bataclan mattanza 2

IL NOSTRO INFERNO AL BATACLAN - UNA COPPIA SOPRAVVISSUTA ALLA STRAGE RACCONTA: “ALL’IMPROVVISO I RAGAZZI INTORNO A ME SI ABBASSANO. STRANO BALLO, PENSO. PER IMITAZIONE MI CHINO ANCH’IO. SOLO QUANDO LA MUSICA SI INTERROMPE SENTO LE RAFFICHE DI KALASHNIKOV…”

bataclanbataclan

Anais Ginori per “la Repubblica”

 

 “I’ll love the devil/ I’ll singhis song/ I will love the Devil and his song”. Non hanno mai smesso di ascoltare quella canzone, e neppure gli Eagles of Death Metal, neppure dopo aver sfiorato la morte a vent’anni in un concerto che ha cambiato per sempre la loro visione del mondo. Amaury Baudoin e Isobel Bowdery erano dentro il Bataclan un mese fa, il 13 novembre.

 

BATACLANBATACLAN

Lui è nato a Bordeaux ventiquattro anni fa, studia recitazione. Lei è più giovane di due anni, si è laureata in giurisprudenza a Città del Capo, è venuta a Parigi per imparare il francese. «Amaury è un artista, molto creativo, io sono più razionale» scherza Isobel nel monolocale del dodicesimo arrondissement, davanti a un tazza di tè, in mezzo ai cimeli di quella sera: il biglietto del concerto, la maglietta insanguinata.

 

BATACLANBATACLAN

Alla porta è appeso un poster di “Je suis Charlie”, lo slogan che aveva riunito milioni di persone nel gennaio scorso. «Questa volta non c’è stata nessuna manifestazione — osserva Amaury — ma sono accadute tante cose belle: abbiamo ricevuto messaggi di solidarietà dal mondo intero, la Marsigliese e il tricolore erano ovunque, c’è stato anche un raduno degli imam per respingere la violenza».

 

Amaury e Isobel sono la gioventù che ballava dentro a quel teatro un mese fa, tollerante e cosmopolita: “Generazione Bataclan”. «È un termine che per noi non significa molto» commenta Isobel. «Ora che lo choc è passato, spero che la Francia non cambi. Più dei terroristi, mi fanno paura i politici che cavalcano la paura e l’odio» racconta Amaury. Sta per partire con la fidanzata per una lunga vacanza in Sudafrica, tutti e due sperano di voltare pagina. Di quella notte ricordano ogni istante.

BATACLANBATACLAN

 

Amaury: «È un venerdì, un venerdì normale. Isobel esce da scuola all’ora di pranzo, io finisco il conservatorio nel pomeriggio. Partiamo in metrò verso le sette per prendere i posti in prima fila. Dovrebbe raggiungerci anche un amico, cambia idea all’ultimo minuto. Il Bataclan è strapieno, ci prendiamo due birre.

 

BATACLANBATACLAN

È una delle poche sale di Parigi in cui il bar è così vicino al palcoscenico. Il concerto comincia alla grande, tutti ballano, pogano, scattano selfie. Gli Eagles of Death Metal sono uno dei miei gruppi preferiti, non è metal, è rock festaiolo, un po’ delirante. Anche la canzone che stavano suonando al momento dell’attacco, Kiss The Devil, è una parodia. Una paradoia del satanismo. Ripensandoci ora quel titolo mi fa venire i brividi».

 

Isobel: «Io gli Eagles of Death Metal non li conoscevo. È Amaury che mi ha proposto di andare, è il nostro primo concerto da quando ci siamo messi insieme, a giugno, un mese dopo il mio arrivo a Parigi. Almeno per me è stato un colpo di fulmine — anche se sapevo che poi, ora, a dicembre, sarei dovuta tornare a Città del Capo. Mi volevo godere le mie ultime settimane in Francia. Il concerto allora. Ci perdiamo quasi subito, la gente che poga. Amaury finisce davanti al palco, io rimango un po’ in disparte, preferisco ballare nella parte più calma. Il concerto comunque è fighissimo, mi piace una canzone in particolare: I Want You So Hard ».

