguri per la Pasqua e il recupero della sua salute, il Papa ha rivolto un ringraziamento a tutti, assicurando la sua preghiera per ciascuno, e chiedendola per sé: "Grazie per il servizio in ospedale, molto buono, continuate così!" ha concluso. Papa Francesco ha poi salutato e ringraziato individualmente i presenti, a cominciare dalla Rettrice dell'Ateneo, Elena Beccalli. L'incontro è durato circa 20 minuti.

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IL PAPA, 'QUANDO COMANDANO LE DONNE, LE COSE VANNO'

(ANSA) - "Grazie. E grazie per tutto quello che avete fatto. Grazie a lei, che è così forte: quando comandano le donne le cose vanno". Lo ha detto stamane papa Francesco nel suo saluto ai vertici e al personale del Policlinico Gemelli che lo ha avuto in cura, rivolgendosi in particolare alla rettrice dell'Università Cattolica, Elena Beccalli. "E grazie a tutti voi - ha aggiunto - prego per voi, e per favore fatelo per me. Grazie".

"Grazie per il servizio in ospedale, molto buono, continuate così!", ha concluso il Pontefice. Durante il suo saluto iniziale, il presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Gemelli, Daniele Franco, oltre a compiacersi nel vedere che il Papa sta meglio e si sta riprendendo, lo ha invitato a tornare al Gemelli "ma non come paziente, ma per visitare i nostri malati, soprattutto quelli che stanno meno bene. Una sua parola di conforto credo sarebbe di grande aiuto a loro e alle famiglie".

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DAL RESPIRO ALLE BRACCIA GLI ESERCIZI DEL PAPA DIETRO LA RIPRESA LAMPO

Estratto dell’articolo di Gian Guido Vecchi per il “Corriere della Sera”

L’ingresso all’intero secondo piano di Casa Santa Marta è sorvegliato da gendarmi e guardie svizzere. La porta della suite 201 si apre su un ambiente rettangolare abbastanza ampio che serve da salotto per ricevere i rari visitatori e conduce alle altre stanze, una camera da letto e uno studio.

Chi lo ha appena visto, descrive papa Francesco seduto a una piccola scrivania, alcuni dossier davanti a sé, che magari non riesce a parlare a lungo ma ascolta attento, sfoglia documenti e risponde con frasi asciutte, «d’accordo, procediamo», l’aria un po’ affaticata ma l’umore di sempre: «Come va? Ancora vivo?», si è sentito chiedere un anziano cardinale prima di riuscire, lui, a chiedere al Pontefice come stesse.

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Sta meglio, tutto sommato, anche se è inevitabile che i tempi di recupero, in un uomo di 88 anni, tendano a essere abbastanza lunghi. Almeno due mesi, avevano detto i medici quando Bergoglio è stato dimesso dal Gemelli, il 23 marzo, dopo 38 giorni di ricovero per una polmonite bilaterale. Eppure già le prime tre settimane di convalescenza a Santa Marta stanno dando i loro frutti, come hanno dimostrato le uscite a sorpresa degli ultimi dieci giorni. [...]

Ma non si tratta solo di questo. Di là dall’immagine del Pontefice un po’ riottoso nel seguire le raccomandazioni mediche c’è l’insospettata disciplina di un Papa che da ventitré giorni, con tenacia da gesuita, si sottopone a cicli quotidiani di fisioterapia respiratoria e motoria.

papa francesco si affaccia dal balcone del policlinico gemelli 13 foto lapresse

I medici hanno elaborato un programma di «riallenamento» dei polmoni e della muscolatura toracica, e quindi del respiro e della voce. Gli esercizi con i fisioterapisti si concentrano soprattutto al mattino. Francesco si sveglia come sempre prima dell’alba, prega, concelebra la messa con i suoi segretari nella cappellina al secondo piano, fa colazione e poi comincia.

Un paio di sessioni mattutine cui si aggiunge almeno una sessione pomeridiana, due o tre ore di riabilitazione al giorno: esercizi di espansione toracica e di controllo della respirazione e del diaframma più la fisioterapia per allenare la muscolatura delle braccia e delle gambe, anche attraverso l’uso di un deambulatore.

papa francesco si affaccia dal balcone del policlinico gemelli 8 foto lapresse

La Domenica delle Palme, Francesco è arrivato in piazza San Pietro alla fine della messa per salutare i fedeli, «buona Domenica delle Palme, buona Settimana Santa!», e la sua voce era più ferma rispetto al giorno dell’uscita dal Gemelli e anche alla domenica precedente, quando ha benedetto i pellegrini del Giubileo dei malati. Resta la difficoltà ad alzare le braccia, lo si è visto muovere appena gli avambracci. Ma anche questo è un effetto delle cinque settimane passate in una stanza d’ospedale, le braccia spesso immobili per via delle flebo.

I miglioramenti comunque ci sono, lievi ma progressivi. Si punta a rendere la respirazione sempre più autonoma, anche l’uso dell’ossigenazione ad alti flussi è ormai «residuale» e «a fini terapeutici», quando c’è bisogno nelle ore serali e notturne. Per buona parte della giornata il Papa riesce ormai a fare a meno dei naselli per l’ossigeno. [...]

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