procuratie vecchie venezia

GRAND HOTEL VENEZIA - DAL COMUNE ALLA CHIESA, DALLA REGIONE VENETO ALLE POSTE, TUTTI CEDONO GLI ANTICHI PALAZZI PER TRASFORMARLI IN RESORT - L'ULTIMO CASO ECCELLENTE RIGUARDA L'OSPEDALE AL MARE DEL LIDO - LA CITTÀ STA DIVENTANDO LA CAPITALE DELL’AIRBNB, DOVE OGNI APPARTAMENTO ENTRA NELL’OFFERTA TURISTICA  

Lorenzo Padovan per “la Stampa”

VENEZIA

 

All'appello non manca davvero nessuno. Comune, Regione, Uffici Governativi, Poste Italiane, Esercito. E adesso perfino il Patriarcato. Tutti condividono una strategia: cedere i propri immobili a Venezia con la prospettiva immancabile di vederli trasformati in nuove attività ricettive. La città, dunque, diventa una sorta di capitale dell' Airbnb, dove ogni appartamento entra nell' offerta turistica e dove si sta creando una specie di interminabile catena di alberghi, più o meno come accade nella Strip di Las Vegas.

 

venezia oggi

L'ultima cessione eccellente riguarda l'ospedale al mare del Lido: è stato acquisito dal Club Med e diventerà il resort di lusso per eccellenza, trasformando l'isola in una delle aree più pregiate della perla della laguna. Medesima sorte per la caserma dei Lagunari: i militari dell' unico reparto di fanteria d' assalto anfibio si sposteranno in terraferma, per lasciare spazio a un hotel a cinque stelle.

 

venezia durante il carnevale

Nella centrifuga del cambio di destinazione d'uso degli immobili, che funge da moltiplicatore di introiti per il mercato delle vacanze, è finito pure il secolare ospizio "Cà di Dio". Gli anziani, d'ora in poi, dovranno trascorrere altrove gli ultimi anni della loro esistenza, perché le 84 stanze della casa di riposo stanno diventando un albergo. In prima fila nella rivoluzione anche Poste Italiane: Palazzo Querini Dubois, un tempo maestosa sede della società, ospiterà presto turisti facoltosi, mentre gli uffici del Fontego dei Tedeschi sono già un affollato centro commerciale.

TURISTI A VENEZIA

 

Non ha avuto sorte diversa uno degli storici parchi cittadini: la casa del custode dei "Giardini Papadopoli" è in predicato di diventare una struttura ricettiva di prestigio di proprietà di una maison francese.

 

NUMERO CHIUSO A VENEZIA

Le genesi del processo - che pare inarrestabile - si fa risalire al Giubileo del 2000, con il Patronato e l' Istituto Cavanis (che ospitava le scuole medie e un liceo) cheper primi hanno fatto posto ai visitatori. Più di recente è toccato alla sede del Centro Nazionale delle Ricerche e presto lo stesso destino toccherà anche la direzione dei Servizi sociali comunali, che si trova al "Campo Santa Maria Formosa", dove l' attività è stata già trasferita. Al Palazzo del Catasto i lavori di ristrutturazione sono già iniziati e nell' elenco infinito dei gioielli storici all' asta ci sono anche Palazzo Balbi - che ora ospita gli uffici della Giunta regionale - e Palazzo Gussoni, attuale sede del Tar del Veneto, che compare tra gli immobili che la Regione ha stabilito di vendere con l' aggiornamento del «piano di valorizzazioni» per il 2017.

 

venezia

Due edifici di pregio - l' uno del Settecento, l'altro cinquecentesco, entrambi affacciati sul Canal Grande -, che si candidano a diventare oggetto del desiderio dei magnati della finanza o di qualche sceicco che sceglierà di trascorrere le ferie in Italia. Per non farsi mancare nulla, anche il Patriarcato ha deciso di sfruttare l' opportunità per rimettere a nuovo la chiesa millenaria di Santa Fosca, chiusa per scarsa affluenza di pellegrini. In cambio delle risorse per i lavori, l' ex canonica è stata ceduta in comodato d' uso ad un imprenditore del settore ricettivo che l' ha subito utilizzata come sede del proprio bed and breakfast.

 

VENEZIA PIAZZA SAN MARCO

Qualcuno già protesta e la cessione della canonica sembra sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il Gruppo civico "25 aprile" ha inscenato una protesta, chiedendo un sopralluogo da parte degli ispettori comunali e affiggendo sulla porta lo slogan sarcastico «Qui si dorme da Dio». «Canal Grande ha il destino segnato e le altre zone di Venezia seguiranno a breve, per effetto della corsa al profitto - accusa Marco Gasparinetti, portavoce dei cittadini -. Se perdiamo anche la chiesa come alleato contro l' invasione dei turisti siamo proprio morti, poiché ha centinaia di proprietà che potrebbe affittare o vendere».

 

VENEZIA PIAZZA SAN MARCO

Voli low cost con destinazione Treviso e l' aeroporto internazionale di Tessera scaricano migliaia di vacanzieri in continuazione, mentre le Grandi navi da crociera, a cinque anni di distanza dall' appello dei residenti e dalle rassicurazioni di tutte le istituzioni, continuano a fare il quotidiano viavai nel bacino di San Marco. I vaporetti sono stracolmi e lo smog che producono è pari a quello che si respira in un tunnel autostradale. Spesso i residenti sgomitano tra i turisti per riuscire anche solo a portare i figli a scuola. «Il tempo sta scadendo - conclude Gasparinetti - tra poco potremo sostituire anche la toponomastica: "Welcome in Venezialand"».

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....