enzo bianchi papa bergoglio

BOSE DELL’ALTRO MONDO – L’EX PRIORE E FONDATORE ENZO BIANCHI SI È ARRESO: DOPO AVER OPPOSTO RESISTENZA IGNORANDO L'ORDINE DEL DELEGATO PAPALE DI ANDARE IN “ESILIO”, HA FATTO LE VALIGIE E SI È ALLONTANATO PER TRASFERIRSI IN TOSCANA – È L’EPILOGO DI UNA SERIE DI TENSIONI INIZIATE NEL 2017 QUANDO BIANCHI LASCIÒ L’INCARICO DI PRIORE AL SUCCESSORE LUCIANO MANICARDI – DOPO AVER MOLLATO L’INCARICO SI ERA SPOSTATO IN UN EREMO POCO DISTANTE E LA SUA PRESENZA INCOMBENTE…

Marco Imarisio per il "Corriere della Sera"

 

enzo bianchi

La cassa di cartone che il volontario carica su un furgone Iveco vale più di ogni conferma ufficiale. Fratel Enzo Bianchi sta lasciando l'eremo nel quale ha trascorso gli ultimi mesi, a poche decine di metri dalla sua creatura, la comunità che aveva fondato nel 1963, eppure mai così lontano, sempre più lontano. Fino a un punto che si sperava non arrivasse mai. Per nessuna delle parti coinvolte in una contesa cominciata ormai quattro anni fa e ancora oggi incomprensibile ai più.

monastero di bose 1

 

Cosa è o cosa è stata Bose lo sanno tutti, e tutti sanno che è difficile riassumere in poche righe. Una delle comunità più famose e visitate d'Italia e forse d'Europa, formata da monaci di entrambi i sessi che provengono da Chiese cristiane di diversa estrazione e votata al dialogo ecumenico con ogni forma di cristianità. Nasce nel 1963 a Torino, su impulso di un ex ragioniere divenuto monaco sull'onda del Concilio Vaticano II, che guida un gruppo di giovani cattolici e protestanti. Nel 1965 si trasferiscono sulle serre, le alture moreniche che separano la provincia di Torino da quella di Biella, a Bose, in una frazione di Magnano e subito iniziano gli incontri ecumenici.

ENZO BIANCHI E PAPA BERGOGLIO

 

Superano indenni i veti dell'allora vescovo di Biella, e quando nel fatidico 1968 il cardinale di Torino Michele Pellegrino bussa alla porta di quello che all'epoca era solo un cascinale, la legittimazione del nuovo monastero diventa implicita ma reale. Sono passati quasi sessant' anni, duranti i quali tutto è diventato più grande, la comunità, che oggi conta più di cento persone, la fama, l'interesse, sono state aperte altre sedi in Italia e a Gerusalemme.

 

ENZO BIANCHI

Nel 2017 Enzo Bianchi rinuncia alla carica di priore, all'età di 74 anni, lasciandola al suo successore designato da tempo, Luciano Manicardi. Si sposta in un edificio all'esterno del perimetro della comunità, per non interferire. Poi succede qualcosa. All'inizio sono soltanto voci. Nel maggio 2020, in piena pandemia, un decreto della Santa Sede, firmato da papa Francesco, che in occasione del cinquantesimo anniversario della comunità, fissato per convenzione nel 1968, aveva scritto a Bianchi definendo la comunità «una feconda presenza nella Chiesa e nella società», ordina all'ex priore di allontanarsi in modo definitivo.

 

luciano manicardi 1

Non è ancora dato sapere la ragione di un provvedimento così duro. Il «decreto singolare» del Vaticano lasciava intuire una storia di divisioni interne. L'eredità del fondatore, che si era spostato in un eremo poco distante, la sua ombra e il suo carisma potevano essere una presenza incombente, potevano inibire e condizionare decisioni e comportamenti. Per questo era meglio che Bianchi si trasferisse «entro e non oltre dieci giorni dalla notifica» in un'altra sede di Bose, l'eremo di Cellole San Gimignano, in provincia di Siena. Non succede nulla.

