michele senese

“COMANDA TUTTO LUI, È IL CAPO INDISCUSSO DELLA MALAVITA ROMANA” - ARRESTATO PER L’ENNESIMA VOLTA MICHELE SENESE CON ALTRE 27 PERSONE - LA DROGA IMPORTATA DA NAPOLI E DALLA SPAGNA - DALLE INDAGINI EMERGE ANCHE IL COLLEGAMENTO CON FABRIZIO PISCITELLI, ALIAS "DIABOLIK", IL CAPO ULTRAS DELLA LAZIO, ASSASSINATO NEL PARCO DEGLI ACQUEDOTTI, A CINECITTÀ- IL "DIABLO" SI OCCUPAVA CON LA SUA BANDA ANCHE DEL RECUPERO CREDITI...

Alessia Marani per “il Messaggero”

 

michele senese

«Comanda tutto lui», «è il capo indiscusso della malavita romana». Le parole di un pentito cristallizzano la figura di Michele Senese, O' Pazz, arrivato a Roma dopo avere lasciato Napoli, schierato tra le fila della Nuova famiglia di Pasquale Galasso e Carmine Alfieri in contrapposizione, all' epoca, alla Nuova camorra organizza (Nco).

 

Dagli anni 80 l' ascesa criminale non conosce sosta: traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsioni, omicidi. Sebbene abbia avuto un breve periodo di libertà prima di tornare in carcere per l' uccisione di Giuseppe Carlino, il suo carisma e il suo marchio riescono a tenere in piedi un cartello che, secondo gli inquirenti, costituisce l' architettura dell' intero sistema romano di gestione degli affari illeciti. Suggellando patti, dirimendo controversie e definendo sfere di autonomia.

 

Ieri Senese è stato arrestato per l' ennesima volta, insieme con altre 27 persone (4 ai domiciliari) nell' operazione Alba Tulipano di carabinieri e Direzione distrettuale antimafia. Gli elicotteri si sono alzati in volo in piena notte: i blitz hanno riguardato soprattutto la zona Est della città, dalla Tuscolana, a Tor Vergata, ma anche la Magliana, Tor Bella Monaca e Montespaccato.

 

michele senese 5

Tanto erano capillari tentacoli, gregari e affari. Droga e armi arrivavano da Torre Annunziata, con la complicità del clan camorristico Gallo-Cavaliere, l' hashish dalla Spagna. Tra i sodalizi spiccano quello capeggiato da Domenico, Mimì, Di Giovanni e il figlio Ugo; Maurizio Monterisi, attivo a Tor Bella Monaca; poi Guido De Gregori, il tabaccaio, (defunto) e il figlio Davide.

 

Dalle indagini emerge anche il collegamento di questi ultimi con Fabrizio Piscitelli, alias Diabolik, il capo ultras della Lazio, assassinato nel parco degli Acquedotti, a Cinecittà, e i sui fedelissimi Abramo Ettore, Pluto e Pietro Pace. Deputato alla commercializzazione dello stupefacente, il Diablo si occupava con la sua banda anche del recupero crediti.

 

«Sta venendo Diabolik. Hai capito chi è? È Fabrizio (...) Mò senti li botti amico mio, già stasera ho specificato con il capo dei laziali. Mo domani partono i primi menischi...», racconta un indagato intercettato le cui parole compaiono nell' ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Balestrieri. «Fabrizio...Diabolik», scrive il gip, «era stato invitato a coadiuvarlo al fine di parlare...un po' di petto a un paio di persone». Il nome di Diabolik compare anche in un bigliettino ritrovato in un capannone di Ciampino in cui si fa riferimento ad una fornitura di almeno 158 kg di hashish.

michele senese

 

Accanto alla cifra, sul biglietto compare anche il nominativo Diab. Tuttavia, il gip, pur riconoscendo l' esistenza del clan De Gregori, non ha ravvisato esigenze cautelari «in virtù di diverse motivazioni tra le quali il decesso di uno dei capi del sodalizio e il decesso di uno dei partecipi più attivi (Piscitelli)».

 

I RAID Le accuse per gli indagati, a vario titolo, sono di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, detenzione e porto illegale di armi, lesioni personali gravissime, tentato omicidio, trasferimento fraudolento di valori, reati, per la maggior parte, aggravati dal metodo mafioso.

 

Le indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo di via In Selci si sviluppano tra il 2011 e il 2015 ma è difficile immaginare che le condotte siano cambiate negli anni più recenti. Coinvolti nell' operazione i più fedeli collaboratori di Senese, Maurizio Cannone il guardaspalle e l' autista Giandavide Pau, e anche il padre Vincenzo.

 

clan senese

Nell' inchiesta trovano risposta anche alcuni degli episodi più efferati ed emblematici, portati a termine o tentati: il progetto (saltato) di uccidere i fratelli Esposito di Acilia, per un debito di droga di 11mila euro, la gambizzazione di un altro debitore avvenuta a Primavalle nel 2015, la gambizzazione a San Giovanni, nel 2009, di Gabriele Cipolloni, gli spari al negozio e il tentato omicidio di Antonio Pizzuto in via Marchisio. Emblematico anche l' episodio della gambizzazione del fantino Alessandro Contini, avvenuta a Tor Pagnotta nel 2012 per un debito contratto con Ugo Di Giovanni.

