francesco gabbani

“HANNO SCRITTO CHE APPARTENGO ALLA MASSONERIA O ALLA LOBBY GAY MA NON E’ VERO” - FRANCESCO GABBANI: “BOCELLI LO CONOSCO MA IL GENERE CHE PRATICA NON MI INTERESSA MOLTO. NON CI TROVO NULLA DI INNOVATIVO. MI SCARTARONO AL SANREMO DELLA CLERICI, POI A QUELLO DI MORANDI. MI SON DETTO: BASTA, PROVIAMO ANCORA POI CAMBIO MESTIERE. BAUDO MI HA FATTO SOFFRIRE QUANDO HA DETTO CHE..."

 

Aldo Cazzullo per il “Corriere della Sera”

 

gabbani FESTA RTL

Gli italiani hanno riascoltato 173 milioni di volte sul web la sua Occidentali' s Karma . Prima la vittoria a Sanremo, poi il tormentone dell' estate: l' artista dell' anno.

 

Di lei però, Gabbani, si sa poco. Chi è veramente?

«Un artista che cerca di suscitare emozioni. Non mi va di espormi politicamente; però a mio modo faccio politica. Pachidermi e pappagalli è una satira sulle fake news e sui complottisti della rete».

gabbani

 

Come hanno reagito?

«Sono stati coerenti con sé stessi. Hanno scritto che appartengo alla massoneria e/o alla lobby gay».

 

In effetti andrà al Gay Pride di Madrid.

«Mi hanno invitato e ne sono felice. Nonostante i passi avanti, ancora oggi in Italia non è facile uscire allo scoperto. Nel mio piccolo sono un sostenitore della comunità gay; ma non ne faccio parte».

 

GABBANI EUROVISION

È fidanzato?

«Da sei anni, con Dalida: fa la tatuatrice».

 

Lei quanti tatuaggi ha?

«Neanche uno. Non ne ho mai sentito l' esigenza, ma apprezzo chi si fa tatuaggi con un senso: è un aspetto della propria interiorità reso visibile».

 

Figli?

«Non sono capitati, e per ora non li ho voluti. A un figlio vorrei dedicare tutta la mia energia. Abbiamo un cane: Ettore».

 

GABBANI

Un altro suo successo si intitola «La mia versione dei ricordi». Il suo primo ricordo qual è?

«Il senso di angoscia e di abbandono quando mio padre usciva di casa per andare a lavorare, nel negozio di strumenti musicali che abbiamo ancora, a Carrara. Poi arrivava mio nonno Sergio a farmi smettere di piangere. C' è ancora, ha 94 anni».

 

Cos'ha fatto?

«L' operaio tornitore, tutta la vita. Una persona onesta, molto sensibile. Ha avuto un'esistenza circoscritta. Di grande sentimento e nessuna passione. Mi ha sempre affascinato».

 

E l' altro nonno?

GABBANI 5

«Nonno Angelo era contadino. Sordo da un orecchio, dopo essere caduto in mare da una nave durante la guerra. Mio papà è cresciuto alla Padula, che ora è un parco comunale ma allora era la tenuta dei signori Fabbricotti. Ricordo una lastra di marmo con i versi di Dante: "Lascia dir le genti: sta come torre ferma, che non crolla già mai la cima per soffiar di venti". L'ho messa in un quadro».

 

Dipinge?

«In uno stile indefinibile».

 

Carrara è terra di anarchici.

GABBANI

«Un po' anarchico mi sento anch' io, almeno nei sentimenti. E mi piace scalare le Apuane».

 

Grillo le piace?

«Un grande showman. Come Renzi: l'ho conosciuto sul palco di Maurizio Costanzo, non è affatto antipatico come lo raccontano».

 

E Berlusconi?

«Un grandissimo showman».

 

BUFFON GABBANI

Chi voterà il 4 marzo?

«Si assomigliano più di quel che pensano: per loro la politica è comunicare. Voterei tutti e tre. In fondo siamo colleghi».

 

Non vale: bisogna scegliere.