 

monastero di bose

A gennaio di quest' anno la sede designata per fratel Enzo «con un passo sofferto» dismette la sua appartenenza alla comunità, e viene ceduta «in comodato d'uso» all'ex priore. Come se ci fosse bisogno di un taglio ancora più netto. L'ultimo termine per il trasferimento viene fissato al 17 febbraio, prima dell'inizio della Quaresima. Il giorno seguente, con un comunicato anch' esso di inedita durezza, la «sua» Comunità prende atto «con profonda amarezza» del fatto che fratel Enzo non è ancora partito. «Lo spostamento a Cellole avrebbe contribuito ad allentare la tensione e la sofferenza di tutti e avrebbe facilitato il lento cammino di riconciliazione e comprensione reciproca. Purtroppo, la mano tesa non è stata accolta».

 

ENZO BIANCHI

Qualche giorno prima, fratel Enzo aveva scritto in un tweet una frase neppure troppo sibillina, che lasciava capire come ormai ogni ponte fosse stato bruciato. «Silenzio sì, assenso alla menzogna no». La verità sta emergendo, sostiene l'ex priore, una delle figure religiose più conosciute del nostro Paese. Ieri le serre di Biella erano coperte della nebbia e dall'umidità. Il monastero era deserto, in tempi di epidemia i visitatori sono pochi. Da un anno non è più possibile ospitare nessuno per le settimane di meditazione. I frutti dell'enorme orto sono stati regalati alla Caritas, perché non c'era nessun turista a comprarli.

 

monastero di bose 2

La piccola comunità fa notizia solo per questo dissidio lacerante e doloroso. Nessun ospite è autorizzato a parlare. Abbiamo saputo che questo capitolo si chiude con l'addio di fratel Enzo ai suoi luoghi da monaci che raccomandavano l'anonimato, da persone vicine al diretto interessato, e da quelle poche cose in attesa di essere portate via. «Non è un trasferimento, si tratta di un esilio» dice amaro un suo ex collaboratore, che gli vuole bene, come gliene vogliono quasi tutti.

 

Non sta a noi dare giudizi su una vicenda che ha coinvolto anche il Papa. Ma quale che sia la causa del conflitto, sappiamo che non è stato ben gestito, lasciando trapelare voci, illazioni, sospetti, generando tensioni ulteriori. Fino a questa frattura così definitiva. Non è scritto da nessuna parte che le cose belle come Bose possano durare per sempre.

ENZO BIANCHI GESU' E LE DONNE COVER

luciano manicardi

ENZO BIANCHI PAPA FRANCESCOENZO BIANCHI E WOJTYLA

Ultimi Dagoreport

FLASH! – SE URBANO CAIRO NON CONFERMA MENTANA ALLA DIREZIONE DEL TGLA7 ENTRO IL PROSSIMO 30 GIUGNO, CHICCO ALZA I TACCHI E SE NE VA – IL CONTRATTO SCADE A FINE 2026 MA A LUGLIO C’E’ LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI – PARE CHE QUESTA VOLTA NON CI SIA DI MEZZO IL DIO QUATTRINO, BENSI’ QUESTIONI DI LINEA POLITICA (GIA' NEL 2004 MENTANA FU PRATICAMENTE “CACCIATO” DAL TG5 DOPO UN VIOLENTISSIMO SCAZZO CON SILVIO BERLUSCONI E I SUOI “DESIDERATA”, E FU SOSTITUITO DAL SUO VICE MIMUN…)

meloni macron merz starmer trump iran usa attacco bombardamento

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI STA SCOPRENDO CHE VUOL DIRE ESSERE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI UN PAESE CHE NON HA MAI CONTATO UN TUBO: PRIMA DI PROCEDERE AL BOMBARDAMENTO DEI SITI IRANIANI, TRUMP HA CHIAMATO IL PREMIER BRITANNICO, KEIR STARMER, E POI, AD ATTACCO IN CORSO, HA TELEFONATO AL TEDESCO MERZ. MACRON È ATTIVISSIMO COME MEDIATORE CON I PAESI ARABI: FRANCIA, REGNO UNITO E GERMANIA FANNO ASSE NEL GRUPPO "E3", CHE TIENE IL PALLINO DEI NEGOZIATI CON L'IRAN  – L’AFFONDO DI RENZI: “LA POLITICA ESTERA ITALIANA NON ESISTE, MELONI E TAJANI NON TOCCANO PALLA”. HA RAGIONE, MA VA FATTA UN’INTEGRAZIONE: L’ITALIA È IRRILEVANTE SULLO SCACCHIERE GLOBALE, INDIPENDENTEMENTE DA CHI GOVERNA...

