ennio proietti

''PURE I VECCHIETTI SI METTONO A FARE LE RAPINE''. ALTRO CHE VECCHIETTO: ENNIO PROIETTI DEL CLAN DEI PESCIAROLI (69 ANNI), UCCISO PROBABILMENTE DAL SUO COMPLICE CHE MIRAVA AL TABACCAIO CINESE, HA UN PASSATO TREMENDO, SEMPRE CON LA PISTOLA IN MANO - DAL SEQUESTRO E OMICIDIO DEL RE DEL CAFFÈ PALOMBINI A COLPI IN STILE ''ARANCIA MECCANICA'', UNA VITA TRA GALERA E LATITANZA - DUE SUOI FRATELLI UCCISERO IL ''NEGRO'' DELLA BANDA DELLA MAGLIANA

 

1. RAPINA A ROMA, ECCO CHI È IL BANDITO UCCISO: ENNIO PROIETTI, DALL'OMICIDIO DEL RE DEL CAFFÈ PALOMBINI AL SEQUESTRO DELL'AXA. UNA VITA PISTOLA IN PUGNO

Mario Fabbroni per www.leggo.it

 

Freddato con un proiettile partito nel corso di una violenta quanto concitata e drammatica colluttazione ingaggiata con l'ennesima vittima dei suoi colpi criminali.

È finita così, all'età in cui normalmente le persone sono già in pensione, la carriera da malvivente incallito di Ennio Proietti. Fu condannato a 30 anni di carcere in quanto componente di una delle più sanguinose bande della malavita romana, quella di Lallo lo Zoppo: sequestri con l'eliminazione sistematica degli ostaggi, violente aggressioni, furti, saccheggi, rapine, traffico d'armi i settori dove i malviventi compirono orrori e misfatti. Una banda apparsa sulla scena della malavita romana sul finire del 1975.

ennio proietti ucciso a cinecitta

 

 

Oltre al carcere, Proietti subì pure l'interdizione dai pubblici uffici: tra le accuse più gravi, quella del coinvolgimento nel sequestro e dell'uccisione del re del caffè Palombini.

 

 

Ma le rapine con sequestro non finiscono certo con le immagini in bianco e nero che ritraggono l'arresto dello stesso Proietti. Anni e anni dopo, le cronache riferiscono di un colpo da Arancia meccanica in pieno giorno in via Aristofane a Casalpalocco. Revolver alla mano, i criminali sequestrano la domestica di un imprenditore, entrano in villa e immobilizzano il figlio del proprietario.

 

Ennio Proietti, allora 50enne, era persino agli arresti domiciliari. Ad essere legati e costretti a rivelare il nascondiglio di denaro ed oggetti preziosi sotto la minaccia della fredda canna di una pistola furono infatti una donna filippina di 40 anni (la domestica) e Francesco Cauli di 19 anni, rimasto in casa per un contrattempo. Le vittime furono liberate nel corso di un blitz dei carabinieri di Ostia.

 

Negli anni successivi si rese latitante per un periodo ma fu nuovamente fermato a un posto di blocco.

 

 

2. QUEL BANDITO MORTO A 69 ANNI E L'OMBRA LUNGA DELLA MAGLIANA

ennio proietti ucciso a cinecitta

Federica Angeli per “la Repubblica

 

«Ma dimmi te, anche i vecchietti si sono messi a fare rapine ora». Alcune ragazze del quartiere, saputa l' età dei rapinatori del "Caffè Europeo", sorridono. Non sanno che l' uomo immobile in una pozza di sangue è quell' Ennio Proietti del clan dei Pesciaroli che, ai tempi d' oro della banda della Magliana, aveva terrorizzato Roma e innescato una feroce guerra fatta di omicidi e vendette. Furono due degli undici fratelli Proietti, Fernando "il Pugile" e Maurizio "il pescetto", a uccidere il boss Franco Giuseppucci, detto "il negro", con un colpo al fianco in piazza San Cosimato, per poi fuggire in sella a una Honda.

 

Era il 13 settembre del 1980. Pescetto venne poi ucciso insieme a un altro fratello, Mario "palle d' oro", l' anno successivo, mentre insieme alle famiglie rientravano a casa in via Donna Olimpia, dopo un lungo inseguimento tra i palazzi e sui tetti del quartiere, da Antonio Mancini e Marcello Colafigli della Banda. E nell' 82 anche "il Pugile", appena uscito dal carcere, venne assassinato.

ennio proietti ieri e oggi

 

Ennio ha una condanna per 416, associazione a delinquere, furti, spaccio e di sicuro il suo ruolo è minore rispetto a quello dei suoi familiari. E malgrado gli anni trascorsi nelle patrie galere, a 69 anni, era ancora in strada, arma in pugno, a rapinare attività commerciali, proprio come ieri sera, insieme al complice che lo ha ucciso.

 

Anche Antonelli ha un passato criminale importante. Nel 1990 anche lui, con i suoi due fratelli, viene arrestato per il tentato omicidio del maresciallo dei carabinieri Marco Coira, ferito con due colpi di rivoltella e preso a calci, il 5 gennaio, per aver tentato di impedire la rapina in un supermercato della catena "Plus", nel quartiere Giardinetti. Cresciuto in via Palmiro Togliatti, quadrante est della città, Antonelli, allora 30enne, non esitò ad aprire il fuoco contro il comandante.

 

Coira, della stazione carabinieri Giardinetti, era al supermercato con la moglie, disarmato. Steso a terra e preso a calci, fu ferito all' addome e alle gambe. Antonelli e i suoi fratelli erano esperti in rapine a portavalori con la tecnica del parabrezza fracassato. Si piazzavano armati al centro della strada e aprivano il fuoco contro la camionetta. Durante la perquisizione, all' indomani del ferimento del militare, a casa di Antonelli, nelle intercapedini in corrispondenza dei soffitti, vennero ritrovati assegni e contanti per 480 milioni di lire. La maggior parte risultò essere il ricavato di una rapina proprio a un portavalori compiuta l' estate precedente a Ciampino. Fu ritrovato un vero e proprio arsenale, con una mazza ferrata e diversi giubbotti antiproiettile.

RAPINA A CINECITTA ROMA UCCISO ENNIO PROIETTI

 

Cresciuti in una Roma criminale dove il sangue scorreva a fiumi, e dove e imporre il proprio potere attraverso armi e violenze era la quotidianità, i due in tarda età si sono messi insieme per continuare la loro "carriera" nell' unico modo che conoscevano. E ieri Proietti ha finito la sua vita nel sangue, ucciso proprio dal suo complice e amico.

 

 

 

Ultimi Dagoreport

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...