luca varani marco prato manuel foffo

ROMAN PSYCHO - DELITTO DEL COLLATINO, MARCO PRATO ACCUSA MANUEL FOFFO: VOLEVA SEPPELLIRE IL CORPO DI VARANI NEL PARCO DEL CIRCEO - IL PR DELLE FESTE GAY: “SONO INNAMORATO DI MANUEL E SUCCUBE, HA FATTO TUTTO LUI. VOLEVA ANCHE EVIRARE VARANI, GLI HO DETTO: FERMATI!”

MARCO PRATO - LUCA VARANI - MANUEL FOFFOMARCO PRATO - LUCA VARANI - MANUEL FOFFO

Fulvio Fiano per il Corriere della Sera - Roma

«Manuel Foffo mi disse di andare a comprare una pala da Leroy Merlin. Voleva portare il cadavere di Luca Varani al Circeo per seppellirlo, diceva di aver già in mente un posto sicuro nel parco naturale dove andare di notte senza essere visti». È uno dei passaggi del l' interrogatorio di Marc Prato, il secondo in assoluto dopo quello seguito all' arresto dello scorso marzo.

 

La sua versione, che in parte non combacia con quella resa al gip nell' interrogatorio di garanzia, non sembra poter cambiare la linea accusatoria del pm Francesco Scavo. A giorni la procura formalizzerà la richiesta di processo per concorso in omicidio premeditato, pluriaggravato dalla crudeltà, dai motivi futili e abbietti e dalla minorata difesa della vittima stordita da alcol e droga.

 

foffo marco prato manuel luca varanifoffo marco prato manuel luca varani

Nelle cinque ore di confronto con l' accusa nel carcere di Regina Coeli, il pr delle feste gay mantiene per sé un ruolo di succube della furia e della violenza di Foffo. «Volevamo inscenare uno stupro, ma quando Varani si è sentito male per i farmaci che Manuel gli ha messo nel bicchiere e lo abbiamo portato a letto, lui ha cambiato atteggiamento in un attimo. È diventato violento, una furia, ho avuto paura che facesse del male anche a me e non ho saputo oppormi, anche perché ero stordito da alcol e droga. Ero innamorato di lui e subivo la sua personalità.

marco prato   9marco prato 9

 

Voleva anche evirare Varani, gli ho detto: fermati!». Quanto alle impronte e al suo Dna presente su tutte le armi del massacro (cento colpi tra coltellate e martellate, come ha stabilito l' autopsia), Prato dice che «le ho toccate quando Manuel mi ha detto di ripulirle, ma alla vista di tutto quel sangue non ho resistito e sono andato via».

Detto che i due hanno dormito accanto al cadavere, Prato cambia versione sul cavo elettrico stretto al collo di Varani.

MANUEL FOFFO MANUEL FOFFO

 

In un primo momento aveva detto di aver provocato ad accelerare la morte del 23enne per porre fine al massacro, ieri ha spiegato che era un soffocamento per un gioco erotico.

 

Va detto che Prato parla dopo aver letto tutti gli atti dell' inchiesta sul delitto di via Igino Giordani al Collatino - chiusa a novembre -, inclusi gli interrogatori di Foffo, e dimostra di averli studiati bene quando ripete i termini tecnici usati dai criminologi. Così che anche sulla sincerità del suo pentimento («Ho un forte senso di colpa per non aver salvato Luca») la procura mantiene forti riserve.

 

PRATO FOFFOPRATO FOFFO

«Prato ha scelto di parlare ora perché dopo aver raccontato le dinamiche generali di quella notte era il momento di andare nei dettagli - spiega l' avvocato Pasquale Bartolo, che assiste il 29enne -. Ha confermato tutto quello che ha detto nell' interrogatorio di garanzia ed emerge con chiarezza che le sue responsabilità, che nessuno nega, non sono assimilabili a quelle di Foffo, unico autore dell' omicidio. Come questo si qualifichi giuridicamente sarà il processo a deciderlo».

FOFFO PRATOFOFFO PRATOmarco prato   2marco prato 2

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…