INTERNO BATACLANINTERNO BATACLAN

 

Amaury: «Rimaniamo separati per due o tre canzoni. Cerco Isobel con lo sguardo tra la folla. Poi all’improvviso i ragazzi intorno a me si abbassano. Strano ballo. Per imitazione mi chino anch’io. Solo quando la musica si interrompe sento pam- pam- pam. Le raffiche di kalashnikov non fanno un rumore terribile. Sembrano più petardi. Io sento qualcosa tagliarmi la coscia, è una scheggia di proiettile. Un’altra mi si conficca nella spalla. Mi giro e vedo il profilo di un uomo che sta sparando. Le mie gambe si mettono a correre prima ancora di realizzare cosa stia succedendo. Istinto di sopravvivenza. Spintono altri spettatori davanti a me, protestano, “Non puoi fare attenzione? Un po’ di rispetto no?”. Non hanno capito. Ora sono saltato sul palco e mi rifugio dietro le quinte, cerco una finestra che non c’è. Sul cellulare faccio il 17, il numero della polizia.

bataclanbataclan

 

Passano cinque minuti prima di avere risposta: “Sono al Bataclan, c’è un pazzo che spara!”. “Lo sappiamo, stiamo arrivando. Fuggite se potete!”. Non è granché come aiuto, ma forse non possono dirmi altro».

 

Isobel: «Quando sento gli spari mi butto a terra. Non ricordo di aver visto i terroristi. Invece ho sentito le urla, voci in francese e arabo. E le scariche di kalashnikov che non finiscono mai. Un uomo sdraiato accanto a me cerca di tranquillizzarmi: “Andrà tutto bene, calmati, andrà tutto bene”. Vicino a me c’è una coppia. Il ragazzo vuole proteggere la fidanzata, le ripete “Je t’aime, je t’aime”.

 

EVACUAZIONE DAL BATACLAN 0EVACUAZIONE DAL BATACLAN 0

Le scariche durano almeno dieci minuti. Non so, un’infinità di tempo. Chi si muove, chi corre verso le uscite di sicurezza, viene ucciso. Io a scappare non ci provo neppure. Faccio la morta. Rimango immobile, gli occhi chiusi. Respiro piano. Nella mia testa comincio a salutare la mia famiglia, Amaury, le mie amiche. Ripenso ai momenti più belli della mia vita. Non voglio dare ai terroristi la soddisfazione di farmi morire impregnata del loro odio. Dentro al Bataclan c’è il Male, ma c’è anche tanto Bene. Ragazzi senza umanità, e altri che fino all’ultimo hanno parole o gesti di compassione. Sono loro quelli di cui mi voglio ricordare».

 

EVACUAZIONE DAL BATACLAN  91EVACUAZIONE DAL BATACLAN 91

Amaury: «Mi nascondo dentro al bagno di un camerino. Siamo in sette in un metro quadrato. Parliamo di quelli che sparano. Io ne ho visto solo uno, altri dicono che sono tre, forse quattro. È a quel punto che capisco che a sparare non è un pazzo isolato, ma un gruppo, terroristi venuti per fare un massacro. Ok, mi dico, sono in trappola, come un topo, tra poco sarò morto. Comincio a chiamare i miei genitori, gli amici più cari. In quel bagno faccio una decina di telefonate, un saluto rapido, niente cose lunghe. So che Isobel è in mezzo alla sala. Vorrei chiamarla ma è venuta al Bataclan senza cellulare. È la sua salvezza».

 

FUORI DLA BATACLAN  90FUORI DLA BATACLAN 90

Isobel: «I terroristi si accorgono che alcuni spettatori sono ancora vivi per i loro cellulari, squillano, la gente cerca di rispondere. Io continuo a fare la morta, anche quando i terroristi si allontanano. Resto immobile finché non sento qualcuno in piedi accanto a me. “Sortez”, uscite, dice una voce. Non mi fido. È un poliziotto. Mi scuote per capire se sono viva. Mi rialzo. Sono una delle poche persone che può rialzarsi. L’uomo che mi aveva consolato rimane a terra, anche la coppia che ho sentito parlare all’inizio della sparatoria. Guardo verso il palco, c’è un ragazzo morto, mi sembra Amaury. Esco dal Bataclan convinta di non rivederlo mai più».

