documento sismi caso orlandi 44

EMANUELA ORLANDI, IL TEATRO DEGLI INGANNI - IN 42 ANNI ANCORA NESSUNA PROVA, SOLO BUFALE, MANOVRE OCCULTE, PISTE A GOGO’ (IN DUE DOCUMENTI INEDITI DEL SISMI, SI SOSPETTAVA UN RISCATTO PAGATO DAL VATICANO, POI SMENTITO, CON TANTO DI RAPPORTO SEGRETO FANTASMA) - UN BAILAMME CHE NON SMENTISCE L'IPOTESI, PLAUSIBILE, CHE LA SPARIZIONE DI EMANUELA SIA AVVENUTA IN CIRCOSTANZE BANALI, ANCORCHÉ TRAGICHE, PER POI ESSERE STRUMENTALIZZATA DA SOGGETTI ESTRANEI AL FATTO CRIMINALE, I QUALI SIMULARONO IL SEQUESTRO PER ESERCITARE RICATTI E PRESSIONI...

APPUNTI DEL SISMI SU EMANUELA ORLANDI

Simona Zecchi per Il Venerdì - Estratti

 

Èil 27 luglio del 1983, a poco più di un mese di distanza dalla scomparsa di Emanuela Orlandi dopo la lezione di musica da lei seguita all'istituto Ludovico da Victoria in piazza Sant'Apollinare, associato al Pontificio Istituto di Musica Sacra.

 

In un appunto del Sismi, i servizi segreti militari (ora Aise), finora rimasto inedito, si trovano – quasi tutte espresse al condizionale – alcune informazioni che la riguardano, reperite da una fonte proveniente dall'Arma dei Carabinieri.

 

Al documento è allegata un'altra informativa, anch'essa inedita, datata 12 agosto 1983, da cui emerge una riunione avvenuta il giorno precedente presso il Vaticano alla quale erano presenti diverse autorità investigative che al tempo si occupavano del caso

 

(...)

A carte coperte I documenti di cui parliamo sono soltanto una piccola parte di un tesoro più grande. Tra tutti i misteri e i segreti della vicenda di Emanuela Orlandi, infatti, non si poteva immaginare anche quello che riguarda un dossier sconosciuto ma sempre rimasto sotto gli occhi di tutti, o quasi.

 

(...)

 

EMANUELA ORLANDI 3

Il faldone in nostro possesso, infatti, contiene tracce delle indagini sul fronte internazionale legato all'affaire Ali Agca (l'attentatore di Papa Giovanni Paolo II); sul sedicente gruppo "Fronte Turco Anticristiano Turkesh"; sulle indagini iniziali del Sismi del 1983 e oltre; sulle comunicazioni che questo o quell'anonimo gruppo o personaggio consegnavano alla stampa; sugli scambi del Servizio con varie Questure e Forze dell'Ordine; sulle trascrizioni di telefonate anonime e di quelle riportate per tramite di Mario Meneguzzi, zio di Emanuela; sugli accertamenti fatti su diversi cittadini stranieri di provenienza mediorientale, sulla vicenda "Phoenix" (altro gruppo di anonimi che ha infestato il caso con i suoi messaggi); più un file solo di rassegna stampa degli anni 83-84-85.

 

Segreti e ostaggi Ma torniamo ai due appunti le cui immagini pubblichiamo. Il primo è scarno, fatto di pochi punti, e a destare interesse leggendolo sono soprattutto i riferimenti al Vaticano riguardanti un riscatto che sarebbe stato pagato per la ragazza. Si fa riferimento inoltre a «notizie importantissime» sul Vaticano stesso che sarebbero state a conoscenza del padre di Emanuela; del passaggio dell'ostaggio da un gruppo di rapitori a un altro; di un rapporto «segretissimo» che sarebbe stato stilato dall'allora ambasciatore italiano presso la Santa Sede (ruolo ricoperto al tempo da Claudio Chelli) e inviato ad asseriti «vertici». Si riferisce poi – unica informazione, questa, espressa senza condizionale – di una verità altra da quella conosciuta sulle date dei contatti tra rapitori, familiari e Vaticano avvenuti – secondo l'appunto – tra il 22 giugno e il 5 luglio '83.

