fiamme castelfusano

CHE FARAI DA GRANDE? IL PIROMANE! - 28 INCENDIARI ARRESTATI, E’ RECORD: 7 VOLTE MAGGIORE CHE NEL 2016 - TRA I FERMATI NON SOLO AGRICOLTORI E CRIMINALI MA ANCHE ADOLESCENTI – RISCHIO EMULAZIONE PER I GIOVANISSIMI

CASTELFUSANOCASTELFUSANO

Michela Allegri per il Messaggero

 

Una rete criminale, il gesto di un folle, le manie di protagonismo di ragazzini a caccia di like sui social network. Se l' estate 2017 si è aperta nel segno dell' emergenza incendi, alla fine di luglio, incrociando dati e ordinanze d' arresto, è già possibile tratteggiare l' identikit del piromane tipo. Appartiene a tre categorie. Ci sono i criminali, quelli che vogliono ridurre in cenere le prove di altri reati, dallo smaltimento illecito di rifiuti alla ricettazione.

CASTELFUSANOCASTELFUSANO

 

Ci sono poi i giovanissimi alla ricerca disperata di emozioni forti e di giochi pericolosi, che sognano di diventare star del web. Appiccano roghi per emulazione, per divertimento e per conquistare popolarità virtuale. Infine, i vendicativi, in lotta contro il mondo e conviti di avere subìto ingiustizie e soprusi. Sono spesso inseriti in contesti di disagio sociale e, nel loro caso, innescare le fiamme è un atto dimostrativo.

INCENDIO VITERBESE2INCENDIO VITERBESE2

 

L' ultimo incendiario è stato arrestato ieri sera. È un iracheno di 37 anni ed è stato ammanettato, ancora una volta, nella pineta di Castel Fusano, il polmone verde della Capitale. Aveva acceso due inneschi artigianali, realizzati con fiammiferi e filo di ferro. In tasca aveva un altro ordigno, che avrebbe piazzato poco distante tra gli arbusti. Nel bosco alle porte di Roma, dall' inizio di giugno si contano almeno venti roghi dolosi. Nelle ultime due settimane, sono finite in manette tre persone. Un idraulico ventiduenne di Busto Arsizio, un sessantatreenne di Ostia con precedenti per omicidio e, ora, uno straniero.

 

AUTOSTRADA A1 INCENDIOAUTOSTRADA A1 INCENDIO

I carabinieri della Forestale stanno lavorando per tracciare un filo rosso che leghi tre personalità apparentemente così diverse. Ma un' ipotesi c' è già: dietro la maggior parte dei roghi ci sarebbe la stessa mano. Una strategia per distruggere la pineta, da anni diventata luogo di spaccio e prostituzione. Sempre ieri, due persone sono state fermate mentre appiccavano un rogo con carta e accendino a Isola Capo Rizzuto, vicino a Crotone.

 

I DATI Dall' inizio dell' estate, le fiamme dolose non hanno divorato solamente il Lazio. In tutto il Paese sono già state arrestate ventotto persone. Nelle ultime tre settimane ne sono finte in manette sedici. Altre 393 sono state denunciate a piede libero. I dati diffusi dai carabinieri forestali sono allarmanti. Basti pensare che nei primi sette mesi del 2017 gli incendiari che hanno fatto ingresso in carcere per azioni dolose sono sette volte di più rispetto a tutti quelli arrestati nel 2016.

l arresto di romano mancini piromane di ostial arresto di romano mancini piromane di ostia

 

I roghi che stanno devastando il Paese dal Nord al Sud, nel 70 per cento dei casi sono stati appiccati scientemente. Luglio arriva in chiusura con un vero e proprio bollettino di guerra, con arresti in cinque regioni: Lazio, Calabria,Campania, Sicilia e Umbria. Solo in due casi accertati si tratta di piromania vera e propria: soggetti disturbati, avanti con gli anni, morbosamente attratti dalle fiamme che distruggono e dal panico che si sprigiona intorno alle lingue di fuoco.

 

SCIACCA INCENDIOSCIACCA INCENDIO

Hanno agito in Liguria e in Toscana. La maggior parte dei roghi è legata a fenomeni di disagio sociale, vendette, proteste contro le istituzioni, spesso provocate dal tentativo di aggirare la normativa che regola la gestione delle aree protette. I piromani d' Italia non hanno un' età definita. Il 7 del mese a finire in manette, a Caserta, è stato un agricoltore di 75 anni: arrestato in flagranza di reato mentre bruciava rifiuti pericolosi accumulati nel suo terreno. Il 16 luglio, in provincia di Salerno, è scattato l' arresto per un romeno di 24 anni che ha incendiato gli arbusti del Cilento. Il giorno dopo, vicino a Lecce, è stato denunciato un pensionato.

 

rogo alla pineta di ostia  4rogo alla pineta di ostia 4

LA MALAVITA C' è poi il problema della malavita: i roghi come escamotage per nascondere altri reati. Come nel caso delle discariche abusive, con i rifiuti incendiati e non smaltiti in modo regolare. O degli autodemolitori illegali - a Roma si contano quattro impianti incendiati - che spesso nascondono giri di ricettazione di veicoli rubati e vengono dati alle fiamme per depistare le indagini o per lucrare attraverso le assicurazioni.

 

Ci sono infine gli incendi dolosi inseriti in fenomeni di microcriminalità. Come quelli divampati a metà luglio sulle pendici del Vesuvio

 

I SOCIAL Il fattore che più preoccupa chi indaga è l' emulazione, che riguarda in primis i giovanissimi. Colpa soprattutto dei social network, della smania di condividere online imprese rischiose a caccia di like spericolati.

 

rogo alla pineta di ostia  2rogo alla pineta di ostia 2

È il caso dei quattro ragazzi di Roma, finiti in manette la scorsa settimana per aver appiccato tre incendi a Montalto di Castro, in provincia di Viterbo, nella pineta che costeggia la Litoranea. Tre di loro sono minorenni; il più grande ha 21 anni. Agli inquirenti hanno raccontato di aver fatto «una bravata». La stessa cosa è successa in Sicilia, in provincia di Messina, dove i responsabili del rogo che sabato pomeriggio ha ridotto in cenere le colline dell' area di Fondo Fucile sono adolescenti: hanno 13, 14 e 15 anni.

CASTELFUSANOCASTELFUSANOrogo alla pineta di ostia  1rogo alla pineta di ostia 1

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…