erano almento otto i miliziani che hanno attaccato parigierano almento otto i miliziani che hanno attaccato parigi

 

Amaury: «Resto nei bagni del Bataclan per altre due ore. Dopo aver finito di sparare in sala i terroristi entrano nei camerini a sinistra della scena, per fortuna dalla parte opposta a quella in cui sto io. Un uomo vicino a me cerca di convincerci: “Se arrivano, dobbiamo saltargli addosso, dobbiamo batterci”. Momenti surreali. Un ragazzo chiede di avvicinarsi al water per fare la pipì mentre una ragazza perde molto sangue e due persone premono sulle sue ferite. Ottimismo disperato.

 

Poi un’esplosione scuote le fondamenta del teatro. Il soffitto in parte crolla, le tubature si rompono, comincia a piovere sulle nostre teste. Mi dico: morirò così, sotto i calcinacci. Finalmente vedo le divise dei poliziotti. Ma per uscire devo attraversare tutta la sala. Gli agenti ci chiedono di non guardare a terra. Io tra i corpi cerco Isobel. Il silenzio è irreale. Mi vengono in mente i racconti del massacro dei nazisti a Oradour-sur-Glane».

poliziotti prima dell irruzione al bataclanpoliziotti prima dell irruzione al bataclan

 

Isobel: «Sto ancora piangendo. Ho sangue sui capelli, ho sangue ovunque. Una signora mi vuole dare una maglietta pulita. Dietro un angolo vedo spuntare Amaury». Amaury: «Sento qualcuno saltarmi al collo. Non capisco subito. È il più bell’abbraccio della mia vita. Dico a Isobel: “ It’s over now, c’est finì”. Per noi è finita. E so che può sembrare egoista perché intorno a noi c’è ancora l’inferno».

 

Isobel: «Non so, non so bene che dire adesso. C’è quasi un senso di colpa per essere usciti sani e salvi dal Bataclan. Abbiamo avuto una fortuna incredibile. Ci siamo baciati a lungo. E io ho detto al mio eroe francese “ I love you”». Amaury: «Davvero? Non me lo ricordo. Ti amo anch’io Isobel».

un sopravvissuto attacco isisun sopravvissuto attacco isis

 

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen donald trump friedrich merz giorgia meloni emmanuel macron

DAGOREPORT - SIAMO DAVVERO SICURI CHE L’UNICA GRANDE COLPEVOLE DELLA ''DOCCIA SCOZZESE'' EUROPEA, COI DAZI TRUMPIANI AL 15%, PIÙ PESANTI IMPOSIZIONI SU GAS E ARMI, SIA LADY URSULA? - SE TRUMP NON DEVE RENDERE CONTO A NESSUNO, URSULA SI RITROVA 27 PAESI ALLE SPALLE, OGNUNO CON I SUOI INTERESSI, SPESSO CONFLIGGENTI: MENTRE MACRON AVREBBE VOLUTO USARE IL BAZOOKA CONTRO IL ''DAZISTA'', COME LA CINA, CHE HA TENUTO TESTA, DA VERA POTENZA, A WASHINGTON, MERZ E MELONI ERANO PER IL “DIALOGO”, TERRORIZZATI DALLE “VENDETTE” POLITICHE CHE TRUMP AVREBBE POTUTO METTERE IN ATTO (UCRAINA, NATO, MEDIORIENTE) - MELONI SA BENE CHE IL PEGGIO DEVE ANCORA VENIRE: LA STANGATA SULL’ECONOMIA ITALIANA DOVUTA AI DAZI SI ANDRÀ AD ACCAVALLARE ALLA FINE DEL PNRR E AI SALARI PIÙ BASSI D’EUROPA - SE L'AUTUNNO SARA' ROVENTE, NON SOLO ECONOMICAMENTE MA ANCHE  POLITICAMENTE (CON IL TEST DELLE REGIONALI), IL 2026 SI PREANNUNCIA DA SUDORI FREDDI... 

