CELLA PORCELLA! - NEL CARCERE LORUSSO DI TORINO I DETENUTI POTRANNO FARE SESSO CON IL LORO CONIUGE: SABATO VERRA' INAUGURATA LA STANZA DEI COLLOQUI INTIMI DOVE, PER UN'ORA, I CARCERATI POTRANNO GODERE DELLA PRIVACY SENZA CHE I SECONDINI LI OSSERVINO - LE REGOLE: GLI OSPITI DOVRANNO ARRIVARE 40 MINUTI PRIMA PER ESSERE PERQUISITI E PORTARSI DA CASA LE LENZUOLA. I DETENUTI POSSONO RICHIEDERE UN SOLO "COLLOQUIO INTIMO" AL MESE...
Estratto dell'articolo di Caterina Stamin per www.lastampa.it
COLLOQUI INTIMI E SESSO IN CARCERE
L’amore, anche in carcere, è possibile. Apre le porte sabato la prima stanza dei colloqui intimi, la camera all’interno del “Padiglione E” dove i detenuti potranno incontrare il proprio coniuge, il convivente o il partner con cui si è unito civilmente.
Ci sono già i primi due prenotati: un uomo di 41 anni, che deve scontare una pena per una rapina, e un altro di 46, nel penitenziario per aver violato la legge in materia di stupefacenti.
Saranno i primi anche a sperimentare le rigide regole della «stanza dell’amore», a partire dall’orario: il primo si è prenotato alle 9, l’altro alle 12.45, e non sono ammessi ritardi.
COLLOQUI INTIMI E SESSO IN CARCERE
I loro familiari devono presentarsi almeno 40 minuti prima del colloquio e portare da casa la biancheria: il coprimaterasso, le lenzuola e gli asciugamani. Nient’altro è ammesso.
Tutti gli incontri dureranno un’ora e avverranno nell’intimità, senza il controllo visivo della polizia penitenziaria. Ogni detenuto potrà chiedere un solo colloquio intimo al mese e non sarà possibile convertire i colloqui straordinari in incontri nella stanza dell’affettività.
La camera, dotata di un sistema d’allarme, è come una stanza d’albergo. Ha un letto, un bagno e vige il divieto di fumo. È grande quindici metri quadri e sarà bonificata prima e dopo ogni incontro, dal personale della polizia penitenziaria. Sarà a disposizione dei detenuti di tutto il distretto di Piemonte e Valle d’Aosta, con delle esclusioni.
Non possono avanzare la richiesta di colloqui intimi i detenuti che stanno scontando la pena in regime di 41 bis. E poi ancora: quelli in isolamento sanitario o chi, durante la detenzione, è stato sorpreso a possedere telefoni o droghe, o ha partecipato a disordini: tutti questi dovranno essere «rivalutati» dopo quattro o sei mesi dai fatti in questione. E le donne? A loro la stanza sarà aperta, anche se nell’istituto ci sarebbe già l’idea di realizzarne un’altra nell’area a loro riservata.
Per quanto riguarda la priorità di utilizzo della stanza, avrà la precedenza chi non beneficia di permessi premio, che consentano di coltivare i rapporti affettivi all’esterno, e chiaramente sarà «preferito» anche chi – a parità di condizioni – deve espiare pene più lunghe ed è ristretto in carcere da più tempo. [...]

