berlusconi san raffaele

DOPO UN MESE UN PALLIDO BERLUSCONI VIENE DIMESSO DAL SAN RAFFAELE - SCOMPARSE PASCALE E ROSSI, AL SUO FIANCO C’E’ VALENTINO VALENTINI, A DIMOSTRAZIONE CHE IL “CERCHIO TRAGICO” CHE LO HA DEVASTATO ORMAI E’ SOLO UN LONTANO RICORDO

valentino valentini e berlusconi all uscita del san raffaelevalentino valentini e berlusconi all uscita del san raffaele

Da www.repubblica.it

 

"E' stata una prova molto molto dolorosa. Ora sto un po' meglio". Dopo quasi un mese di degenza, Silvio Berlusconi lascia il San Raffaele di Milano. Sono le 11 quando l'ex premier - che è stato operato al cuore il 14 giugno per la sostituzione della valvola aortica - esce dall'ingresso principale del Padiglione D dell'ospedale di via Olgettina e si ferma per parlare con i giornalisti che lo attendono da ore.

 

valentino valentini e berlusconi all uscita del san raffaele 7valentino valentini e berlusconi all uscita del san raffaele 7

Ora può tornare ad Arcore dove proseguirà il percorso di riabilitazione che - stando agli ultimi bollettini - procede in maniera spedita, tanto che viene dimesso prima del previsto. Berlusconi, che appare provato ma in buona salute, si appoggia al suo collaboratore Valentino Valentini. Ad attenderlo fuori dall'ospedale una trentina di sostenitori che al suo arrivo hanno urlato "Auguri presidente".

 

L'ex premier appare provato, cammina lentamente, ma si ferma comunque a parlare con i giornalisti: "In Italia c'è una preoccupante carenza di leader" dice. E sul suo futuro: "Adesso mi aspettano due mesi di riabilitazione, poi spero di essere ancora utile all'Italia e agli italiani". Si sente ancora un leader? Gli viene chiesto allora. E lui: "Uno sente se poter dare ancora un contributo al proprio Paese. Io spero non ce ne sia bisogno, se ce ne fosse spero di averne la forza".

 

valentino valentini e berlusconi all uscita del san raffaele 6valentino valentini e berlusconi all uscita del san raffaele 6

E sulla situazione politica italiana aggiunge: "E' passata dal bipolarismo a un tripolarismo che io vedo molto pericoloso e dove non ci sono leader a cui poter affidare il nostro destino". Poi: "Il sistema congiunto della legge elettorale e della riforma costituzionale potrebbero portare a un governo dei Cinque Stelle, come si è visto nelle recenti elezioni comunali dove il M5s ha vinto 29 volte su 30. Il sistema è fatto in modo tale che questo sarebbe il risultato sicuro delle prossime elezioni nazionali".

valentino valentini e berlusconi all uscita del san raffaele 5valentino valentini e berlusconi all uscita del san raffaele 5

 

Il miglioramento delle condizioni di salute già da qualche giorno gli ha permesso di poter tornare a occuparsi in maniera più continuativa di politica. Ad affiancarlo, in questa fase, c'è il nuovo 'direttorio' azzurro composto da Nicolò Ghedini, Gianni Letta, Fedele Confalonieri e la primogenita Marina. Ieri Berlusconi aveva inviato ai coordinatori regionali di Forza Italia un messaggio nel quale diceva di non voler mollare né politica né partito e aveva sottolineato l'importanza dei comitati per il no al Referendum.

 

valentino valentini e berlusconi all uscita del san raffaele 4valentino valentini e berlusconi all uscita del san raffaele 4

Politica, ma anche calcio. Inevitabile passare all'argomento Milan, viste le notizia della cessione del pacchetto di maggioranza: "Il Milan ha ormai un percorso avviato verso i cinesi" ha detto. Nella vendita Berlusconi ha detto di aver "rinunciato a qualunque pretesa di prezzo, che non tiene nemmeno conto del valore del brand che è importante". Berlusconi ha sottolineato di aver "preteso che sia l'impegno per i nuovi acquirenti, un gruppo di importanti società cinesi a partecipazione statale, di versare nel Milan almeno 400 milioni di euro nei prossimi due anni".

 

valentino valentini e berlusconi all uscita del san raffaele valentino valentini e berlusconi all uscita del san raffaele silvio berlusconi all uscita del san raffaelesilvio berlusconi all uscita del san raffaelesilvio berlusconi all uscita del san raffaele 6silvio berlusconi all uscita del san raffaele 6valentino valentini e berlusconi all uscita del san raffaele 3valentino valentini e berlusconi all uscita del san raffaele 3

"Negli ultimi quattro anni non ho seguito il Milan come l'avevo seguito in passato. Vorrei chiudere così - ha aggiunto - questo periodo di trent'anni che ha visto 28 grandissime vittorie, tanti secondi posti e un popolo rossonero che è aumentato di numero". A chi gli chiede con ironia se non sia preoccupati del comunismo in Cina, Berlusconi risponde: "non c'è più il comunismo integrale di allora in Cina che è ormai diventato un Paese capitalista" e "la corruzione che c'è deriva dal sistema precedente".

valentino valentini e berlusconi all uscita del san raffaele 8valentino valentini e berlusconi all uscita del san raffaele 8silvio berlusconi all uscita del san raffaele 7silvio berlusconi all uscita del san raffaele 7silvio berlusconi all uscita del san raffaele silvio berlusconi all uscita del san raffaele silvio berlusconi all uscita del san raffaele 3silvio berlusconi all uscita del san raffaele 3silvio berlusconi all uscita del san raffaele 5silvio berlusconi all uscita del san raffaele 5silvio berlusconi all uscita del san raffaele 4silvio berlusconi all uscita del san raffaele 4silvio berlusconi all uscita del san raffaele 8silvio berlusconi all uscita del san raffaele 8

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?