riccardo muti concerto agrigento alessandro giuli

DAGOREPORT - “AGRIGENTO CAPITALE DELLA CULTURA 2025” DOVEVA ESSERE PER IL MINISTERO GIULI-VO UN “APPUNTAMENTO CON LA STORIA” ED È FINITO NEL SOLITO “APPUNTAMENTO CON LA CASSA” - PER “INTERPRETARE IL SENSO DI UNA MEMORIA CONTINENTALE EURO-AFRICANA CONDIVISA E FARNE IL FERMENTO DI UN RITROVATO BENESSERE INDIVIDUALE DI CRESCITA COLLETTIVA” (SEMPRE GIULI), COME È POSSIBILE CHE LA REGIONE SICULA ABBIA SBORSATO LA FOLLIA DI 650MILA EURO PER UN SINGOLO CONCERTO NELLA VALLE DEI TEMPLI DELL’ORCHESTRA GIOVANILE CHERUBINI DIRETTA DA RICCARDO MUTI? LO STESSO EVENTO, ORGANIZZATO L’ANNO SCORSO DAL COMUNE DI LAMPEDUSA, ERA COSTATO APPENA 100MILA EURO - DEL RESTO, CON BUDGET DI 150 MILIONI, I 461MILA EURO PER LA “PROMOZIONE E PUBBLICITÀ DEL PARCO ARCHEOLOGICO” CI STANNO. COME IL “MOVITI FEST”: PER 473.360 MILA EURO, UN “PROGETTO CHE MIRA A COINVOLGERE E ANIMARE I LUOGHI DEL CENTRO STORICO AD AGRIGENTO” - ALLE CRITICHE, IL SINDACO DELLA CITTÀ DELLA CUCCAGNA, FRANCESCO MICCICHÈ, SI OFFENDE: “BASTA DILEGGIO STERILE. SE VINCE AGRIGENTO, VINCE LA SICILIA”! (QUI CE NE VOGLIONO 100 DI MONTALBANO…”)

temptation island

LE ANTICIPAZIONI DI “TEMPTATION ISLAND” - APPASSIONATI DI CORNA E FALÒ, AVETE PREPARATO GELATO E POP CORN PER LE ULTIME TRE SERATE DEL PROGRAMMA? SI PARTE DOMANI SERA E DAGOSPIA È IN GRADO DI RIVELARVI COSA ACCADRÀ TRA LE COPPIE - "FORREST GUMP" ANTONIO, DOPO ESSERE IMPAZZITO CON TANTO DI CORSA DISPERATA PER UN INVITO ALLO STADIO FATTO DAL TENTATORE ALLA SUA FIDANZATA, LA VEDE AL FALÒ E LE CHIEDERÀ DI SPOSARLO - L'AQUILOTTO VALERIO SI AVVICINA SEMPRE DI PIÙ ALLA SINGLE ARY E FINISCE PER TRADIRE SARAH. I DUE CHE ABITANO A ZAGAROLO DARANNO VITA A UNA SPECIE DI "ULTIMO TANGO A ZAGAROL". SARÀ LUI CHE, DISPIACIUTO E CON IL CUORE IN MANO, CHIEDERÀ DI POTER INCONTRARE LA COMPAGNA PER RIVELARLE DI PROVARE UN INTERESSE PER LA SINGLE E… - VIDEO

giorgia meloni dario franceschini guido crosetto francesco verderami senato elly schlein

