manuel foffo luca varani

“ERO INCAPACE DI INTENDERE E DI VOLERE” – CONDANNATO IN APPELLO A 30 ANNI, MANUEL FOFFO PROVA A GIOCARE LA SUA ULTIMA ARMA IN CASSAZIONE, DOPO AVERE CONFESSATO “PIÙ PER CONVENIENZA CHE PER RAVVEDIMENTO”, COME HANNO SCRITTO I GIUDICI D’APPELLO - LA PROCURA DI VELLETRI HA CHIESTO L'ARCHIVIAZIONE PER L’INCHIESTA APERTA DUE ANNI FA PER ISTIGAZIONE AL SUICIDIO DI MARCO PRATO PERCHE'...

Valentina Errante Adelaide Pierucci per “il Messaggero”

 

marco prato manuel foffo

«Incapace di intendere e di volere» Manuel Foffo, condannato a trent' anni per l' omicidio di Luca Varani, ci riprova e gioca l' ultima carta davanti alla Corte di Cassazione. Punta tutto sull' incapacità nel ricorso presentato agli Ermellini, dopo avere confessato «più per convenienza che per ravvedimento»,come hanno scritto i giudici il delitto orribile compiuto «con la piena complicità di Marco Prato».

 

Il suo complice, intanto è morto suicida, nel giugno del 2017, nel carcere di Viterbo e adesso la procura ha chiesto l' archiviazione del fascicolo.

luca varani manuel foffo

 

IL RICORSO

La Corte d' Assise d' appello non si era lasciata convincere dagli argomenti dell' avvocato Fabio Menichetti, difensore di Foffo. L' insieme di studi compiuti sul cervello e il sistema nervoso dell' imputato, risultato pieno di fragilità e di due polimorfismi, che ne avrebbero condizionato la gestione di vergogna e rabbia, non sono bastate per assicurare a Foffo uno sconto di pena o addirittura l'incapacità. E adesso il legale punta sulle perizie che non sarebbero state valutate dalla Corte.

 

Gli specialisti avevano stabilito che Foffo non capiva che cosa stesse facendo. Se lo avesse capito non lo avrebbe fatto, ma non essendo in grado di valutare ha partecipato al delitto.

La procura di Velletri, intanto, ha chiesto l' archiviazione per il suicidio di Prato aperto due anni fa per istigazione al suicidio. Non sarebbero emerse omissioni degli agenti o dei sanitari che avrebbero dovuto tenere in cura il detenuto che aveva già provato a togliersi la vita. Era giugno 2017.

 

MARCO PRATO - LUCA VARANI - MANUEL FOFFO

Marco Prato aveva lasciato un primo foglio, appallottolato e buttato via in un cestino: «Non ho partecipato quella notte. Non ho usato le armi». Sulla volontà suicida del detenuto, però, non ci sono mai stati dubbi.

 

Lo aveva chiarito lo stesso Prato nella seconda lettera lasciata nel bagno della cella dove si è poi lasciato andare con una busta e col gas di un fornelletto da campeggio, di quelli usati in carcere per preparare il caffè. «Il suicidio - aveva scritto - non è un atto di coraggio, né di codardia, il suicidio è una malattia dalla quale non sempre si guarisce, spero che considerandola esclusivamente come patologia, per definizione non ha connotazioni etiche come scappatoia o gesto egoistico perché è solo una malattia».

MANUEL FOFFO

 

Aveva scelto il rito ordinario per affrontare l' accusa di omicidio premeditato aggravato dalla crudeltà: «Dimostrerò la mia innocenza», diceva, sostenendo di essere stato succube di Foffo e di non aver partecipato attivamente al massacro. Ma si era ucciso il giorno prima dell' udienza. I familiari probabilmente non chiederanno la riapertura del caso. Ma Marco Prato aveva già tentato il suicidio subito dopo il delitto e prima dell' arresto. Il rischio che tentasse di nuovo di farlo era altissimo.

 

IL DELITTO

La notte tra il 4 e il 5 marzo del 2016 aveva massacrato insieme a Manuel Foffo un ragazzo di 23 anni, Luca Varani, dopo giorni di alcol sesso e droga, in un delirio di violenza senza un perché. Centosette colpi di martello e coltello. Sul corpo si erano accaniti, poi avevano fatto uso di Omicidio volontario aggravato dalla crudeltà. Una mattanza.

 

MANUEL FOFFO

Aveva scritto il gup nelle motivazioni della sentenza di Foffo: Con azione condivisa Foffo e Prato «hanno reso la vita di Luca un oggetto in balia delle loro pulsioni sessuali...Prato stava perseguendo la sua ossessione di avere rapporti con soggetti eterosessuali, Foffo stava vivendo in modo conflittuale la sua omosessualità». Infine il gup sottolineava la spietatezza di Foffo che, dopo essersi fatto una doccia e aver ripulito l' ambiente, trova il modo di prendersi due pause «ricreative» dove consuma bevande con il suo amico».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…