UN CLIMA INFAME – IL CAMBIAMENTO CLIMATICO NON È SOLO DANNOSO PER IL PIANETA, MA ANCHE PER LA SALUTE UMANA – IL NUOVO RAPPORTO DELLA RIVISTA “LANCET” RIVELA CHE 12 DEI 20 INDICATORI DI RISCHIO SANITARIO LEGATI AL RISCALDAMENTO GLOBALE HANNO RAGGIUNTO LIVELLI RECORD: I DECESSI LEGATI AL CALDO SONO AUMENTATI DEL 23% DAGLI ANNI NOVANTA, L’INQUINAMENTO DOVUTO AL FUMO DEGLI INCENDI HA PROVOCATO NEL SOLO 2024 OLTRE 154 MILA VITTIME, MENTRE I DECESSI ATTRIBUIBILI ALL'ARIA INQUINATA DAI COMBUSTIBILI FOSSILI RESTANO OLTRE 2,5 MILIONI OGNI ANNO…
Estratto dell’articolo di Nicolas Lozito per “la Stampa”
antonio guterres foto lapresse
[…] Mentre la Giamaica viene colpita dall'uragano Melissa, definito «catastrofico» dai meteorologi e alimentato dalle temperature record degli oceani, il segretario generale dell'Onu António Guterres lancia un allarme senza precedenti.
«Il surriscaldamento globale ha raggiunto il livello di 1,5 gradi centigradi rispetto all'era preindustriale. È ormai inevitabile che lo supereremo stabilmente nei prossimi anni, con conseguenze devastanti». A partire dall'impatto sulla salute: il cambiamento climatico aumenta morti, malattie e diffusione di virus.
cambiamento climatico - global warming
OBIETTIVO MANCATO
A due settimane dalla Cop 30 di Belém, nel cuore dell'Amazzonia, Guterres ammette apertamente ciò che la comunità scientifica aveva già accertato per il 2024: l'obiettivo simbolo dell'Accordo di Parigi è stato mancato.
«Dobbiamo cambiare rotta ora – ha detto in un'intervista esclusiva a The Guardian – per ridurre al minimo la durata e l'intensità del superamento, e per evitare che si inneschino reazioni inarrestabili». Il segretario Onu ha parlato di «fallimento collettivo», ma anche di «ultima occasione per correggere la rotta».[…]
LE PROVE NEI NUMERI
A confermare la gravità della situazione è il nuovo rapporto Lancet Countdown 2025, una delle analisi più autorevoli sul legame tra clima e salute pubblicato oggi. Secondo lo studio, 12 dei 20 indicatori globali di rischio sanitario legati al riscaldamento climatico hanno raggiunto livelli record.
I decessi legati al caldo sono aumentati del 23% dagli anni Novanta, fino a 546 mila all'anno. L'inquinamento dovuto al fumo degli incendi ha provocato nel solo 2024 oltre 154 mila morti, mentre l'esposizione media alla dengue è cresciuta del 49% dagli anni Cinquanta. Le morti attribuibili all'aria inquinata dai combustibili fossili restano oltre 2,5 milioni ogni anno.
In Italia, i dati non sono meno allarmanti, […] Tra il 2012 e il 2021 si stimano 7.400 decessi all'anno dovuti al caldo, più del doppio rispetto agli anni Novanta. Nel 2024 ogni persona è stata esposta in media a 46 giorni di ondate di calore, 33 dei quali «non si sarebbero verificati in assenza dei cambiamenti climatici». L'esposizione termica ha causato la perdita di 364 milioni di ore di lavoro, pari a circa 15 ore per persona, un aumento del 181% rispetto agli anni Novanta. […]
UN SEGNO DI SPERANZA
Dal fronte internazionale arrivano anche segnali positivi, che potrebbero incoraggiare i delegati che alla Cop di Belém cercheranno di superare le divergenze geopolitiche per trovare un nuovo accordo. Il nuovo Synthesis Report dell'Unfccc, l'ente Onu che organizza la Conferenza delle Parti e la coordina, mostra che la traiettoria delle emissioni globali cambia segno, e diventa finalmente negativa. «Per la prima volta l'umanità sta piegando la curva delle emissioni verso il basso, anche se non ancora abbastanza rapidamente», ha dichiarato Simon Stiell, segretario esecutivo dell'Onu per il Clima. «Abbiamo bisogno di più velocità e di aiutare più Paesi a intraprendere azioni incisive».
[…] Cresce anche l'attenzione per gli oceani, ora citati nel 78% dei piani nazionali. Nonostante l'abbandono della diplomazia climatica da parte del governo Trump, e la distrazione dell'Ue non più unita dietro al Green Deal, ci sono molti Stati che spingono sull'acceleratore "verde". Cina, India e Africa si presentano a Cop in cerca di un nuovo multilateralismo climatico.
IL CONTO E LA DIREZIONE
L'ultimo decennio è stato il più caldo mai registrato e il 2024, in particolare, ha segnato temperature oceaniche senza precedenti: il carburante invisibile che ha alimentato l'uragano Melissa nei Caraibi, così come la sequenza di ondate di calore in Europa e in Asia.
L'Onu avverte che le «conseguenze devastanti» di un mondo sopra 1,5° sono già visibili, ma anche che la transizione energetica è ormai inevitabile. «L'era dei combustibili fossili sta finendo», ha detto Guterres. « Il vero rischio non è cambiare, ma restare fermi». […]