donald trump mondo terra brucia guerra iran nucleare

DAGOREPORT – BENVENUTI AL CAOS MONDIALE! AL DI LA' DEL DELIRIO DI PAROLE, ANNUNCI E BOMBARDAMENTI DI TRUMP, C’È LA DURISSIMA REALTÀ DEI FATTI. L’ATTACCO ALL’IRAN AVRÀ CONSEGUENZE POTENZIALMENTE DEVASTANTI IN OGNI ANGOLO DEL MONDO – UN'EVENTUALE CHIUSURA DELLO STRETTO DI HORMUZ FAREBBE SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, CON CONTRACCOLPI ENORMI SULLA CINA (PRIMO CLIENTE DEL GREGGIO IRANIANO) E DANNI PESANTI SULL'EUROPA – I TRE POSSIBILI SUCCESSORI DI KHAMENEI SONO TUTTI PASDARAN: SE MUORE LA GUIDA SUPREMA, IL REGIME DIVENTERÀ ANCORA PIÙ OLTRANZISTA – UN'ALTRA FACCIA DEL BUM-BUM TRUMPIANO E' LA FRATTURA NEL PARTITO REPUBBLICANO USA: L'ALA “MAGA” CAPITANATA DA JD VANCE SI SENTE TRADITA DAL TRUMP BOMBAROLO (L’HA VOTATO PERCHÉ SI OCCUPASSE DI FAR TORNARE "L'ETA' DELL'ORO" IN AMERICA, NON PER BUTTARE MILIARDI DI DOLLARI PER ARMI E INTELLIGENCE IN UCRAINA E ISRAELE)

giorgia meloni francesco acquaroli antonio tajani matteo salvini donald trump

DAGOREPORT: A CHE PUNTO È L'ARMATA BRANCA-MELONI? TORNATA SCORNATA DAL G7 MENO UNO (TRUMP SE NE FOTTE DI LEI E DELL'EUROPA), I PROBLEMI REALI BUSSANO ALLA PORTA DI PALAZZO CHIGI. A PARTIRE DALL'ECONOMIA: LA GUERRA IN MEDIORIENTE POTREBBE FAR SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, E CONSEGUENTE AUMENTO DI OGNI PRODOTTO - AGGIUNGERE LA LOTTA CONTINUA CON SALVINI, LA PIEGA AMARA DEI SONDAGGI NEI CONFRONTI DEL GOVERNO E LA POSSIBILE SCONFITTA NELLE MARCHE DEL SUO FEDELISSIMO ACQUAROLI: IL PD CON MATTEO RICCI E' IN VANTAGGIO DI 5 PUNTI E LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA DI ANTICIPARE IL VOTO NELLE MARCHE A SETTEMBRE – SULLE ALTRE QUATTRO REGIONI, LA FIAMMA E' INDECISA SUL TERZO MANDATO CHE FAREBBE FELICE ZAIA IN VENETO, DESTABILIZZANDO IL PD IN CAMPANIA. MA IERI, PRESSATO DA VANNACCI, SALVINI HA PRESO A PRETESTO IL "NO" DI TAJANI, PER SFANCULARE VELOCEMENTE (E SENZA VASELINA) I SUOI GOVERNATORI, ZAIA E FEDRIGA - IL ''NO'' DI TAJANI ERA TRATTABILE: L'OBIETTIVO E' LA FUTURA PRESIDENZA DELLA REGIONE LOMBARDIA (IL CANDIDATO ''COPERTO'' DI FORZA ITALIA È..)

tommaso inzaghi

DAGOREPORT - IL TRASFERIMENTO DI SIMONE INZAGHI IN ARABIA? UN AFFARE DI FAMIGLIA. L’ARTEFICE DELL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO L’EX ALLENATORE DELL’INTER ALLA CORTE DELL’AL-HILAL È STATO TOMMASO INZAGHI, IL FIGLIO DI SIMONE E DI ALESSIA MARCUZZI, PROCURATORE CHE FA PARTE DELL'AGENZIA DI FEDERICO PASTORELLO, LA P&P SPORT MANAGEMENT – LE LAUTE COMMISSIONI, LA TRATTATIVA CHE ANDAVA AVANTI DA TEMPO (GIÀ PRIMA DEL RITORNO CON IL BARCELLONA SIMONE INZAGHI AVEVA PROPOSTE DALL’ARABIA), LO STRANO MESSAGGIO SOCIAL DI TOMMASO INZAGHI E LE VOCI SU UNO SPOGLIATOIO IN TENSIONE PRIMA DELLA FINALE DI CHAMPIONS PER...