APPUNTI DEL SISMI SU EMANUELA ORLANDI

 

Il secondo documento è datato 12 agosto 1983. I Servizi vi annotano di una riunione avvenuta il giorno precedente presso il Vaticano in cui erano presenti le autorità investigative già citate. In questo consesso, il sostituto della segreteria di Stato, Eduardo Martínez Somalo, smentisce la notizia sul pagamento del riscatto. È dunque chiaro come il presunto riscatto e il Vaticano fossero stati direttamente collegati. Nella informativa è annotata anche la smentita di Martínez sui contatti con i rapitori, mentre l'ecclesiastico avanza dei sospetti su un profugo bulgaro, Theodor Hlebaroff, di cui consegna anche la documentazione allegata al documento. Il bulgaro fu tra l'altro protagonista di richieste al Vaticano mai chiarite.

 

Non sappiamo se il "Rapporto segretissimo" stilato dall'allora ambasciatore Chelli, figura che sulla vicenda mai era apparsa prima, sia stato uno dei primi documenti di un dossier che il Vaticano ha sempre negato di aver elaborato. Tuttavia in diversi di questi appunti si parla di incontri tra Servizi, autorità investigative e Santa Sede. È difficile immaginare dunque che il Vaticano, come le altre strutture, non abbia raccolto documentazione a riguardo. L'appunto chiarisce infine che l'informatore delle notizie era il comandante Cagnazzo, oggi ancora in vita.

 

Il precedente con Aldo Moro Già per un altro dei segreti della Repubblica era emersa l'ombra del Vaticano su un riscatto da pagare: il sequestro del presidente Dc Aldo Moro nel 1978.

 

EMANUELA ORLANDI

A confessarlo fu nel 2003 Giulio Andreotti che riferì dell'intervento di papa Paolo VI per la preparazione di una "iperbolica" somma da doversi pagare il 9 maggio, ma l'uccisione dello statista lo stesso giorno lo impedì. La circostanza fu confermata tre giorni dopo anche da Francesco Cossiga.

 

Le notizie e depistaggi Di un presunto pagamento per la Orlandi parlò anche la stampa. L'8 luglio del 1983 l'Ansa riferisce di un possibile riscatto in denaro e della vicenda Ali Agca come depistaggio, al fine di coprire la transazione.

 

Mentre il 22 luglio dello stesso anno, pochi giorni prima del nostro appunto, il Tg2 confermava la possibilità dello stesso retroscena: «L'ipotesi dell'esistenza di una trattativa segreta basata non più su uno scambio con il turco Ali Agca, bensì su una richiesta in denaro». Nello stesso servizio si mostravano le immagini di una conferenza stampa rilasciata dai familiari (lo zio di Emanuela) nella quale si annunciava l'entrata in scena di Egidio Gennaro, l'avvocato che, secondo gli Orlandi, i Servizi scelsero per la famiglia come unico interlocutore dei presunti rapitori.

 

IDENTIKIT DELL UOMO CHE FU VISTO PARLARE CON EMANUELA LA SERA DEL SUO RAPIMENTO

Un'ulteriore certezza emerge sfogliando altre pagine del dossier: «Il Sismi ha collaborato fin dal mese di luglio 1983, in ruolo complementare al Sisde (...)» scrive il Servizio militare in un appunto datato 10 ottobre 1983, che chiosa: «Ha svolto accertamenti in Italia e all'estero, anche con la collaborazione dei Servizi collegati, su cittadini stranieri e sedicenti gruppi pseudo-politici, i risultati dei quali sono serviti per escludere la loro implicazione nella vicenda». L'appunto prosegue con il riferimento a una riunione del 13 luglio precedente, in cui si formulano ipotesi, e i cui partecipanti affollavano la stanza del Cesis (l'ex organismo di controllo su Sisde e Sismi).

 

Presenti anche emissari del Vaticano.

 

Insomma Sismi, Sisde e Vaticano coinvolti in simbiosi fin dall'inizio nelle indagini.

 

 

IL CASO ORLANDI

Marco Cicala per Il Venerdì - la Repubblica

In 42 anni ancora nessuna prova che Emanuela Orlandi sia stata rapita e tenuta in ostaggio. Ma i documenti reperiti dalla giornalista Simona Zecchi aggiungono elementi inediti a quel gran teatro di ombre cinesi che fu l'estate, tutta inganni, del 1983. Una sarabanda di bufale, rivendicazioni farneticanti, piste investigative a gogò, manovre occulte.