 

«Gli apro la testa a metà», diceva di lui intercettato. Quando lo portano in auto per sparargli, lui implora: «Una sola, una sola.. così cammino». Nel 2012 viene pianificato l' omicidio di Mirko Paicini, al Trullo, ma poi non se ne fa niente. Le indagini raccontano anche di droga venduta a Salvatore Casamonica a Porta Furba. Coinvolto, infine, un maresciallo dell' Arma di Tivoli, già in pensione e ora ai domiciliari per avere consultato la banca dati a favore di uno dei sodali, dietro la promessa di «donnine».

clan senesesenese carminatimichele seneseclan senese

Ultimi Dagoreport

elly schlein giorgia meloni giuseppe conte matteo salvini elezioni

DAGOREPORT - COME FAR FUORI IL NEMICO PIÙ INTIMO E VIVERE FELICI? È LA DOMANDA CHE TORMENTA DA UN PEZZO GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI APPENA SI APPALESA LA SILHOUETTE SOVRAPPESO DI MATTEO SALVINI - RIPOSTO IN CANTINA IL PREMIERATO, BRUCIATO IL VOTO ANTICIPATO, CHE FARE? ALLE MENINGI DEI FAZZOLARI E DEI LA RUSSA È SPUNTATA LA RIFORMA ELETTORALE CHE NON SOLO PENALIZZEREBBE LA LEGA A FAVORE DI FRATELLI D'ITALIA MA TOGLIEREBBE DI MEZZO LE CHANCE DI VITTORIA DI UN’OPPOSIZIONE MIRACOLATA IN “CAMPO LARGO” - E QUI ARRIVA IL BELLO: COME FAR INGOIARE A PD-ELLY IL ROSPO DI UNA LEGGE ELETTORALE CHE LI PENALIZZA? C'EST FACILE! SE QUEEN GIORGIA VUOLE ASFALTARE SALVINI, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO SOGNA DI TOGLIERSI TRA I PIEDI QUELLA QUOTIDIANA ROTTURA DI COJONI DI GIUSEPPE CONTE…

riarmo armi pedro sanchez elly schlein giorgia meloni giuseppe conte donald trump

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI! DUE SVALVOLATI SI AGGIRANO PER L’EUROPA: PEDRO SANCHEZ E ELLY SCHLEIN – CON LA NATO MORENTE (TRUMP SOSTIENE CHE L'ARTICOLO 5, CARDINE DELL'ALLEANZA, SI DEBBA "INTERPRETARE"), I DUE SINISTRATI DEL PSE, CHE INSIEME AL PPE SOSTENGONO LA MAGGIORANZA URSULA, MINACCIANO DI STACCARE LA SPINA DICENDO "NO" AL RIARMO UE: UN "NO" CHE SAREBBE UN REGALONE ALLA GIORGIA DEI DUE MONDI CHE NON VEDE L'ORA DI DIVENTARE LA STAMPELLA DEL PPE (DOVE E' ATTESA A BRACCIA APERTE: AL VERTICE DELL'AJA HA SEDOTTO A COLPI DI SMORFIE TRUMP SUI DAZI AL 10% ALL'UE) - LA MOLLA DI TANTO TAFAZZISMO GEOPOLITICO DI ''FALCE & MART-TELLY'' È IDEOLOGICA, TROVANDOSI STRETTA TRA L'INCUDINE DEI RIFORMISTI PD E IL MARTELLO A CINQUESTELLE DI CONTE, CHE L'HA SCAVALCATA A SINISTRA A SUON DI MANIFESTAZIONI, SLOGAN E PROCLAMI "ARCOBALENO", SORPASSANDO PERFINO AVS - E TRA I DUE LITIGANTI, LA DUCETTA SE LA GODE... 

elly e alessandro onorato, goffredo bettini e dario franceschini, matteo renzi , ernesto maria ruffini schlein giuseppe conte

DAGOREPORT - ‘’AAA CERCASI UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE’’. IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO, ELLY SCHLEIN, HA CAPITO CHE NON BASTA UN’ALLEANZA CON CONTE E FRATOIANNI PER RIMANDARE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO IL GOVERNO MELONI. PER SPERARE DI VINCERE, OCCORRE DAR VITA A UN NUOVO ULIVO PRODIANO CAPACE DI FEDERARE LE VARIE ANIME DEI CENTROSINISTRATI, AL PARI DELLA DESTRA DOVE SI SFANCULANO DA MANE A SERA MA ALLA FINE IL COLLANTE DEL POTERE È PIÙ FORTE DELLA LORO EGOLATRIA – IL PRIMO A METTERSI IN MOTO È STATO MATTEO RENZI CHE, DA ABILISSIMO MANOVRATORE QUAL È, SI È TRASFORMATO IN UN ARIETE MEDIATICO DELL’OPPOSIZIONE – ALLA DISPERATA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO, DOPO SALA E RUFFINI, OGGI SCENDE IN CAMPO ALESSANDRO ONORATO, ASSESSORE AL TURISMO DEL CAMPIDOGLIO, CHE MIRA A FEDERARE UNA RETE RIFORMISTA FORMATA DALLE PRINCIPALI REALTÀ CIVICHE DI CENTROSINISTRA PRESENTI IN ITALIA PER TOGLIERE L'ESKIMO A "FALCE E MART-ELLY''...

donald trump benjamin netanyahu iran israele stati uniti khamenei fordow

DAGOREPORT – COME MAI TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE "VIOLAZIONI" DELLA TREGUA IN MEDIO ORIENTE DA PARTE DI NETANYAHU? "NON SANNO COSA CAZZO STANNO FACENDO. DOBBIAMO FAR CALMARE ISRAELE, PERCHÉ STAMATTINA SONO ANDATI IN MISSIONE"? - È EVIDENTE IL FATTO CHE IL “CESSATE IL FUOCO” CON L’IRAN NON RIENTRAVA NEI PIANI DI BIBI NETANYAHU. ANZI, IL PREMIER ISRAELIANO PUNTAVA A PORTARE A TERMINE GLI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE “RISING LION” (DOVE SONO FINITI 400 CHILOGRAMMI DI URANIO?), MA È STATO COSTRETTO AD ACCETTARLO DA UN TRUMP IN VENA DI PREMIO NOBEL PER LA PACE. D’ALTRO CANTO, ANCHE A TEHERAN LA TREGUA TRUMPIANA NON È STATA PRESA BENE DALL’ALA OLTRANZISTA DEI PASDARAN… – VIDEO

elly schlein gaetano manfredi giorgio gori stefano bonaccini pina picierno vincenzo de luca matteo ricci

DAGOREPORT - MENTRE ASSISTIAMO A UNO SPAVENTOSO SVALVOLAMENTO GLOBALE, IN ITALIA C’È CHI SI CHIEDE: ‘’COME SI FA A MANDARE A CASA LA SPERICOLATA ELLY SCHLEIN?’’ - ANCHE SE HA UN IMPATTO MEDIATICO PIÙ TRISTE DI UN PIATTO DI VERDURE LESSE, LA FANCIULLA COL NASO AD APRISCATOLE HA DIMOSTRATO ALTE CAPACITÀ DI TESSERE STRATEGIE DI POTERE, PRONTA A FAR FUORI IL DISSENSO DELL’ALA CATTO-DEM DEL PD - SE IL CENTRO RIFORMISTA HA LA MAGGIORANZA DEGLI ISCRITTI DEL PD, HA PERMESSO DI AVERE UN RISULTATO IMPORTANTE ALLE EUROPEE E FA VINCERE CON I SUOI CANDIDATI LE PROSSIME REGIONALI, PERCHÉ NON TIRA FUORI UN LEADER ALTERNATIVO AL SINISTRISMO FALCE & MART-ELLY? -  LIQUIDATO BONACCINI, ORMAI APPIATTITO SULLA SCHLEIN, SCARTATO DECARO PRIVO DEL CORAGGIO PER SPICCARE IL VOLO, SULLA RAMPA DI LANCIO CI SONO IL SINDACO DI NAPOLI, GAETANO MANFREDI, MA SOPRATTUTTO GIORGIO GORI. L’EUROPARLAMENTARE ED EX SINDACO DI BERGAMO È IN POSSESSO DEL FISICO DEL RUOLO PER BUCARE LO SCHERMO E IL MELONISMO PAROLAIO. A PARTE LE GELOSIE INTERNE DEI RIFORMISTI, LA BASE, CON LA GRUPPETTARA ELLY AL COMANDO, OGGI È TALMENTE RADICALIZZATA CHE RIUSCIRÀ AD INGOIARE UN EX MANAGER DI MEDIASET SULLA PRIMA POLTRONA DEL NAZARENO?

alessandro giuli

DAGOREPORT - MA COME SCEGLIE I COMPONENTI DELLE COMMISSIONI L’INFOSFERICO MINISTRO DELLA CULTURA, ALESSANDRO GIULI? I DIRETTORI DI CINQUE MUSEI STATALI (MUSEI REALI DI TORINO, GALLERIA DELL’ACCADEMIA E BARGELLO DI FIRENZE, COLOSSEO, MUSEO NAZIONALE ROMANO E MUSEO ARCHEOLOGICO DI NAPOLI) SARANNO SELEZIONATI DA UNA COMMISSIONE FORMATA DALLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DA GIURISTI - PEGGIO CI SI SENTE SE SI PENSA CHE I TRE CANDIDATI PER CIASCUN MUSEO SCELTI DA QUESTA COMMISSIONE GIURISPRUDENZIALE SARANNO POI SOTTOPOSTI AL VAGLIO FINALE DEL LAUREANDO MINISTRO…