saman abbas

“UNO DEGLI ADULTI DISSE: FACCIO PICCOLI PEZZI E SE VOLETE PORTO ANCH' IO A GUASTALLA, BUTTIAMO LÀ” – DOPO CHE IL FRATELLO 16ENNE DI SAMAN ABBAS HA ROTTO IL MURO DI OMERTÀ, CI SONO SEMPRE MENO DUBBI SUL DESTINO DELLA POVERA RAGAZZA PAKISTANA SPARITA IL 30 APRILE DA NOVELLARA – UNA SETTIMANA PRIMA AVEVA DENUNCIATO IL FATTO CHE IL PADRE STAVA TRATTENENDO INDEBITAMENTE I SUOI DOCUMENTI E DISSE: “SONO DISPOSTA A TORNARE IN COMUNITÀ, NON IN PAKISTAN” (MA PERCHÉ NESSUNO L’HA AIUTAT?)

LA FOTO DI SAMAN ABBAS CON IL LIVIDO SULLA GUANCIA

1 - SAMAN DISSE, 'TORNO IN COMUNITÀ, MA NON IN PAKISTAN'

(ANSA) - BOLOGNA, 28 AGO - "Sono disposta a tornare in comunità, non in Pakistan". Parole messe a verbale il 22 aprile da Saman Abbas, la 18enne pakistana scomparsa da Novellara dalla notte tra il 30 aprile e il primo maggio.

 

L'11 aprile fu sentita, denunciò il fatto che il padre stava trattenendo indebitamente i suoi documenti e segnalò anche le minacce trasversali al suo fidanzato, attraverso parenti in Pakistan. Disse anche che i genitori persistevano nel proposito di farla sposare, contro la sua volontà, a un cugino in patria. È quanto emerge dagli atti, citati dal tribunale del Riesame di Bologna.

 

SAMAN ABBAS

Saman era tornata a casa da pochi giorni, dall'11 aprile, dalla comunità dove era stata collocata da minorenne, proprio per la situazione familiare. "Io sono rientrata in casa - disse la ragazza - in quanto volevo entrare in possesso dei miei documenti".

 

 "Al mio arrivo a casa i miei genitori non mi hanno picchiata, ma si sono arrabbiati rimproverandomi di tutto quello che avevo fatto nei mesi scorsi come scappare in Belgio e andare in comunità. Per quanto riguarda i miei documenti, io li ho visti nell'armadio di mio padre, chiusi a chiave".

 

DANISH HASNAIN ZIO DI SAMAN ABBAS

Proprio quella mattina "mia madre e mio padre hanno parlato con i genitori di mio cugino e hanno deciso che a giugno andremo in Pakistan per il matrimonio con mio cugino". Sul fidanzato, Saman ha detto che il 26 gennaio suo padre, Shabbar, "andava in Pakistan dalla famiglia del mio fidanzato e parlava con suo fratello", dicendogli che se non avesse lasciato Saman "noi uccidiamo lui e tutta la vostra famiglia". Il padre e lo zio erano accompagnati da altre persone, armate di pistola, che spararono in aria

 

2 - SAMAN: FIDANZATO, PADRE LEGATO A MAFIA PAKISTANA, HA UCCISO

(ANSA) - BOLOGNA, 28 AGO - In una delle telefonate con il fidanzato, Saman Abbas lo mise in guardia sulla pericolosità del padre Shabbar, che sarebbe collegato alla mafia pakistana e responsabile dell'uccisione di persone, in Italia e in Pakistan.

SAMAN ABBAS

 

"Ho molta paura in quanto il padre di mafia pakistana si chiama Shabbar Abbas Muhammad Zama, è una persona pericolosa e ho paura anche per i miei genitori che sono in Pakistan. Infatti Saman in alcune chiamate mi ha fatto chiaramente capire che suo padre ha già ucciso altre persone sia in Italia che in Pakistan", ha detto il ragazzo, sentito il 5 maggio dai carabinieri, dopo aver riferito le minacce subite dai suoi parenti in patria, a motivo della sua relazione sentimentale con la 18enne di Novellara.

 

3  - SAMAN: FRATELLO, OMICIDIO IDEATO DA ALTRI DUE PARENTI

(ANSA) - BOLOGNA, 28 AGO - Ha negato la responsabilità dei genitori, sostenendo che ideazione e esecuzione dell'omicidio della sorella, Saman Abbas, vadano attribuite allo zio Danish, a sua volta fortemente spinto da altri due cugini, non quelli già indagati per il delitto.

ricerche saman abbas 9

 

E' la novità emersa dall'audizione del 16enne, il 18 giugno: "Mio papà e mamma no. Non hanno mai pensato di fare questa cosa, di uccidere", ha detto in italiano stentato. "E poi ci sono altri due cugini, no?" che "hanno forzato tantissimo a mio zio che scappa ancora, fa queste cose, eh... bisogna uccidere, no?". Non risulta che i due siano tra gli indagati, che restano cinque.

