
ORA ABBIAMO LA PROVA: I CONSERVATORI DI CURIA HANNO PROVATO PER ANNI A "USARE" RATZINGER CONTRO BERGOGLIO - LA LETTERA SCRITTA DA PAPA BENEDETTO XVI NEL 2014, A MONSIGNOR NICOLA BUX, ZITTISCE CHI SOSTENEVA CHE LE SUE DIMISSIONI NON FOSSERO VALIDE – LA TEORIA DI UN “GOLPE PROGRESSISTA” AI DANNI DI RATZINGER, NASCE DALL'ALA CONSERVATRICE DELLA SANTA SEDE CHE AVEVA INDIVIDURATO PRESUNTI “MESSAGGI CIFRATI” NEL TESTO IN CUI RATZINGER ANNUNCIO' LE SUE DIMISSIONI – NON SERVIVA LA LETTERA PER SMENTIRE LA TEORIA: NELLE ULTIME CONVERSAZIONI CON IL SUO BIOGRAFO UFFICIALE, PETER SEEWALD, BENEDETTO XVI AVEVA PRECISATO: “SONO TUTTE ASSURDITÀ. NESSUNO HA CERCATO DI RICATTARMI. NON LO AVREI PERMESSO” - COME MAI LA LETTERA E' VENUTA FUORI SOLO ORA, DOPO LA MORTE DI BERGOGLIO?
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LA LETTERA INEDITA SCRITTA NEL 2014 DA PAPA BENEDETTO XVI A MONSOGNOR NICOLA BUX, CHE LO AVEVA...
Estratto dell’articolo di Matteo Carnieletto per “La Verità”
MONSIGNOR NICOLA bux e PAPA benedetto XVI
Con una lettera del 2014, ma pubblicata soltanto ieri, si mette la parola fine sulle polemiche riguardanti le dimissioni di Benedetto XVI. La nuova bussola quotidiana, infatti, ha pubblicato una missiva scritta, il 21 agosto di quell’anno, dallo stesso Ratzinger a monsignor Nicola Bux in cui, a domanda precisa, il Pontefice emerito risponde: «Dire che nella mia rinuncia avrei lasciato “solo l’esercizio del ministero e non anche il munus” è contrario alla chiara dottrina dogmatica-canonica […] Se alcuni giornalisti parlano “di scisma strisciante” non meritano nessuna attenzione».
BERGOGLIO SALUTA RATZINGER AL SUO ARRIVO AL CONVENTO MATER ECCLESIAE DIETRO GEORG GANSWEIN
Partita chiusa. Nella stessa lettera Benedetto XVI spiega anche come sia «fondato» il parallelismo «tra il vescovo diocesano e il vescovo di Roma in riferimento alla questione della rinuncia». Nessuna contraddizione, dunque. Tutto, nelle sue dimissioni, è stato fatto secondo dottrina e, soprattutto, rispettando il diritto canonico. La lettera, che è stata custodita da Bux per oltre dieci anni, verrà pubblicata, in copia fotostatica, nel volume Realtà e Utopia nella Chiesa scritto dallo stesso monsignore insieme a Vito Palmiotti per i «Libri della Bussola».
ratzinger bergoglio germania argentina
Le parole di Ratzinger sono quindi definitive, anche se nelle Ultime conversazioni con il suo biografo ufficiale, Peter Seewald, aveva già detto in merito alle presunte finte dimissioni: «Sono tutte assurdità. Nessuno ha cercato di ricattarmi. Non lo avrei nemmeno permesso». La Chiesa non ha mai avuto, dal 2013 al 2022, due Papi. Sarebbe stato un assurdo. Uno dei due lo sarebbe stato a metà o, meglio, non lo sarebbe stato affatto.
Del resto, non si capirebbe perché un uomo di Chiesa come Benedetto XVI, che ha fatto della precisione teologica la sua missione […], abbia nascosto dei messaggi cifrati, come è stato supposto, nel testo in cui annunciava le proprie dimissioni. Quelle di Ratzinger sono state delle dimissioni vere, sotto ogni punto di vista. […]
Alcuni, soprattutto chi nel mondo tradizionalista era maggiormente legato al suo pontificato, hanno cominciato a dire che le sue dimissioni non erano valide. Che in realtà Benedetto XVI, a leggere i documenti scritti di suo stesso pugno, avrebbe lasciato un codice attraverso il quale era possibile comprendere che non rinunciava al munus petrino. Il fulmine che colpiva san Pietro il giorno delle dimissioni, del resto, era un segno divino: Dio mandava un avvertimento. […]
E l’elezione di Francesco, in semplice abito bianco e senza mozzetta, quindi in completa rottura con il passato, non faceva che rafforzare questa ipotesi: Benedetto XVI era stato costretto a dimettersi a causa di un golpe progressista interno alla Chiesa e ha cercato un modo per non farlo. In queste elucubrazioni, però, non c’era nulla di vero. […]