coronavirus cina xi jinping

CENSURAVIRUS – È ARRIVATO SUL TAVOLO DEGLI EDITORI CINESI DI TESTATE ONLINE UN DOCUMENTO NEL QUALE SI PUNTA IL DITO CONTRO TITOLI SENSAZIONALISTICI E IMMAGINI SCIOCCANTI – E SECONDO UN REPORT DELL'UNIVERSITÀ DI TORONTO DAL 31 DICEMBRE, UN GIORNO DOPO IL TENTATIVO DI ALCUNI MEDICI DI AVVISARE DELL'ESISTENZA DI UN VIRUS SCONOSCIUTO, SUI SOCIAL HANNO INIZIATO A NASCONDERE L'EPIDEMIA ANCORA PRIMA DI RICONOSCERLA…

DAGONEWS

 

censura cina 5

La Cina ha inasprito le regole per reprimere quella che viene considerata “cattiva informazione” su Internet, puntando il dito contro titoli sensazionali, pettegolezzi eccessivi su celebrities e allusioni sessuali. Gli editori di testate online sono stati avvertiti: non potranno pubblicare "commenti inappropriati" relativi a grandi catastrofi o sulla politica. I funzionari cinesi hanno già inasprito la censura il mese scorso dopo che la gente era andata sui social media per esprimere dissenso contro il governo dopo l’esplosione della crisi sanitaria dovuta al coronavirus.

li wenliang

 

L'ultimo ordine, entrato in vigore lunedì, è stato emanato dalla Cyberspace Administration of China (CAC). Le autorità hanno approvato la direttiva il 15 dicembre dell'anno scorso: il documento ufficiale condanna anche i contenuti "volgari e kitsch", le immagini scioccanti, gli articoli che potrebbero innescare discriminazioni geografiche o indurre gli adolescenti a commettere "atti immorali".

 

Inoltre, avverte gli editori, invitandoli a non attraversare il confine delle "10 linee rosse" che includono incitamento a sovvertire il potere statale, minare l'unità nazionale, istigare ad attività terroristiche ed estremiste, danneggiare le politiche religiose nazionali, promuovere culti e diffamare o negare l’esistenza degli spiriti di eroi e martiri.

censura cina 4

 

La Cina ospita la più grande comunità online del mondo. A dicembre, c'erano circa 3,67 milioni di app disponibili nel paese.

 

Con l’esplosione del coronavirus è stata ancora più evidente la mancanza di libertà di stampa e anche di parola sui social media che sono stati censurati. Una breve finestra di libertà si era aperta  a gennaio, ma è stata immediatamente repressa dalle autorità. Secondo quanto riferito dai giornalisti cinesi, i censori hanno chiuso gruppi WeChat e cancellato post sui social media. Le autorità hanno anche rimproverato le aziende tecnologiche che hanno dato libero sfogo alla libertà di parola online.

chen qiushi

 

In particolare, la macchina della censura cinese è entrata in funzione con la morte del dottor Li Wenliang, il medico cinese che era per primo aveva individuato il coronavirus e che è morto il 7 febbraio, scatenando l’indignazione della popolazione. Ai media online è stato permesso di riferire della morte del dottor Li, ma non della rabbia che aveva scatenato il suo decesso: le prime discussioni sui social media che chiedevano al governo di Wuhan di scusarsi con lui sono scomparse.

 

Chen Qiushi, un cittadino che stava facendo il resoconto di quanto accadeva a Wuhan su Twitter - che in Cina è bloccato – pubblicando tra l’altro immagini di cadaveri negli ospedali della città, è stato messo in quarantena forzata lo scorso 7 febbraio. Da allora non si hanno più notizie. 

censura cina 2

 

Da "www.ilfoglio.it"

 

Un rapporto canadese rivela che la Cina ha censurato sui social network le informazioni che riguardavano il nuovo coronavirus, settimane prima di riconoscerlo. L'app di messaggistica cinese WeChat e quella di streaming video YY hanno bloccato combinazioni di parole chiave che includevano critiche al presidente Xi Jinping, ai funzionari locali e alle politiche collegate al virus. Il report di Citizen Lab, un laboratorio interdisciplinare con sede presso la Munk School of Global Affairs dell'Università di Toronto, in Canada, sostiene che i risultati che hanno raccolto tra dicembre e febbraio suggeriscono che le aziende “hanno ricevuto una guida ufficiale” su come gestire i contenuti riguardanti il virus nelle prime fasi dell'epidemia.

li wenliang 3

 

Il 31 dicembre 2019, un giorno dopo che i medici (incluso il defunto dottor Li Wenliang, ne abbiamo scritto qui) cercassero di avvisare la popolazione dell'esistenza di un patogeno allora sconosciuto, le piattaforme hanno iniziato a censurare le parole chiave correlate all'epidemia. I termini censurati, come “polmonite sconosciuta di Wuhan” e “wet market di Wuhan”, includevano anche combinazioni di parole relative alla salute pubblica e alle norme locali, come “divieto di viaggio” e “trasmissione da persona a persona”.

    

censura cina 1

Le due società cinesi, alle quali l'agenzia Reuters ha chiesto un commento, per ora non hanno risposto, così come la cyberspace administration of China, che sovrintende alle leggi sui contenuti online. Le aziende cinesi che si occupano di social media sono soggette a leggi severe che impongono loro di censurare i contenuti che “minano la stabilità sociale” o sono critici nei confronti del governo centrale. Questi controlli ferrei sono stati rafforzati sotto la presidenza di Xi Jinping. 

censura cina 3

    

Il dottor Li Wenliang, oculista dell’ospedale centrale di Wuhan, “è diventato il tragico simbolo di questo disastro”, ha scritto sul Guardian il dissidente cinese Ma Jian. “Il 30 dicembre ha informato i suoi ex compagni di classe di medicina su WeChat che sette persone con un virus non specificato, che gli ricordava Sars (il virus che ha ucciso quasi 800 persone nel 2003), erano in quarantena nel suo ospedale e ha consigliato loro di proteggersi.

 

li wenliang,

In qualsiasi società normale, questo non sarebbe considerato sovversivo, ma in Cina, anche un avviso cauto e riservato ai colleghi può mettere una persona in pericolo. Quando Xi si è degnato di riconoscere pubblicamente l’epidemia, il 20 gennaio, ordinando che fosse ‘contenuto in modo risoluto’, era troppo tardi”. 

 

Con oltre un miliardo di utenti attivi mensili, WeChat è l'app di messaggistica più popolare in Cina. Secondo un sondaggio del 2019, oltre il 50 per cento dei corrispondenti ha dichiarato di fare affidamento su WeChat per ottenere informazioni e per comunicare. La piattaforma è diventata sempre più popolare anche tra i medici, che la utilizzano per condividere informazioni professionali con i colleghi. 

coronavirusAMAZON CORONAVIRUScoronavirusCoronaVirus

Ultimi Dagoreport

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO