moglie marito

UN MARITO DI TROPPO (E UNA MOGLIE TROPPO STRONZA) – A ROMA UNA DONNA DI 42 ANNI È STATA CONDANNATA A UN ANNO DI CARCERE PER STALKING PER AVER COSTRETTO IL MARITO A LASCIARE CASA DOPO UNA SERIE DI DISPETTI, INTIMIDAZIONI E VIOLENZE – LA MOGLIE HA FATTO TROVARE AL POVERETTO I VESTITI NEL BIDONE DELLA SPAZZATURA, HA VERSATO DELL'ACIDO SUL SUO FURGONE, E HA SPINTO IL SUO AMANTE (CONDANNATO A UN ANNO E OTTO MESI) A PICCHIARLO – COME COMPLICE LA DONNA HA AVUTO ANCHE IL FIGLIO 16ENNE CHE…  

Giulio De Santis per il “Corriere della Sera – ed. Roma”

 

moglie picchia il marito 3

Gli ha fatto trovare i vestiti nei bidoni della spazzatura. È il primo di una lunga lista di dispetti escogitati da una moglie per chiarire al marito di volerlo cacciare di casa. Obiettivo: sostituirlo in fretta con l'amante. Missione compiuta perché l'uomo ha abbandonato la casa coniugale, sfiancato dalle provocazioni continue della moglie. Almeno questa è la ricostruzione dell'accusa che ha ottenuto la condanna di Valentina Potenza, 42 anni, a un anno di carcere per stalking.

 

LITE TRA MOGLIE E MARITO

La donna, però, non avrebbe mai potuto portare a termine il suo intento senza avere due alleati. Uno: l'amante, Roberto Di Guida, condannato a un anno e otto mesi di reclusione anche per lesioni perché ai dispetti dell'imputata ha aggiunto un pugno in faccia al marito, restio a lasciare la sua casa. L'altro alleato è stato un insospettabile, cioè il figlio sedicenne della coppia - non indagato - che ha sostenuto la mamma, rendendo la vita impossibile al papà. La sentenza ha riflettuto la ricostruzione del pm Andrea Beccia, che aveva chiesto al condanna di entrambi.

 

Il braccio di ferro risale all'estate del 2017 e la casa contesa si trova in via di Porta Furba, sulla Tuscolana. Una sera la donna, senza giri di parole, intima al marito, F. N., di andarsene da casa. Lui rimane impietrito. Lì ci abita. La coppia, per altro, ha tre figli.

Due più grandi e uno adolescente. Ma la moglie è irremovibile. Se ne deve andare.

 

lite marito moglie

Altrimenti, grida, gli getterà i vestiti nei secchioni dell'immondizia. Il marito crede alla minaccia e nasconde gli abiti nel ripostiglio, che chiude a chiave. Poi va al lavoro. Quando torna lo aspetta una sorpresa: gli abiti spuntano da sotto i coperchi dei bidoni della spazzatura. Da casa, però, non si sposta. Segue una lite furibonda. Le urla si sentono ovunque. Finché N. tronca la discussione e va a fare una doccia. D'altronde è piena estate e litigare fa sudare.

 

Quando esce dal bagno, c'è l'amante della moglie ad aspettarlo. Quest' ultimo gli prende il cellulare, i due discutono, finché il nuovo amore della donna assesta un rovescio al marito. Che si ritrova con il naso rotto.

 

moglie picchia il marito 1

Il padrone di casa, però, non desiste. L'appartamento è anche suo. Di alzare bandiera bianca non ha alcuna intenzione. Di tanta ostinazione la moglie si avvede. Così insieme all'amante va a comprare dell'acido, che versa sul furgone del cognato. Lasciando anche una scritta offensiva. Ma niente, N. non molla. La lista dei dispetti per indisporre il coniuge è però ancora lunga. N. una mattina esce, intenzionato stavolta a non rientrare.

 

La giornata è lunga e prende una camicia. Decisione alquanto avventata. La moglie infatti lo richiama furibonda. Gli urla che la camicia non avrebbe dovuto prenderla, perché lei l'aveva stirata per l'amante. Il marito se ne infischia. Resiste. Ma quando torna a casa, trova le pareti della sua camera da letto scarabocchiate. Chi le ha imbrattate? Il figlio sedicenne, istigato dall'amante della madre. Rimanere ancora diventa impossibile. N. prende i vestiti, quelli non ancora finiti nella spazzatura, e li carica in macchina. Epilogo della storia d'amore tra l'amante e l'imputata: i due non stanno più insieme da tempo.

