abu muhammad al-masri

IL CASTIGO ARRIVA DA LONTANO – CHI ERA MUHAMMAD AL-MASRI, IL NUMERO 2 DI AL QAEDA UCCISO A TEHERAN INSIEME ALLA FIGLIA IN UN AGGUATO DEL MOSSAD CHE AVEVA UN CONTO APERTO CON LUI DAL 2002 QUANDO AVEVA CONDOTTO L'ASSALTO CONTRO UN RESORT IN KENYA PIENO DI TURISTI ISRAELIANI – EX CALCIATORE NELLA SERIE A EGIZIANA, DOPO L'INVASIONE RUSSA IN AFGHANISTAN SI UNÌ AI JIHADISTI E A BIN LADEN DIVENTANDO CAPO DEL…

Marco Ventura per “Il Messaggero”

 

ABU MUHAMMAD AL-MASRI

Il castigo arriva da lontano, in una calda serata di agosto nel quartiere dei pasdaran a Teheran, sotto gli occhi dei guardiani della Rivoluzione. È il 7 del mese, anniversario dei brutali attentati del 1998 perpetrati da Al-Qaeda contro le ambasciate degli Stati Uniti in Kenya e in Tanzania, 224 i morti e centinaia i feriti (il biglietto da visita dell'organizzazione di Osama Bin Laden, espatriato dall'Arabia Saudita in Africa e artefice, tre anni dopo, dell'11 settembre). Lo scorso 7 agosto, una Renaul L90 bianca Mégane Sedan procede nella capitale iraniana con a bordo Habib Daoud, 58 anni, professore di storia libanese, e sua figlia Maryam, 27, quando lo accosta una motocicletta con due sicari.

 

ABU MUHAMMAD AL-MASRI

Cinque i colpi di pistola col silenziatore. Quattro proiettili finiscono nell'abitacolo e uccidono padre e figlia. Uno s' incunea in un'altra automobile. La rete libanese MTV fa sapere che il professor Daoud era affiliato a Hezbollah, la milizia sciita foraggiata dai pasdaran iraniani. Ma la reale identità della vittima, rivela adesso il New York Times in un articolo-scoop, è Abdullah Ahmed Abdullah, numero 2 di Al Qaeda meglio noto col nome di guerra Muhammad al-Masri, dieci milioni di dollari sulla sua testa promessi dall'FBI, uno dei terroristi più ricercati al mondo.

 

Daoud sarebbe soltanto il nome di copertura affibbiato dai pasdaran ad al-Masri, secondo soltanto nella nomenklatura qaedista al medico egiziano Ayman al-Zawahiri. La figlia Maryam era la vedova di Hamza bin Laden, un figlio di Osama, ucciso l'anno scorso da un drone americano nel Waziristan, tra Pakistan e Afghanistan. I giustizieri di al-Masri sarebbero agenti del Mossad, i servizi israeliani, e avrebbero operato in collaborazione o per conto della Cia, attiva da anni nel tracciamento degli alqaedisti scappati in Iran dopo il 9/11.

 

ABU MUHAMMAD AL-MASRI

EX CALCIATORE Un'altra figlia di al-Masri era sposata a un componente del direttorio dell'organizzazione, Abu al-Khayr al-Masri, rifugiatosi in Iran e autorizzato a partire nel 2015, per morire anche lui sotto un drone targato Usa in Siria, nel 2017. Il nostro al-Masri era nato nel 1963 nel distretto di Al Gharbiya, Nord dell'Egitto. Calciatore professionista nella serie A egiziana, dopo l'invasione russa in Afghanistan si unisce al movimento jihadista e al gruppo di Bin Laden, è il n.7 dei suoi 170 membri fondatori.

 

All'inizio degli anni '90 raggiunge Bin Laden a Khartoum, Sudan, diventa capo dell'addestramento e contribuisce a creare le unità militari di Al Qaeda. Si sposta in Somalia. I suoi uomini insegnano alle milizie del signore della guerra Mohamed Farrah Aidid l'uso dei lancia-razzi e nel 1993, nella battaglia di Mogadiscio, quella del film Black Hawk Down, abbattono gli elicotteri americani.

 

osama bin laden

Poi arrivano gli attacchi stragisti alle ambasciate Usa a Nairobi e Dar es Salaam del 7 agosto 1998. Dopo l'11 Settembre, Al Masri si rifugia a Teheran e viene catturato dai pasdaran. Gli sciiti sono acerrimi nemici dei jihadisti sunniti, ma ne tollerano la presenza a Teheran come assicurazione contro possibili attentati e in nome della comune guerra a Israele e agli Usa. Stando a un rapporto del 2008 dell'Antiterrorismo Usa, al-Masri era «il più esperto e capace pianificatore di operazioni». Ed era il mentore di Hamza, figlio di Bin Laden, oltre che stretto collaboratore di un altro leader di Al Qaeda, Saif al-Adl.

 

LA VENDETTA Gli israeliani avevano un conto aperto con lui: nel 2002 una sua unità aveva condotto l'assalto contro un resort in Kenya pieno di turisti israeliani, uccidendone tre (e 13 kenyoti), mentre un'altra squadra cercava di colpire all'aeroporto di Nairobi, con uno Stinger, un volo per Israele.

osama bin laden

 

Prevedibilmente, l'uccisione del numero 2 di Al Qaeda viene smentita da tutti. Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano invita i media Usa a «non cadere nella trappola di scenari hollywoodiani alimentati da agenti americani e sionisti», mentre dagli uffici del premier israeliano Netanyahu e del presidente Trump solo secchi «no comment». Va detto che il Mossad non ha mai rivendicato gli omicidi mirati dei fisici iraniani impegnati nel programma di armamento nucleare di Teheran.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…