
CRONACHE DI ORDINARIA MALASANITÀ – UNA DONNA DI LUCCA E' MORTA TRE ANNI DOPO AVER RICEVUTO UN INTERVENTO CARDIACO DI CUI NON AVEVA BISOGNO - LA SUA FAMIGLIA HA RICEVUTO UN RISARCIMENTO DI 700MILA EURO DALLA STRUTTURA SANITARIA DI MASSA, DOVE ERA STATA OPERATA – IL CALVARIO DELLA SIGNORA È COMINCIATO NEL 2014: IN SEGUITO A UN MALORE, VIENE SOTTOPOSTA A UN INTERVENTO CARDIOCHIRURGICO DI SOSTITUZIONE VALVOLARE MITRALICA CON VALVOLA MECCANICA. DOPO L’INTERVENTO, LA DONNA INIZIA AD AVERE ATTACCHI ISCHEMICI E…
Estratto dell’articolo di Vincenzo Brunelli per www.corriere.it
Operata al cuore senza motivo e senza essere informata su rischi e alternative: dopo circa 3 anni è deceduta in una struttura di riabilitazione, dopo diversi episodi ischemici: ai familiari maxi risarcimento da 700 mila euro più spese legali. […] Il Tribunale di Pisa, nei giorni scorsi, ha stabilito che la struttura deve risarcire gli eredi che hanno fatto causa per capire cosa fosse successo.
Tutto inizia con un malore della donna che prima si rivolge all'ospedale di Lucca per poi essere trasferita a Pisa e dimessa, e le viene consigliato di effettuare ulteriori accertamenti a Massa. Il 3 dicembre del 2014 la paziente veniva dunque sottoposta ad intervento cardiochirurgico di sostituzione valvolare mitralica con valvola meccanica.
Il decorso post operatorio però non è ottimale, stando al resoconto processuale, e le viene impiantato prima un pacemaker temporaneo e successivamente quando viene rimandata a Pisa gliene viene impiantato uno definitivo. A questi interventi i medici associano anche una terapia farmacologica.
La donna fa ritorno a casa ma ad aprile del 2015, sempre a Massa, le impiantano un secondo pacemaker. A metà aprile iniziano i problemi. La donna comincia a manifestare attacchi ischemici e va a Milano per una serie di visite in un centro neurologico specialistico e viste le complicanze dell'ictus viene trasferita a Livorno, in un centro per la riabilitazione.
[…] A gennaio del 2018 muore a Livorno. I familiari, difesi e rappresentati dall'avvocato Nicola Todeschini, vogliono vederci chiaro e nel processo, terminato nei giorni scorsi con la sentenza a firma del giudice Stefana Curadi del Tribunale di Pisa, è emerso che l'operazione al cuore non era affatto necessaria.
«A seguito della relazione peritale emergeva che la condizione del paziente nel dicembre 2014 non dava indicazioni nel senso di procedere a un intervento cardio-chirurgico di sostituzione valvolare. Ciò avrebbe portato a molteplici attacchi ischemici, sino allo sviluppo del grave ictus ischemico cerebrale dell'aprile del 2015».
Il giudice ha quindi ritenuto responsabile delle sofferenze patite dalla donna, la struttura sanitaria di Massa e ha accertato in aula la responsabilità dei sanitari, i quali hanno sottoposto la paziente ad un intervento chirurgico «in assenza delle condizioni prescritte dalle linee guida e dalle buone pratiche mediche».