moglie picchia il maritomoglie picchia il marito 4

Ultimi Dagoreport

osnato fazzolari savona banco bpm

FLASH! – NONOSTANTE SIA FINITO NEL MIRINO DI FAZZOLARI (TRAMITE IL BRACCIO ARMATO, MARCO OSNATO), IL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, NON È UN TIPINO FACILE DA “PIEGARE”, VISTA ANCHE LA SUA “SARDITUDINE”: SA CHE SE DOVESSE PARTIRE DA PALAZZO CHIGI L’ORDINE DI RASSEGNARE LE SUE DIMISSIONI, SI REGISTREREBBE UN PESANTISSIMO CONTRACCOLPO SULLA BORSA DI MILANO – COSE MAI VISTE NELLA GUERRA IN CORSO TRA LA FINANZA MILANESE E IL GOVERNO DI ROMA: IERI E' APPARSA UNA PAGINA DI PUBBLICITÀ SUL “GIORNALE” DI ANGELUCCI, CON CUI BANCO BPM, CARO ALLA LEGA DEL MINISTRO GIORGETTI, SPARA UN GIGANTESCO "NO" ALL’OPS DI UNICREDIT...

simone inzaghi arabia saudita massimiliano allegri antonio conte vincenzo italiano

DAGOREPORT - QUEL DEMONE DI SIMONE INZAGHI, ALLA VIGILIA DELLE DUE PARTITE PIÙ IMPORTANTI DELLA STAGIONE CON IL COMO IN CAMPIONATO E CON IL PSG IN CHAMPIONS, SAREBBE FORTEMENTE TENTATO DALL’OFFERTA DA 20 MILIONI DI PETRO-DOLLARI ANNUI DELL’AL HILAL - L'INTER, CON LA REGIA DI MAROTTA, STAREBBE GIÀ CERCANDO DI BLOCCARE IL CONTE MAX ALLEGRI, CHE AVREBBE RICEVUTO UN’OFFERTA DA 6 MILIONI DI EURO DAL NAPOLI DI AURELIONE DE LAURENTIIS CHE SI STA CAUTELANDO DAL PROBABILE ADDIO DI ANTONIO CONTE, CORTEGGIATO DALLA JUVENTUS – E IL MILAN, SFUMATO VINCENZO ITALIANO, CHE RESTA A BOLOGNA, STAREBBE VIRANDO SU…

rai giampaolo rossi giancarlo giorgetti silvia calandrelli antonio marano felice ventura

DAGOREPORT – COME MAI LA LEGA HA DATO L’OK A FELICE VENTURA, IN QUOTA FDI, E GIA' CAPO DEL PERSONALE RAI, AL DOPPIO INCARICO CON LA PRESIDENZA DI RAI PUBBLICITÀ? - DOPO LO SHAMPOO DI GIORGETTI ALL'AD ROSSI CHE VOLEVA LA DEM CALANDRELLI (IL MEF E' L'AZIONISTA AL 99,56% DELLA RAI), È ANDATA IN SCENA LA PIÙ CLASSICA DELLE SPARTIZIONI DI POTERE, SOTTO L'ABILE REGIA DI MARANO, PRESIDENTE PRO-TEMPORE DI VIALE MAZZINI, IN QUOTA LEGA: IL CARROCCIO, IN CAMBIO DELL’OK A VENTURA, OTTIENE DUE VICEDIREZIONI A RAISPORT (CON BULBARELLI E DE LUCA) - UN COLPO IMPORTANTE PER LA LEGA IN VISTA DELLE "SUE" OLIMPIADI INVERNALI MILANO-CORTINA (RAISPORT HA UNA SEDE A MILANO)...

il patriarca kirill con vladimir putin alla veglia pasquale

FLASH – QUANDO IL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO, SERGEI LAVROV, CHIUDE LA PORTA ALNEGOZIATO IN VATICANO SOSTENENDO CHE NON SIA “ELEGANTE CHE PAESI ORTODOSSI (RUSSIA E UCRAINA) DISCUTANO IN UNA SEDE CATTOLICA” DELLA PACE, UTILIZZA UN ARGOMENTO PRETESTUOSO. INNANZITUTTO PERCHÉ L’UNITÀ ORTODOSSA SI È ROTTA CON L’INVASIONE DELL’UCRAINA DEL 2022 (LA CHIESA DI KIEV HA PRESO LE DISTANZE DA QUELLA DI MOSCA). E POI PERCHÉ RIVOLGERSI AL PAPA FAREBBE OMBRA AL PATRIARCA DI MOSCA, KIRILL, CHE HA BENEDETTO PUTIN E LA SUA “OPERAZIONE SPECIALE” PARLANDO DI “GUERRA SANTA…”