
LA VERITÀ È DIVENTATA OBSOLETA: L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE CINESE "DEEPSEEK" NON AVVERTE GLI UTENTI CHE PUÒ SBAGLIARE – L’ANTITRUST ITALIANO APRE UN’ISTRUTTORIA SUL SOFTWARE LOW COST CREATO DA LIANG WENFENG, CHE NON AVVISA GLI UTENTI DELLE SUE “ALLUCINAZIONI”: L'UNICO AVVERTIMENTO, TRA L’ALTRO SCRITTO IN INGLESE, È NASCOSTO NEI 'TERMINI DI UTILIZZO', CHE L'UTENTE TROVA IN UN LINK A FONDO DELLA HOMEPAGE – L’AZIENDA DEL DRAGONE RISCHIA UNA MULTA FINO A 10 MILIONI DI EURO...
Estratto dell’articolo di Aldo Fontanarosa per “la Repubblica”
Le "allucinazioni" di Deepseek preoccupano molto il nostro Garante dei consumatori, l'Antitrust, che apre una formale istruttoria sull'intelligenza artificiale cinese. A giudizio del Garante, Deepseek non avverte i suoi utilizzatori di quanto può essere imperfetta. […]
Succede che le persone facciano una richiesta a Deepseek senza sapere che l'algoritmo può restituire risposte «inesatte, fuorvianti o inventate». Deepseek dovrebbe pubblicare un avviso ben visibile, come già le principali intelligenze artificiali occidentali.
Invece non lo fa. E la mancanza è grave perché le persone interpellano gli algoritmi anche su temi sensibili come «salute, finanza, diritto». L'unico avvertimento è ben nascosto nei "Terms of use" di Deepseek che l'utente trova - nota il Garante italiano - a patto di «scrollare l'homepage del sito fino al fondo» cliccando poi su un link.
Il testo, peraltro, è «generico» ed è solo in inglese. Il Garante precisa che Deepseek, proprietà di due società cinesi, ha 30 giorni di tempo per fornirle una serie di informazioni.
[…] Se Deepseek non dovesse rispondere entro un mese, potrà essere multata da un minimo di 2.000 a un massimo di 20.000 euro. Sanzione che può raggiungere i 40.000 euro, nel caso fornisca informazioni false. In caso di condanna per «pratica commerciale scorretta», oggetto dell'istruttoria, la multa può spingersi fino a 10 milioni.
DEEPSEEK CENSURA LE NOTIZIE SCOMODE AL REGIME CINESE.
deepseek foto lapresse 1