coronavirus - paziente in terapia intensiva con il respiratore

SIAMO PRONTI ALLA SECONDA ONDATA? MICA TANTO! – PER ORA È OCCUPATO SOLO IL 7,4% DEI POSTI IN RIANIMAZIONE, MA IL PIANO PER AMPLIARE I REPARTI VA A RILENTO  – SOLO IL 38% DEI LETTI IN TERAPIA INTENSIVA IN PIÙ PROGRAMMATI DOPO IL PICCO DI MARZO-APRILE È STATO ATTIVATO. GLI ITALIANI NE HANNO A DISPOSIZIONE 6.500, IL TRAGUARDO È 8.732. IN GERMANIA, GIÀ PRIMA DELLA PANDEMIA, CE N’ERANO 28MILA…

Sara Bettoni per il ''Corriere della Sera''

 

reparto di terapia intensiva brescia 5

L' attenzione ritorna sulle terapie intensive. Ieri hanno accolto 30 persone in più contagiate dal coronavirus. In tutta Italia sono 420 i pazienti gravi. Un numero basso se paragonato agli oltre 1.300 casi che la sola Lombardia ha dovuto curare in alcuni drammatici giorni di marzo. Ma il confronto con la scorsa primavera non è sufficiente. Ci sono altri dati da considerare per capire se le Regioni sono pronte ad affrontare la seconda ondata.

 

CORONAVIRUS - PAZIENTE IN TERAPIA INTENSIVA CON IL RESPIRATORE

Le terapie intensive sono i reparti dedicati ai malati in condizioni critiche, sia a causa del Covid-19 sia per altre patologie o traumi. Nei momenti più concitati dell' emergenza le Regioni maggiormente colpite aprivano letti per questo tipo di malati ovunque fosse possibile.

 

Passato il picco tutte hanno dovuto stendere un piano per ampliare i reparti. A livello nazionale è stato programmato un incremento di 3.553 posti rispetto ai 5.179 di partenza, fa sapere il ministero della Salute. A questi se ne aggiungono altri 4.225 di terapia semintensiva, la metà dei quali riconvertibili per i pazienti critici. Per creare più letti servono macchinari, lavori, spazi, tempo. E a oggi, mentre i contagi salgono, il maxi-piano non è completato.

ROBERTO SPERANZA IN AUTO SENZA MASCHERINA

 

Il 38 per cento dei letti programmati è stato attivato, dice il ministero, senza fornire i dettagli regionali: gli italiani hanno a disposizione 6.529 letti di rianimazione. Siamo lontani dal traguardo di 8.732. La gara per far partire i cantieri è stata lanciata dal commissario straordinario per l' emergenza Domenico Arcuri all' inizio di ottobre e si chiuderà oggi alle 14. La previsione è di vedere gli operai al lavoro entro la fine del mese.

coronavirus terapia intensiva

 

Quanti letti di intensiva sono occupati oggi e quanto spazio c' è se i casi aumentassero rapidamente? Altems, l' Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell' Università Cattolica, nell' ultimo report calcola questa percentuale sia sul totale dei letti disponibili pre-Covid sia sui posti che avremo in futuro. Il Corriere ha fatto lo stesso conto con i dati a ieri.

 

domenico arcuri

A livello nazionale la saturazione è del 7,4 per cento. Su 100 letti per malati gravi sette sono occupati da contagiati. Gli altri non sono tutti liberi: in parte accolgono persone con altre patologie. Più difficile la fotografia regionale. «Abbiamo creato una forchetta, non sapendo a che punto è in ciascun ospedale l' ampliamento delle terapie intensive», spiega Americo Cicchetti, direttore di Altems e coordinatore del report.

 

Tra i dati peggiori c' è quello della Valle d' Aosta, con il 30 per cento di saturazione tenendo conto dei letti pre-emergenza (90 per cento a marzo). Segue la Campania, con il 18,2 per cento: peggio della primavera quando l' epidemia non l' aveva travolta. In terza posizione la Sardegna con il 16 per cento dei letti occupati, contro l' 11 di sette mesi fa. Al quarto posto la Liguria, con il 14,4 per cento, lontana comunque dall' 81 per cento del passato.

terapia intensiva coronavirus 1

 

La Lombardia, terra martoriata dalla prima ondata, è passata dal 122 per cento (con letti creati dal nulla per stare al passo con le richieste) al 5,6 di ieri, il Piemonte dall' 86 al 7,3, il Veneto dal 48 al 4,9. Alcune zone sono ferme a zero: è il caso del Molise, della Basilicata, della provincia autonoma di Trento. Eppure Cicchetti invita ad andare oltre. «L' incremento dei posti dovrebbe essere tale da permettere di gestire sia i malati Covid sia i non Covid. Altrimenti si rischia nuovamente di bloccare il resto dell' attività sanitaria».

DOMENICO ARCURI MASCHERINE

 

Dalla prossima settimana il monitoraggio dell' università metterà in rapporto i ricoveri per virus solo con i letti aggiuntivi programmati. I primi a osservare attentamente i dati sono i «padroni di casa» di questi reparti: gli anestesisti-rianimatori. Ieri durante la tavola rotonda online della Siaarti (Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva) gli esperti hanno condiviso ciò che vedono in corsia.

 

reparto di terapia intensiva brescia 8

«Oscilliamo tra il 7 e il 15 per cento di ricoverati che finiscono in rianimazione - riassume il vicepresidente Antonello Giarratano -. La malattia non è cambiata, ma i contagiati sono più giovani, quindi hanno meno probabilità di aggravarsi e il tracciamento è più efficace».

 

Il professore si dice preoccupato «per i tanti asintomatici: così non sappiamo da chi difenderci. E il trend dei contagi sale. Va fermato ora con misure più stringenti». Sull' ampliamento dei posti in rianimazione «siamo in ritardo. Abbiamo fatto un' estate da cicala».

reparto di terapia intensiva brescia 17

 

C' è un altro punto che gli sta a cuore. Con il decreto Calabria è stata data la possibilità agli specializzandi del quarto e quinto anno di essere assunti e lavorare nel proprio ambito di specialità. «Alcune regioni si sono attivate, altre si sono adagiate sui contratti d' emergenza Covid. E così si rischia che gli specializzandi in rianimazione finiscano in altri reparti. Serve una verifica del ministero».

 

reparto di terapia intensiva brescia 16coronavirus terapia intensiva bergamoterapia intensiva coronavirus 2

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...