giornalismo stampato

CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI! - EDITORIALE DI ESORDIO DEL NUOVO DIRETTORE DELLA “REPUBBLICA”, MARIO ORFEO: “QUAL È IL NOSTRO CAMPO È CHIARO. UN CAMPO APERTO, PROGRESSISTA, LONTANO E OPPOSTO A CHI ALZA NUOVI MURI E DISEGNA CONFINI PIÙ ANGUSTI. ‘APERTO’ AL CONFRONTO ‘SCEVRI’ DA PREGIUDIZI”. COMPLIMENTI PER LA CONCORDANZA – LA “VERITÀ” RIFERISCE CHE MARIA ROSARIA BOCCIA HA PUBBLICATO L’ENNESIMA STORIA SU INSTAGRAM, PRECISANDO: “MA NON SAPPIAMO SE QUELLA POSTATA ‘ERA’ UNA ‘FOTTO’ FATTA SUL MOMENTO”…

“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi” (http://www.stefanolorenzetto.it/pulci.htm )

 

 

VOTAZIONE PER ELEGGERE GIUDICE DELLA CORTE COSTITUZIONALE

Riferendosi alla Corte costituzionale nella rubrica Il punto che tiene sulla Repubblica, Stefano Folli, solitamente inappuntabile, prende una cantonata: «I partiti possono eleggere in Parlamento solo un terzo dei giudici (cinque sui quindici del plenum). Un altro terzo è eletto dal presidente della Repubblica». Eletto? Il capo dello Stato non elegge: nomina.

 

È scritto nell’articolo 135 della Costituzione: «La Corte costituzionale è composta di quindici giudici nominati per un terzo dal Presidente della Repubblica, per un terzo dal Parlamento in seduta comune e per un terzo dalle supreme magistrature ordinaria ed amministrative». Eleggere significa «nominare qualcuno a un ufficio, una carica o dignità, con votazione palese o segreta» (Lo Zingarelli 2025). Sergio Mattarella non vota i 5 giudici né palesemente né segretamente: li indica e basta, a sua esclusiva discrezione.

mario orfeo

 

•••

Editoriale di esordio del nuovo direttore della Repubblica, Mario Orfeo: «Qual è il nostro campo è chiaro. Un campo aperto (largo al momento non sembra portare bene), progressista, lontano e opposto a chi alza nuovi muri e disegna confini più angusti. Aperto al confronto scevri da pregiudizi». Complimenti per la concordanza.

 

•••

PROTOCOLLO DI CHIODO - MEME BY EMILIANO CARLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA

Dall’editoriale di Maurizio Belpietro, direttore della Verità: «E poi, che cosa faranno questi signori una volta che, malauguratamente, vincessero in Liguria e altrove?». In base alle regole di costruzione del periodo ipotetico, il verbo al futuro («faranno») andava messo al condizionale («farebbero») nella principale, seguito dal congiuntivo («vincessero» o, meglio ancora, «dovessero vincere») nella subordinata. E che cosa farebbero? «La risposta è semplice: ricomincerebbero a litigare», scrive Belpietro nella frase successiva, ricorrendo appunto al condizionale e non al futuro.

 

•••

Incipit di Nicola Borzi sul Fatto Quotidiano: «L’estate di passione dei treni italiani, con cancellazioni e ritardi per guasti e centinaia di cantieri aperti da luglio a settembre, non è finita». E invece a noi pare che sia finita, considerato che dal 22 settembre siamo in autunno.

ALAIN ELKANN

 

•••

Su Specchio della Stampa, nella rubrica Domenica con, Alain Elkann intervista Thomas Persson, direttore creativo, editore e consulente di grandi griffe. Nell’introduzione spiega che è autore di «due libri sul leggendario fotografo Lord Snowdon, con la figlia minore del quale, Frances Armstrong-Jones, ha fondato Luncheon, un biennale di stile e cultura». Ciononostante, gli pone la seguente domanda: «Lei ha lavorato anche con la figlia di Snowdon, Frances Armstrong-Jones?». Giriamo a Elkann la prima regola degli avvocati, enunciata da Ed Concannon (alias James Mason) nel film Il verdetto di Sidney Lumet: «Mai fare domande di cui si conosce già la risposta». Vale anche per i giornalisti.

bernardo caprotti esselunga

 

•••

Manuela Soressi sul Sole 24 Ore rievoca quando Bernardo Caprotti nel 1990 «aggiunse gli scaffali con le vaschette di piatti pronti take way». Conoscendo i frequenti rimandi all’adorata lingua inglese che il fondatore dell’Esselunga disseminava nei propri discorsi, le avrebbe gridato, avvampando in viso: «Go away!».

 

•••

Nella doppia pagina che apre La Lettura, supplemento culturale del Corriere della Sera, Vincenzo Trione definisce il cantautore Vasco Rossi «un involontario nouvel philosophe». Vabbè che non è La Lecture, ma in francese, per indicare un nuovo filosofo, si scrive «nouveau philosophe». Nouvel si utilizza soltanto davanti a un sostantivo maschile che comincia con una vocale o una h muta: philosophe inizia con una consonante.

 

boccia sangiuliano

•••

F. Det. (François De Tonquédec?) sulla Verità riferisce che «Maria Rosaria Boccia, la non consulente dell’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano», ha pubblicato l’ennesima storia su Instagram, precisando: «Ma non sappiamo se quella postata era una fotto fatta sul momento o una foto d’archivio». Tralasciando il congiuntivo mancante («fosse una foto», bisognava scrivere), «fotto» è un refuso che nel caso in questione sarebbe stato meglio evitare accuratamente.

 

•••

Caterina Stamin sulla Stampa: «Un’altra rapina nel cuore della città. La vittima è un anziano, avvicinato mercoledì in pieno centro da un diciottenne di origine nordafricana. Senza che la vittima se ne rendesse conto, l’aggressore l’ha derubato della collanina d’oro, strappandogliela violentemente di dosso». Affinché se ne rendesse conto avrebbe dovuto sparargli?

 

•••

Titolo dal Messaggero Veneto: «La 41enne molisana suor Maria Angelica ordinata ad Attimis monaca di clausura». L’incauto redattore ha preso il posto di papa Francesco e ha anticipato le ordinazioni sacerdotali femminili. Il sacramento dell’ordine sacro per il momento viene conferito solo ai preti. Le suore, e i religiosi in genere, si limitano a pronunciare la professione, cioè solenne e pubblica promessa con la quale s’impegnano a osservare i voti di castità, povertà e obbedienza e le regole dell’ordine o della congregazione di appartenenza.

 

•••

afd

Mara Gergolet, corrispondente del Corriere della Sera, da Berlino: «Fu alla Conferenza di Potsdam (o del Wannsee) che nel novembre scorso estremisti e leader AfD discussero il famigerato piano per deportare 2 milioni di persone “non integrate”, anche di passaporto tedesco. Lo scandalo che innestò le proteste di massa». Innestò? Diremmo innescò.

 

•••

Titolo dalla Verità: «Cuneo vieta l’alcol contro il degrado». Esiste un alcol che combatte il degrado? No? Allora bisognava scrivere: «Contro il degrado, Cuneo vieta l’alcol». Oppure: «Cuneo contro il degrado vieta l’alcol».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)