
"SONO CONVINTISSIMO CHE QUESTO È STATO UN OMICIDIO PREMEDITATO E CHE SONO COINVOLTE DIVERSE PERSONE" - LA BOMBA SGANCIATA DA CLAUDIO STERPIN, AMICO DI LILIANA RESINOVICH, LA 63ENNE SCOMPARSA IL 14 DICEMBRE DEL 2021 E TROVATA SENZA VITA IL 5 GENNAIO 2022, A TRIESTE - PER L'OMICIDIO È INDAGATO SUO MARITO, SEBASTIANO VISINTIN: NON AVREBBE ACCETTATO CHE LILIANA AVESSE UNA RELAZIONE CON CLAUDIO STERPIN (CHE AI MAGISTRATI HA DETTO: "VISINTIN È STATO L’UNICO A NON CERCARLA DOPO LA SCOMPARSA, SAPEVA CHE NON SAREBBE TORNATA...")
Estratto dell'articolo di Andrea Pasqualetto per il "Corriere della Sera"
«Io sono convintissimo che questo è stato un omicidio premeditato e che sono coinvolte diverse persone». Parte col botto Claudio Sterpin. Siamo con lui fuori dell’aula del tribunale dove lo attendono cinque ore di interrogatorio a porte chiuse.
Si tratta di incidente probatorio, cioè di un’anticipazione dell’eventuale processo per la morte di Liliana Resinovich, scomparsa il 14 dicembre del 2021 e trovata senza vita il 5 gennaio successivo. Per la Procura di Trieste è un delitto e c’è un assassino: Sebastiano Visintin, il marito. «L’ha aggredita e soffocata», è l’ipotesi dell’accusa, che in precedenza aveva chiesto l’archiviazione del caso per suicidio.
In aula ci sono la gip Flavia Mangiante, la procuratrice capo Patrizia Castaldini, la pm Ilaria Iozzi, vari avvocati e c’è lui: Visintin, nella scomodissima veste di indagato. Lui e Sterpin, 75 e 86 anni, il marito e l’amico del cuore, l’accusato e il supertestimone che per i pm incarna anche un po’ il movente. Sebastiano avrebbe ucciso Liliana perché voleva andarsene con Claudio.
liliana resinovich sebastiano visintin
In aula saranno uno di fronte all’altro ma prima che tutto inizi l’amico speciale di Liliana, elegante e sereno, molto distante dall’uomo raccontato nella richiesta di incidente probatorio che lo vuole poco in salute, parla e confonde le acque: «Io dico che potrebbe non essere stato Sebastiano ma certamente lui sa tante cose che non ha detto.
Ed è stato l’unico a non cercarla dopo la scomparsa. Perché? Te lo dico io il perché: perché sapeva che non sarebbe tornata. Lo dirò sempre, fino alla morte: Sebastiano sa tutto. E per me c’è qualcosa dietro che va oltre l’abbandono del tetto coniugale, qualcosa che Lilly sapeva. Ascoltami, io non riuscirò a vivere fino al giorno in cui si scoprirà ma quel giorno voi tutti direte: il mona aveva ragione».
Claudio Sterpin liliana resinovich
Sterpin non aggiunge altro sul punto caricando così la vicenda di mistero. Arriva un’amica: «Ciao Claudio, come va? Ti vedo bene». «La prendo con filosofia». Dall’aula lo chiamano: «Venga Sterpin». Giacca e cravatta, l’ex maratoneta che chiamavano l’Etiope di Trieste, scatta in piedi e infila la porta che viene subito richiusa. Lo interrogherà prima il pm, poi i legali delle parti offese, infine gli avvocati difensori di Visintin. Il quale è molto più silenzioso del solito, gli occhi rossi, la camminata instabile, l’aria sofferente. «È messo molto peggio di Sterpin», nota qualcuno. [...]
SEBASTIANO VISINTIN LILIANA RESINOVICH
Quando escono, nel primo pomeriggio, il testimone-movente sembra ancora in forma, Sebastiano è invece la maschera di se stesso che si fa largo fra i cronisti senza dire alcunché. Claudio invece parla ancora: «Ho ripetuto tutto quel che ho detto fino a oggi, sempre la stessa versione». La versione che lui dà del rapporto con Liliana è messa nero su bianco: «Lei aveva deciso di lasciarlo e di venire a vivere con me, era nostra intenzione formalizzare il rapporto e proprio il weekend di domenica 19 dovevamo per la prima volta trascorrerlo insieme a Umago.
La data non era casuale, era il giorno in cui ci siamo messi insieme la prima volta 40 anni fa. Lilly intendeva parlargli del nostro rapporto giovedì 16 dicembre». L’avrà fatto? «Forse». Ha ripercorso la storia d’amore. «Ci siamo sposati entrambi ma non ci siamo mai persi di vista. Poi, quando è morta mia moglie, Liliana si è sentita più libera e così da gennaio 2021 abbiamo ripreso a frequentarci senza nasconderci, poi lei ha iniziato a venire da me ogni martedì a stirarmi le camicie». Per Visintin sono fantasie: «Non è vero, io e Lilly non avevamo alcun problema, altro che abbandono».
LILIANA RESINOVICH E SEBASTIANO VISINTIN
Ma a provare il legame della donna con Sterpin sono i messaggi whatsapp che si scambiavano quotidianamente, messi in fila dalla consulente Gabriella Marano. «Quando sei triste pensa che ti amo», scrive Liliana sei giorni prima della scomparsa. «Buonanotte caro amore». Molti erano in codice: «Cam», Ciao amore mio. «Ambg», amore mio buongiorno. L’ultimo di Lilly è del 13 dicembre: «Ok sono tenace finirà». E poi le ricerche della donna in rete: «Tempistiche che occorrono per il divorzio». [...]
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