 

emanuela orlandi

I Servizi sospettarono addirittura di un riscatto pagato dal Vaticano, che però, in una riunione attestata, smentì. Spuntò pure il fantasma di un rapporto segreto inviato dall'ambasciatore italiano presso la Santa Sede. Inviato a chi? E dov'è finito? Un bailamme che non stride con l'ipotesi, altamente plausibile, che la sparizione della cittadina vaticana sia avvenuta in circostanze banali, ancorché tragiche, per poi essere strumentalizzata da soggetti estranei al fatto criminale, i quali simularono il sequestro per esercitare ricatti e pressioni.

 

L'irricevibile richiesta di scambio tra Emanuela e Agca coprì un tentativo di estorsione? Se sì, possibile che gli Orlandi non ne siano mai stati informati?

 

Domande a cui si spera che l'indagine della Procura e la Bicamerale d'inchiesta possano trovare qualche risposta. Di interrogativi da sciogliere ne hanno già per le mani un altro milioncino buono.

sit in in vaticano per emanuela orlandi 1pietro orlandi, fratello di emanuela orlandiemanuela orlandi vatican girlemanuela orlandi vatican girlEmanuela Orlandi, un intrigo internazionale - COPERTINA

Ultimi Dagoreport

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)

benjamin netanyahu giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – CORRI A CASA IN TUTTA FRETTA, C’È UN CAMALEONTE CHE TI ASPETTA: QUELLA SIGNORINA ALLA FIAMMA CHE VUOLE MANTENERE UN RAPPORTO CON L’EUROPA MA NELLO STESSO TEMPO, TEMENDO DI ESSERE SCAVALCATA A DESTRA DA SALVINI, SBATTE GLI OCCHIONI A TRUMP. LA STESSA CHE IMPLORA LA FINE DELLA TRAGEDIA DI GAZA MA L’ITALIA CONTINUA A FORNIRE ARMI A ISRAELE (SECONDO PAESE DOPO GLI USA DOPO LA DECISIONE DI MERZ DI FERMARE L’INVIO DI ARMI A NETANYAHU) - A UNA DOMANDA SULL'EXPORT MILITARE ITALIANO VERSO ISRAELE, CROSETTO IN PARLAMENTO HA DETTO: "ABBIAMO ADOTTATO UN APPROCCIO CAUTO, EQUILIBRATO E PARTICOLARMENTE RESTRITTIVO". RISULTATO? NESSUNO È PIÙ IN GRADO DI SAPERE CON ESATTEZZA COSA L’ITALIA VENDE O ACQUISTA DA ISRAELE – TRA LA DISCORDANZA DELLE DICHIARAZIONI UFFICIALI E LA TRACCIABILITÀ REALE DELLE FORNITURE BELLICHE A NETANYAHU, C’È DI MEZZO LO SPORT PREFERITO DEL GOVERNO MELONI: IL SALTO TRIPLO DELLA VERITÀ… - VIDEO

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)

beppe grillo marco travaglio giuseppe conte elly schlein eugenio giani

DAGOREPORT: IL CONTE TRAVAGLIATO - DI BOTTO, SIAMO RITORNATI AI TEMPI DI BEPPE GRILLO: SULL’OK ALLA CANDIDATURA IN TOSCANA DEL DEM EUGENIO GIANI, CONTE NON TROVA IL CORAGGIO DI METTERCI LA FACCIA E RICICCIA IL ''REFERENDUM'' ONLINE TRA GLI ISCRITTI, L’UNO VALE UNO, LA “BASE” DA ASCOLTARE - MA L'EX "AVVOCATO DEL POPOLO" NON DOVEVA ESSERE IL LEADER CHE I 5STELLE NON HANNO MAI AVUTO, QUELLO CHE SI IMPONE E TRACCIA LA VIA AL SUO PARTITO? - DATO CHE GIANI, PER VINCERE, PUO' FARE A MENO DEI VOTI 5STELLE, NEL PD S'INCAZZANO CON LA SUBALTERNITÀ A CONTE DI ELLY SCHLEIN CHE HA ACCETTATO E PROMOSSO LA CANDIDATURA DEL 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA: "QUESTI INGRATI È MEGLIO LASCIARLI CHE PRENDERLI" - MA TRA ELLY E PEPPINIELLO, C’È DI MEZZO LA COLONNA DI PIOMBO DI MARCO TRAVAGLIO, CHE DETTA OGNI MATTINA I DIECI COMANDAMENTI DELL'IDEOLOGIA M5S, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" PD-M5S SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL''ARMATA BRANCA-MELONI...