 

4 - "FACCIAMO A PEZZI IL CORPO DI SAMAN" COSÌ I FAMILIARI PIANIFICARONO IL DELITTO

Nazia Shaheen, la madre di saman abbas

Franco Giubilei per “La Stampa”

 

L'anello più debole della catena omertosa della famiglia Abbas, responsabile per gli inquirenti di sequestro di persona, omicidio premeditato e occultamento di cadavere della 18 enne Saman, scomparsa a Novellara di Reggio Emilia quattro mesi fa, ha ceduto: il fratello 16 enne della ragazza, ospite di una comunità per minori, ha raccontato al magistrato di una riunione tenuta nella casa degli Abbas il pomeriggio del 30 aprile, giusto alla vigilia dell'omicidio, in cui si sarebbe parlato di come far sparire il cadavere dell'adolescente che si era ribellata al matrimonio combinato organizzato dal padre in Pakistan.

 

Fra i presenti, ha detto il ragazzo, lo zio Danish Asnain, colui che avrebbe eseguito materialmente il delitto, e un un cugino, l'unico dei cinque indagati a essere stato arrestato. Il fratello di Saman ha riferito una frase - in un italiano stentato -, attribuita a uno degli adulti: «Io faccio piccoli pezzi e se volete porto anch' io a Guastalla, buttiamo là, perché così non va bene» .

la fuga dei genitori di saman all aeroporto di milano malpensa 3

 

Oltre a confermare le ipotesi degli inquirenti sulla probabile colpevolezza dei familiari la novità nell'inchiesta, la prima veramente significativa da parecchie settimane, sposta il campo di ricerche del corpo in una nuova zona, Guastalla appunto.

SAMAN ABBAS PADRE

 

E' però impensabile che - ammesso che sia stata seppellita nel paese vicino e non nel terreno attorno all'azienda agricola dove gli Abbas abitavano - la distanza di 10 chilometri fra i due paesi sia stata percorsa a piedi, col peso della ragazza in spalla per di più.

 

SAMAN ABBAS

Se è andata così, significa che dev' essere stato usato un mezzo a motore, dunque il dettaglio mostrato dall'impianto di videosorveglianza sulle due-tre persone che si allontanano a piedi col badile in mano potrebbe essere stato un diversivo, dal momento che i diretti interessati sapevano sicuramente di essere filmati.

 

Quanto al movente, nell'ordinanza del tribunale del riesame che ha confermato il carcere per il cugino Ikram Ijaz si legge che «affonda in una temibile sinergia fra i precetti religiosi e i dettami della tradizione locali, che arrivano a vincolare i membri del clan a una rozza, cieca e assolutamente acritica osservanza pure della direttiva del femminicidio».

 

ricerche saman abbas 1

Emergono poi dettagli sul ruolo di protagonisti e artefici del crimine a cominciare proprio dal cugino, il succitato Ijaz: la notte fra il 30 aprile e il primo maggio giunse a casa Abbas con Danish Asnain e con l'altro cugino indagato, Nomanhulaq, che aveva partecipato insieme a lui alla fase preparatoria del delitto. Il Riesame, respingendo il suo ricorso, ora ipotizza che «l'ipotesi più probabile e qualificata è che i due cugini abbiano preso parte anche alla materiale esecuzione dell'omicidio», fornendo allo zio, Hasnain, l'aiuto necessario.

Saman Abbas

 

La successiva fuga all'estero di tutti i familiari poi rafforza i sospetti di colpevolezza nei confronti delle persone coinvolte, dai genitori allo zio agli stessi cugini, oltre a disegnare «una situazione di complicità fra i tre», per non parlare del fatto che Ikram ha rinunciato improvvisamente a un lavoro regolarmente retribuito, il che rende il suo allontanamento del tutto incomprensibile in caso d'innocenza.

 

ricerche saman abbas 2

La sera del 30, come in una tragica pantomima, zio e cugini si unirono «al pianto collettivo e alla disperazione per le sorti di Saman», ha anche detto il fratello sedicenne della vittima. All'aggressione mortale, poco dopo la mezzanotte, i cugini non sarebbero stati presenti, ma in una chat è lo zio stesso a dire a un conoscente: «Abbiamo fatto un bel lavoro», parlando al plurale.

 

Altri particolari emergono su Saman, che il 3 febbraio descrisse ai carabinieri la scena seguente: «Parlando con mia madre le dicevo: tu sei una mamma, lui è troppo grande per me, anche lui non vuole sposarsi con me. Lei mi rispondeva che non è una decisione mia». Affiorano dall'ordinanza anche le violenze subite dal padre Shabbar: «Le reazioni di mio padre erano violente a livello fisico. Mi picchiava. Una volta, cinque mesi fa, ha lanciato un coltello nella mia direzione e non ha colpito me ma mio fratello che aveva 15 anni, ferendolo a una mano. Mi picchiava perché io volevo andare a scuola, ma lui non voleva».

il video del funerale senza salma pubblicato dal padre di saman abbas 2il video del funerale senza salma pubblicato dal padre di saman abbas 4ricerche saman abbas 10il video del funerale senza salma pubblicato dal padre di saman abbas 1saman abbas 2novellara le ricerche dopo la scomparsa di saman abbas 3