DAGOREPORT - MA DAVVERO FRANCESCHINI, INTERVENENDO AL SENATO, HA MANDATO “MESSAGGI CIFRATI” AI MAGISTRATI FACENDO INTENDERE DI FARLA FINITA DI INDAGARE ESPONENTI DEL PD (SALA E RICCI), OPPURE SI RITROVERANNO SENZA I VOTI DEI RIFORMISTI PD AL REFERENDUM CONTRO LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA BY NORDIO? –CHE SIA UNA ’’IPOTESI SURREALE”, SBOCCIATA DALLA FANTASY DI VERDERAMI SUL “CORRIERE”, LO SOSTIENE, A SORPRESA, ANCHE GUIDO CROSETTO - IL DISCORSO DI FRANCESCHINI NON MIRAVA INFATTI ALLA ‘’SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DELLE TOGHE, BENSÌ ATTACCAVA LO SDOPPIAMENTO DEL CSM, CON I COMPONENTI SCELTI COL SORTEGGIO, MANCO FOSSE “LA RUOTA DELLA FORTUNA” - FRANCESCHINI HA POI MOLLATO UNO SCHIAFFO ALLA SUA EX PROTEGÉE ELLY SCHLEIN, NEMICA GIURATA DEI VARI ‘’CACICCHI” DEL PARTITO, QUANDO HA DIFESO IL SISTEMA DELLE CORRENTI INTERNE ALLA MAGISTRATURA (CHE LA RIFORMA VORREBBE SCARDINARE) - MA LA DICHIARAZIONE PIÙ RILEVANTE DI ''SU-DARIO'' L’HA DETTATA AI CRONISTI: ‘’IL REFERENDUM CI SARÀ NEL 2026, SARÀ SENZA QUORUM E SARÀ TUTTO POLITICO CONTRO IL GOVERNO MELONI’’ - BEN DETTO! SE UNA SCONFITTA SAREBBE BRUCIANTE PER LE TOGHE, PER GIORGIA MELONI LA BOCCIATURA SAREBBE UNA CATASTROFE IRRIMEDIABILE...

beppe sala manfredi catella giancarlo tancredi stefano boeri

DAGOREPORT - L’ANSIA ATTANAGLIA LA ‘’MILANO DEL BALLO DEL MATTONE’’. ‘’QUI SALTA TUTTO!’’, BALBETTANO PIÙ SPAVENTATI DI UN CONIGLIO - SE IL GIP DELLA PROCURA DECIDESSE DI ACCOGLIERE LE PROPOSTE DEI PM, A QUEL PUNTO, ESPLODEREBBE UNA SANTA BARBARA A MISURA DUOMO. E POTREBBE RIPETERSI CIÒ CHE SUCCESSO ALL’EPOCA DI TANGENTOPOLI: A TANTI DEI 74 INDAGATI, LA PAURA DI FINIRE IN GABBIA A SAN VITTORE APRIREBBE DI COLPO LE VALVOLE DELLA MEMORIA - DA PARTE SUA, IL SINDACO BEPPE SALA, INDAGATO, INTASCATA LA SOLIDARIETÀ DA DESTRA E SINISTRA, HA RIPRESO A MACINARE ARROGANZA, E HA SPARATO TESTARDO E SPAVALDO: “LE DIMISSIONI NON AVREBBERO FATTO COMODO A NESSUNO…” – QUALCHE ANIMA PIA GLI RICORDI CHE L’USO SBARAZZINO DELL’URBANISTICA MENEGHINA È AVVENUTO SOTTO IL SUO NASONE... 

urbano cairo sigfrido ranucci la7 fiorenza sarzanini

DAGOREPORT - SIETE PRONTI? VIA! È PARTITA LA GRANDE CAMPAGNA ACQUISTI (A SINISTRA!) DI URBANO CAIRO - IL COLPACCIO SU CUI LAVORA URBANETTO: PORTARE A LA7 SIGFRIDO RANUCCI E L’INTERA SQUADRA DI “REPORT”, A CUI TELE-MELONI STA RENDENDO LA VITA IMPOSSIBILE - IL PROGETTO È GIÀ PRONTO: PRIMA SERATA DI LUNEDI', SECONDE SERATE CON "REPORT-LAB", COINVOLGENDO SITO, SOCIAL E L'EDITRICE SOLFERINO - MA NON FINISCE QUI: CAIRO VUOLE RIPOSIZIONARE IL “CORRIERE DELLA SERA”: ESSERE LA GAZZETTA DI FAZZOLARI NON PORTA ALL'EDICOLA NUOVI LETTORI, CHE PREFERISCONO L'ORIGINALE: "IL GIORNALE", "LIBERO", "LA VERITA'": MEGLIO RITORNARE AL CENTRO-SINISTRA. IN ARRIVO GIOVANI GIORNALISTI BEN DISTANTI DAL MELONISMO...