pirellino inchiesta urbanistica milano stefano boeri catella beppe sala

COLLUSIONI, MINACCE, PRESSIONI: IL GRAN PASTICCIO DEL PIRELLINO INGUAIA TUTTI – TRA I PROGETTI AL CENTRO DELLA MAXI INCHIESTA SULL'URBANISTICA A MILANO, CE N'È UNO CHE SPIEGA BENE LE DINAMICHE NEL MIRINO DELLA PROCURA: LA RIQUALIFICAZIONE DI QUELLO CHE DOVEVA DIVENTARE IL “BOSCO VERTICALE 2.0” – LA COMMISSIONE PAESAGGIO È PASSATA DAL “NO” AL “SÌ” IN SETTE MESI, DOPO QUATTRO PARERI. LA STORIA COINVOLGE BEPPE SALA, IL COSTRUTTORE MANFREDI CATELLA, L'ARCHISTAR BOERI CHE INVIÒ  UN “WARNING” AL SINDACO. E FINISCE CON GIUSEPPE MARINONI, IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE PER IL PAESAGGIO DEL COMUNE, CHE SI ARRESE AL PARERE POSITIVO AL PROGETTO: “TUTTI A TESTA BASSA, SIAMO UN POPOLO A CUI PIACE LA SUDDITANZA”

Estratto dell’articolo di Ilaria Carra e Rosario Di Raimondo per “la Repubblica”

 

il nuovo pirellino

Dal no al sì in sette mesi. Dopo quattro pareri: due contrari, uno «favorevole condizionato» e un via libera. Nel mezzo, una sequenza di «collusioni, minacce, pressioni». E un «warning». Nel fiume di progetti al centro della maxi inchiesta sull'urbanistica a Milano, ce n'è uno che inguaia tutti: il Pirellino.

 

Questa storia coinvolge il sindaco Beppe Sala [...], il super costruttore Manfredi Catella, l'archistar Stefano Boeri. E finisce con Giuseppe Marinoni, per i pm il potente presidente della commissione per il paesaggio del Comune, che si arrende: «Tutti a testa bassa».

 

beppe sala in consiglio comunale

[…] Bosco verticale 2.0 Il Pirellino è un vecchio grattacielo di 25 piani dove una volta lavoravano gli impiegati del Comune. Nel 2019 lo compra la Coima di Catella per 193 milioni di euro. Nasce il progetto P39 (dal civico di via Pirelli).

 

Prevede la riqualificazione del palazzone con vista sulla Biblioteca degli alberi e a fianco la realizzazione della Torre botanica di Boeri, con «terrazzi dotati di ampi vasche per ospitare alberature e cespugli». Un «Bosco verticale 2.0».

 

"Catella si lamenta"

MANFREDI CATELLA

Il 23 luglio 2023 arriva il primo parere negativo della commissione per il Paesaggio. Tra gli altri giudizi, la Torre botanica viene definita «un corpo estraneo» nel verbale. Iniziano le pressioni sulla parte politica e su quella tecnica. Il giorno dopo, infatti, l'assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi scrive a Marinoni: «Catella non ha tardato a lamentarsi. Gli ho proposto di vederci con lui giovedì».

 

Boeri la prende sul personale e a Marinoni chiede: «Ma c'è un problema nei miei confronti o con architetture verdi?». Al vicepresidente della commissione Giovanni Oggioni (finito ai domiciliari lo scorso marzo) dice: «Ma ci bocciate tutto? Siete come la Juve. Siete diventati di Potere al popolo». «Inaccettabile», non si dà pace l'architetto in un messaggio a Catella.

 

"Roba da matti"

BEPPE SALA E STEFANO BOERI

Il 18 maggio 2023 un altro no dall'organo del Comune: nel verbale si scrive che il progetto non è stato modificato se non per un «cambio cromatico» e un «alleggerimento vegetale». Tancredi è allarmato con Marinoni: «Ma mi dicono Pirellino contrario?».

 

E via a organizzare riunioni con Catella. «Roba da matti», s'arrabbia Boeri con l'architetto Alessandro Scandurra che prova a spiegargli i motivi dell'affronto. A questo punto, notano i pm, il costruttore «si attiva per risolvere il suo problema contattando Marinoni e convocandolo per un incontro»: «Ci parliamo la settimana prossima». «Va bene». Il patron di Coima lancia un «aut aut» al direttore generale del Comune, Christian Malangone: bisogna sbrigarsi o «il tempo sarà poi finito».

 

"Beppe parli con Marinoni"

MANFREDI CATELLA beppe sala

Arriviamo alla fase cruciale. Il voto successivo è il 22 giugno. Spoiler: parere favorevole condizionato. Il 21 giugno, alle 17,04, Boeri manda un messaggio a Catella: «Bisogna che Beppe (Sala, ndr) convochi Marinoni e ci parli. Io ho sentito anche Beppe e gli ho mandato un messaggio dicendo: "Da amico a amico, c'è una situazione che mi fa paura"».

 

È vero, l'architetto scrive a Sala il giorno prima: «Rischiamo rottura. Prendilo come un warning». Il sindaco dice che deve «fidarsi» del giudizio dell'assessore, «domani mattina rivedo con calma». E Tancredi, sempre 24 ore prima del voto, scrive a Marinoni che un sì «ci metterebbe al riparo da attacchi da Catella e Boeri».

 

giuseppe marinoni

Per la vicenda, anche il primo cittadino è indagato per induzione indebita. Ieri in Consiglio comunale rivendica che il Comune si è sbilanciato «in favore dell'interesse pubblico talmente tanto da incorrere in una condanna del Consiglio di Stato per avere sacrificato illegittimamente le aspettative del costruttore».

 

Nel 2023, quando la bufera passa e i commissari dicono sì al "P39", il presidente della commissione Marinoni si sfoga: «Tutti a testa bassa, siamo un popolo a cui piace la sudditanza». [...]

BEPPE SALA E STEFANO BOERI I MESSAGGI TRA STEFANO BOERI E BEPPE SALA - IL PEZZO DEL CORRIERE BLOCCATO DA BOERI

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…