festival yulin

POI DICI CHE SCOPPIA LA PANDEMIA – NE' I MORTI NE' IL COVID HANNO FERMATO IL FESTIVAL DI YULIN DOVE A ESSERE AMMAZZATI SONO I CANI - UNA SAGRA DELL’ORRORE CHE VA AVANTI PER DIECI GIORNI E CHE RICHIAMA RAZZIATORI, VENDITORI, MACELLAI, CUOCHI, RISTORATORI E APPASSIONATI CHE AMANO NUTRIRSI DI CARNE DI BESTIOLE – IL GOVERNO NE AVEVA PROMESSO LA CHIUSURA, MA LA LEGGE NON E' STATA… VIDEO

 

Guido Santevecchi per il “Corriere della Sera”

 

festival di yulin 4

Il Festival di Yulin, mattatoio pubblico di cani, non si è fermato neanche dopo lo sdegno e la paura suscitata dal «wet market» di Wuhan da dove è partito il coronavirus.

Wet market significa mercato bagnato. Inzuppato dal sangue degli animali uccisi e squartati in condizioni sanitarie da voltastomaco. Succede anche a Yulin, anche se in questa città del Guangxi, povera provincia sudoccidentale della Cina, non si vendono pipistrelli, pangolini, serpenti o altri animali selvatici.

 

festival di yulin in cina 4

Le vittime sono i cani. Ogni anno, a partire dal solstizio d' estate, questa sagra dell' orrore richiama migliaia di persone: razziatori, venditori, macellai, cuochi, ristoratori e appassionati che amano nutrirsi di carne di bestiole che fino a qualche settimana fa giocavano con i loro padroni. E ogni anno ci sono proteste internazionali, petizioni di gruppi animalisti anche cinesi, incursioni di cittadini che cercano di salvare qualche bestiola ricomprandola dal racket che ne fa commercio, o facendo blocchi stradali intorno a Yulin per fermare i carri che le trasportano al mercato.

 

festival yulin

Niente da fare. Dal 22 giugno sono dieci giorni di mattanza in cui vengono abbattuti, squartati e cucinati migliaia di cani. Yulin è cominciato puntuale e inesorabile anche quest' anno, all' era del Covid-19 che aveva spinto il governo centrale di Pechino a promettere un intervento per chiudere il circo che non piace neanche alla maggioranza dei cinesi.

 

E finalmente, lo scorso aprile, era intervenuto il ministero dell' Agricoltura di Pechino, con una bozza di legge sul «riordino delle risorse alimentari». Il provvedimento conteneva l' elenco del bestiame, dai maiali al pollame, che può essere allevato per finire nella catena alimentare; i cani (e i gatti) non erano inclusi. In realtà non erano mai stati inseriti nel «catalogo ministeriale degli animali da carne».

festival di yulin 2

 

Ma questa volta il legislatore cinese si è interessato ai cani, osservando che «con il progresso della civiltà e le preoccupazioni della gente per la protezione della natura, i cani non sono più considerati solo animali domestici, ma compagni dell' uomo, come nel resto del mondo». La bozza è rimasta bozza. Ci sono altre priorità al Congresso nazionale del popolo di Pechino. Non è servito nemmeno che città pilota come la grande Shenzhen abbiano vietato il «consumo dei cani». I preparativi per il Festival di Yulin sono andati avanti e la mattanza è cominciata ieri.

 

festival di yulin in cina 33

Gli attivisti andati in città per cercare di limitare i danni riferiscono che le bancarelle con le loro gabbie che rinchiudono cani ancora vivi da offrire ai compratori, le rastrelliere con i ganci che esibiscono le carcasse di quelli già sacrificati, sono state allontanate dalle vie principali di Yulin. Il cosiddetto Festival si svolge in periferia ed è meno affollato del solito. Ma c' è comunque gente che paga e il business è in corso. Perché, secondo antiche credenze, la carne di cane in estate riduce il calore interno del corpo, aiuta la circolazione del sangue, rinforza la virilità.

carcasse di cani vendute a yulin 1

 

Ogni anno diecimila cani vengono massacrati a giugno a Yulin. Se la tradizione risale a quanto sembra a quattro o cinque secoli fa, il Festival è stato lanciato solo nel 1995, per richiamare gente a Yulin e aumentare la clientela nei ristoranti specializzati. Eppure, come detto, questo è ormai un fenomeno di nicchia. La classe media cinese ha scoperto il piacere di tenere in casa animali da compagnia. Solo a Pechino un milione di famiglie hanno almeno un cane a casa.

 

Commenta con amarezza Peter Li, dirigente cinese di Humane Society International: «Spero davvero che sia l' ultima volta, lo spero non solo per il bene degli animali, ma anche per la sicurezza sanitaria della popolazione».

 

festival yulin cina

«È sconfortante constatare che neppure la dura lezione impartita dal Covid-19 sia servita a chiudere definitivamente questa barbarie sempre più impopolare tra la stessa popolazione cinese - ha detto a LaPresse l' onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell' Ambiente - questa volta non solo gli animali rischiano di finire all' inferno: Yulin è un wet market dove non vengono rispettate neppure le più elementari norme igieniche e si commette una vergognosa strage di animali».

festival di yulin in cina 2preparazione allo yulin festivalcarne di cane servita al festival di yulin venditore di cani in motorinovenditori di cuccioli in cinafestival di yulin in cinafestival yulin cinacani macellati a yulinfestival yulin festival di yulin in cina festival di yulin carcasse di cani vendute a yulincani venduti al festival di yulin in cinafestival di yulin festival yulin 2festival di yulin 3

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...