Ultimi Dagoreport

giovambattista giovanbattista fazzolari vitti

FLASH – ROMA VINCE SEMPRE: IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI, DA SEMPRE RISERVATISSIMO E RESTÌO A FREQUENTARE I SALOTTI, ORA VIENE PIZZICATO DA DAGOSPIA NEL “SALOTTO” DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, SPAPARANZATO AI TAVOLI DI “VITTI”, DOVE POLITICI, GIORNALISTI E POTENTONI AMANO ATTOVAGLIARSI (DENIS VERDINI FACEVA LE RIUNIONI LI' E CLAUDIO LOTITO AMA GOZZOVIGLIARE DA QUELLE PARTI, SPILUCCANDO NEI PIATTI ALTRUI) – ANCHE “FAZZO” È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DE “FAMOSE DU’ SPAGHI”: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO CHIACCHIERA CON UN CANUTO SIGNORE DI CUI VORREMMO TANTO CONOSCERE L’IDENTITÀ. I DAGO-LETTORI POSSONO SBIZZARIRSI: HANNO QUALCHE SUGGERIMENTO PER NOI?

donald trump volodymyr zelensky donald trump nobel pace

DAGOREPORT – DONALD TRUMP È OSSESSIONATO DAL NOBEL PER LA PACE: LE BOMBE DI NETANYAHU SU GAZA E I MISSILI DI PUTIN SULL’UCRAINA SONO GLI UNICI OSTACOLI CHE HA DI FRONTE – CON “BIBI” È STATO CHIARO: LA PAZIENZA STA FINENDO, LA TREGUA NON SI PUÒ ROMPERE E NON CI SONO PIANI B, COME HA RICORDATO AL PREMIER ISRAELIANO MARCO RUBIO (IN GRANDE ASCESA ALLA CASA BIANCA A DANNO DI VANCE) – DOMANI L’ACCORDO CON XI JINPING SU DAZI, TIKTOK, SOIA E NVIDIA (E STI CAZZI DI TAIWAN). IL PRESIDENTE CINESE SI CONVINCERÀ ANCHE A FARE PRESSIONE SUL SUO BURATTINO PUTIN? SE NON LO FARÀ LUI, CI PENSERÀ L’ECONOMIA RUSSA AL COLLASSO…

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO

giorgia meloni daria perrotta giancarlo giorgetti

FLASH – GIORGIA MELONI HA DETTO A BRUTTO MUSO AL RAGIONERE GENERALE DELLO STATO, DARIA PERROTTA: “QUESTO È UN ESECUTIVO POLITICO E NON TECNICO”. IL CENTRODESTRA HA GIÀ SILURATO IL DG DEL TESORO, ALESSANDRO RIVERA, HA LIQUIDATO L’EX RAGIONIERE BIAGIO MAZZOTTA E HA ACCOMPAGNATO ALL’USCITA IL DIRETTORE DELLE PARTECIPATE, MARCELLO SALA. ORA SE LA PRENDE ANCHE CON LA FEDELISSIMA DI GIANCARLO GIORGETTI, CHE NON È CERTO UNA PERICOLOSA COMUNISTA, NÉ UNA OSTILE “MANDARINA” IN QUOTA “DEEP STATE”. A DESTRA COSA PRETENDONO DA MEF E RAGIONERIA? CHE SIANO USI A OBBEDIR TACENDO? DAVANTI AI TRISTI NUMERI, NON CI SONO IDEOLOGIE O OPINIONI…

sangiuliano gasdia venezi giuli

SULLA SPOLITICA CULTURALE DELLA “DESTRA MALDESTRA” – ALBERTO MATTIOLI: “CI RENDEMMO SUBITO CONTO CHE DA SANGIULIANO C’ERA NULLA DA ASPETTARSI, A PARTE QUALCHE RISATA: E COSÌ È STATO. GIULI AVEVA COMINCIATO BENE, MOSTRANDO UNA CERTA APERTURA E RIVENDICANDO UN PO’ DI AUTONOMIA, MA MI SEMBRA SIA STATO RAPIDAMENTE RICHIAMATO ALL’ORDINE - CHE LA DESTRA ABBIA PIÙ POLTRONE DA DISTRIBUIRE CHE SEDERI PRESENTABILI DA METTERCI SOPRA, È PERÒ UN FATTO, E PER LA VERITÀ NON LIMITATO AL MONDO CULTURALE - IL PROBLEMA NON È TANTO DI DESTRA O SINISTRA, MA DI COMPETENZA. CHE BEATRICE VENEZI NON ABBIA IL CURRICULUM PER POTER FARE IL DIRETTORE MUSICALE DELLA FENICE È PALESE A CHIUNQUE SIA ENTRATO IN QUALSIASI TEATRO D’OPERA - (PERCHE' SULL’ARENA DI VERONA SOVRINTENDE - BENISSIMO - CECILIA GASDIA, DONNA E DI DESTRA, SENZA CHE NESSUNO FACCIA UN PLISSÉ?)’’

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA")