
BEVI E GODI CON CRISTIANA LAURO – “L’ALCOL FA MALE ANCHE IN PICCOLE DOSI? E DOVE SAREBBE LA PROVA SCHIACCIANTE, TRANNE IL FATTO CHE LO DICANO “GLI STUDI”? MI CHIEDO: COM’È POSSIBILE CHE L’UMANITÀ, DOPO MILLENNI DI BEATA CONVIVENZA COL VINO, NON SI SIA ANCORA ESTINTA? MISTERO” - “NON SARÀ UN BICCHIERE DI VINO A UCCIDERCI. SE PROPRIO DOBBIAMO CERCARE UN COLPEVOLE, GUARDIAMOCI ATTORNO: GUERRE, CATASTROFI AMBIENTALI, CAMBIAMENTO CLIMATICO. E VALE UNA REGOLA: BENVENUTI SULLA TERRA, SI MUORE! MA SE PROPRIO DEVO, LASCIATEMELO FARE COL MIO BICCHIERE DI VINO IN MANO…”
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E SE VI DICESSIMO CHE NON BERE UN GOCCIO DI ALCOL AUMENTA IL RISCHIO DI DEMENZA? SECONDO UNO...
Cristiana Lauro per Dagospia
L’alcol fa male anche in piccole dosi? E dove sarebbe la prova schiacciante, tranne il fatto che lo dicano “gli studi”? E naturalmente, nel calderone dei veleni finisce anche il vino, reo di contenere una modesta percentuale di alcol. A questo punto, mi chiedo: com’è possibile che l’umanità, dopo millenni di beata convivenza col vino, non si sia ancora estinta? Mistero.
Nel frattempo il genere umano - almeno quello che ha ancora accesso al cibo - si rimpinza serenamente di robe secche confezionate. Lo “snack” da metà pomeriggio, rigorosamente a basso costo, nei supermercati va per la maggiore. Parlo di noccioline e mandorle imbustate, cariche di solfiti e approvate da nutrizionisti d’assalto (non chiamateli “dietologi” se non volete trovarvi in un TED Talk non richiesto sulla frutta secca).
E già che siamo in tema, lancerò un sondaggio tra la comunità degli scoiattoli del Parco Sempione a Milano: loro sì che se ne intendono di alimentazione plant-based e superfood col guscio. Nel frattempo gli scaffali degli ormai diffusissimi mini market, sono pieni di insalate in busta, di pane in cassetta immortale, di merendine e biscotti “senza conservanti” che scadono direttamente a ridosso del prossimo Giubileo. Ma il problema, capite bene, è il bicchiere di vino.
Secondo “la scienza” — che oramai tira fuori studi con la stessa disinvoltura con cui un influencer sforna frasi motivazionali - il vino anche in piccole quantità e consumato durante il pasto, fa male. Anzi, malissimo. Più della guerra, più dell’inquinamento, più della cattiva televisione. Lo dicono studi americani, e già questo dovrebbe bastare per far scattare l’allarme bufala come a Natale con i parenti ubriachi.
Eh sì, oggi tutto è male. Tranne le mode del momento, che invece sono sacre e intoccabili. Guai a mettere in discussione le proprietà assolute dell’avocado (quello che da appena colto, un po’ acerbo, ha viaggiato per un mese nella stiva di una nave) della kombucha, del latte d’avena e del digiuno intermittente, magari praticato mentre si lavora di Squat col tappetino sotto ai piedi.
Ma torniamo agli studi, quelli con la esse maiuscola. Perché la verità è che spesso non si sa chi li commissiona (tema importante) con quali obiettivi e su quale campione statistico. Anamnesi? Genetica? Stile di vita? Vai a capire come funziona, ma il dubbio è legittimo. Si cambia teoria ogni cinque anni: oggi il caffè ti salva il fegato, domani te lo distrugge.
Ricordate le uova? Colpevoli del colesterolo, reiette dalle diete, bandite dalle tavole. Oggi sono tornate eroine proteiche. A proposito, io ho fatto i test per le intolleranze alimentari, quelli seri col prelievo ematico e ho speso pure una cifra ragguardevole. Risultato: niente glutine, zuccheri, lattosio o vino nella lista nera. Evviva! Purtroppo però le uova (in particolare l’albume) dovrebbero farmi venire un attacco di…vabbè, avete capito.
Io le mangio spesso e volentieri e senza alcun effetto annunciato. Le amo in tutte le versioni, specialmente sode, come si faceva un tempo all’osteria: proteggono lo stomaco da un bel bicchiere di vino, che a digiuno potrebbe creare qualche fastidio per via dell’acidità. La prova clinica su me stessa funziona!
Nel frattempo, vorrei ricordare che farmaci venduti per decenni come portentose pasticche da banco sono passati sotto stretta sorveglianza. Scoperti effetti collaterali gravi, talvolta letali. Eppure sono ancora lì, sugli scaffali, basta solo la prescrizione del medico di base. Ma vuoi mettere un buon Brunello di Montalcino? Un Chianti Classico o un Barbaresco? Quelli sì che sono pericolosi!
E che dire dei vaccini anti-Covid? Ci hanno salvato, ci hanno immunizzato, hanno risolto una catastrofe mondiale, forse provocando nuove patologie, non si sa. Però secondo certi studi recenti (sempre loro, gli studi) sono la causa principale del recente aumento di gravi patologie al pancreas. Sarà vero? Mi hanno iniettato cinque dosi e adesso come torno indietro? Però il vino, mi raccomando, bevetelo con moderazione, anzi non bevetelo proprio perché è Belzebù!
La verità è che non sarà un bicchiere di vino a ucciderci. Se proprio dobbiamo cercare un colpevole, guardiamoci attorno: guerre, catastrofi ambientali, cambiamento climatico, resistenza feroce e imperdonabile al Green Deal, multinazionali allergiche alla sostenibilità. E allora vale una regola: benvenuti sulla terra, si muore! Ma se proprio devo, lasciatemelo fare col sorriso e col mio bicchiere di vino in mano.