matteo salvini giorgia meloni autostrade pedaggio casello

UN CASELLO DI BUGIE – C’È QUALCUNO CHE NON DICE TUTTA LA VERITÀ SULL’EMENDAMENTO CHE AUMENTA I PEDAGGI DELLE AUTOSTRADE, POI RITIRATO. I LEGHISTI INSINUANO MALIZIOSI CHE FRATELLI D’ITALIA, CHE ORA CASCA DAL PERO ADDOSSANDO LA COLPA SUL CARROCCIO, AVEVANO CONDIVISO LA NORMA, PRIMA A PAROLE, IL 25 GIUGNO, E POI FIRMANDO IL PROVVEDIMENTO – L’INCAZZATURA DI SALVINI: “NON PASSO PER QUELLO CHE AUMENTA LE TASSE. O SIAMO UNA MAGGIORANZA, O NON LO SIAMO…” - IL BALZELLO SAREBBE SERVITO PER INVESTIRE SULLA SICUREZZA DELLE STRADE ANAS: IL GOVERNO DOVE TROVERÀ QUEI SOLDI?

matteo salvini al volante

FDI, RITIRIAMO L'EMENDAMENTO SUI PEDAGGI

(ANSA) -  "Non ci sogneremo mai di portare avanti un emendamento non condiviso dal ministro competente, e quindi accogliamo con grande favore l'invito del ministro Salvini a ritirare l'emendamento riguardante il tema del sovracanone a favore di Anas". Lo dichiarano i deputati di Fratelli d'Italia, Antonio Baldelli e Massimo Milani, relatori del dl Infrastrutture.

 

LITE TRA SALVINI E LA PREMIER IL MINISTRO: "NON PASSO PER CHI AUMENTA LE TASSE"

Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo per “la Repubblica”

 

autostrade

L'irritazione monta quando sulle agenzie rimbalzano le parole dei leader delle opposizioni sulla tassa dell'estate. È a quel punto che Giorgia Meloni decide di intervenire per fermare l'emendamento che aumenta i pedaggi autostradali. Un errore assurdo, confida ai suoi collaboratori. L'accusa è rivolta al ministro Matteo Salvini. La premier prende il telefonino in mano e scrive al suo vice.

 

GIORGIA MELONI

Chiede spiegazioni. ll leader della Lega risponde nel merito. Chiarisce che l'incasso extra al casello serve per garantire la sicurezza della rete autostradale. In ballo — spiega — ci sono più di trentaduemila chilometri di ex strade provinciali, ora statali, che necessitano di una manutenzione urgente da parte dell'Anas. È il prezzo da pagare — aggiunge — per la riforma che ha svuotato le province, caricando lo Stato di «problemi economici». Servono soldi, è la postilla.

 

Lo scambio di messaggi avviene ad alta quota. Quando riceve il primo sms, il leader del Lega è a diecimila metri sopra l'Azerbaijan, in volo verso il Giappone per una missione internazionale. Irritato per la reazione di Fratelli d'Italia, il partito della presidente del Consiglio, contro una misura che — rivendica in un altro messaggio — è stata condivisa da tutta la maggioranza, come attestano le firme dei relatori di FdI, Lega e FI in fondo all'emendamento.

 

AUTOSTRADE - COSTI E PEDAGGI - DATAROOM 2

ll wi-fi dell'aereo è stabile, lo scambio con la premier va avanti. I due discutono dell'opportunità di introdurre un balzello nel pieno delle vacanze estive, con milioni di italiani in viaggio. Tocca ancora a Salvini parare i colpi. L'aumento — scrive alla premier — è contenuto, appena una decina di centesimi per andare dal Centro al Nord. Ma la difesa più forte è sulla condivisione preventiva della misura con gli alleati.

 

«Non passo per quello che aumenta le tasse», sbotta. Ai suoi affida una ricostruzione che attesterebbe la veridicità della sua tesi. Luogo e data: Montecitorio, 25 giugno. Alla Camera si tiene una riunione di maggioranza sugli emendamenti al decreto Infrastrutture, il veicolo della misura sui pedaggi.

 

GALEAZZO BIGNAMI

È il viceministro alle Infrastrutture, Edoardo Rixi, a illustrarli. Il numero due di Salvini al Mit parla anche di autostrade. Il testo dell'emendamento è stato scritto dai funzionari del ministero, ma quel giorno non compare sul tavolo della riunione. Arriva, però — nella ricostruzione dei parlamentari leghisti — una spiegazione a voce da parte di Rixi. Nessuno fa obiezioni. Neppure i rappresentanti di FdI.

 

La tesi di Salvini, però, non viene confermata dal partito della presidente del Consiglio. «Noi quel giorno non abbiamo sentito parlare di pedaggi», dice una fonte di FdI di primo livello.

 

Ma al netto della riunione, Salvini punta sulle firme degli alleati in fondo all'emendamento. Per questo quando la premier lo incalza, ribatte citando proprio i nomi e i cognomi dei relatori. Si dice esterrefatto per come Fratelli d'Italia si è smarcato. Ma la premier insiste: l'emendamento va ritirato. E l'annuncio spetta al suo interlocutore. «Va bene», chiude Salvini. Poi il segretario del Carroccio invia un messaggio ai suoi: «O siamo una maggioranza o non lo siamo».

 

edoardo rixi salvini

[…] . In casa Lega a finire sotto accusa è Galeazzo Bignami, capogruppo di FdI alla Camera. Per i leghisti è lui «la manina dietro le fonti di FdI che hanno rinnegato l'emendamento». L'ultima stoccata è di Salvini: «Ora saranno altri a dover recuperare i fondi» per la manutenzione delle autostrade. Palla agli alleati.

GIORGIA MELONIliguria code in autostrada 5

Ultimi Dagoreport

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...