«Non mi schiero. Non salirei mai sul palco con nessuno di loro. Mi ruberebbero la scena».

 

Andrea Bocelli è delle sue parti.

«Lo conosco, è cliente di mio padre: viene a comprare tastiere, pianoforti. Papà è stato anche a casa sua, a curare le luci per un concerto di beneficenza. Ha una musicalità notevole, merita il suo successo; ma il genere che pratica non mi interessa molto. Non ci trovo nulla di innovativo».

 

GABBANI PARODIE OMOSESSUALI'S KARMA

Lei suona fin da piccolo, vero?

«Sì, la batteria, poi la chitarra. Improvvisai il primo concerto a 4 anni, con l' asta del microfono e le luci, in piedi sulla cassapanca di vimini. L' esordio vero è stato il disco con la mia band di allora, i Trikobalto. Avevo 19 anni, stavo per dare la maturità classica».

 

Ora ne ha 35. Il successo è arrivato tardi, con la vittoria a Sanremo giovani 2016.

«Era la terza volta che provavo. Mi scartarono al Sanremo della Clerici, poi a quello di Morandi. Mi son detto: basta, proviamo ancora questa volta, poi cambio mestiere. E se non fosse per Carlo Conti e Massimo Giletti, sarei a badare alle mucche in alta Val Badia, il mio luogo dell' anima».

GABBANI SCIMMIONE

 

Conti la portò al Festival. Giletti che c' entra?

«Ero stato eliminato. Ma la sala stampa non aveva potuto votare: non funzionavano i pulsanti. Ci fu una mezza rivolta. Anche a Giletti la mia canzone, Amen, era piaciuta. Capì che doveva farsi sentire subito. Così a Radio2 videro arrivare un energumeno che interruppe le trasmissioni per protestare: era Massimo. La risposta ufficiale fu che c'era stato un errore nel conteggio dei voti. Mi riammisero in gara. Vinsi».

 

Cos'era successo in realtà?

«Non si è mai capito. Ma ormai tutto era rimbalzato sui social, non potevano far finta di nulla. Se non fossimo nell' era del web, forse sarebbe finita diversamente».

GABBANI

 

Dopo la vittoria del 2017 lei si è inginocchiato davanti alla seconda classificata, Fiorella Mannoia. Come mai?

«Un gesto spontaneo. Mi sentivo quasi in colpa. Dopo mi hanno buttato su un Van dai vetri scuri; alzo lo sguardo e vedo di nuovo lei, Fiorella. È stata molto carina, ma si intuiva la grande delusione: aveva partecipato con l'idea di vincere. Avrei voluto scomparire: i cinque minuti più imbarazzanti della mia vita».

 

E la scimmia?

francesco gabbani 2

«Mi ha rotto un po' le scatole. Pare quasi che Sanremo l' abbia vinto lei... Ancora adesso trovo gente che dice: "Guarda, c' è quello della scimmia!". Per carità, l' ho voluta io, come rappresentazione del mio alter ego, di una seconda coscienza; e anche come omaggio alla scimmia nuda di Desmond Morris. È stato un espediente per attirare l' attenzione; e una parte del pubblico ne ha anche compreso il significato. Ma ora basta».

 

Con Morris vi siete conosciuti.

«Un grande. Ha ragione lui: dietro la nostra emancipazione intellettuale, ogni gesto mira a soddisfare i nostri istinti animali».

 

L'hanno accostata a Battiato.

«Lo stimo molto, ho anche suonato prima di un suo concerto. Mi emoziona pensare che ci sia qualcosa di suo nella mia musica. Ma trovo discutibile un certo misticismo, figlio di studi dogmatici. Come se credere fosse un atto dovuto, scontato».

 

francesco gabbani

Lei non crede in Dio, in una realtà trascendente?

«Mi piacerebbe crederci; però ho come un blocco. Trovo difficile accettare un dogma. Ma anch' io sono alla ricerca di un senso».

 

Non crede neppure all' immortalità dell' anima?

«Non lo so. Direi di no. Non so se ho un' anima o una coscienza intellettuale».

 

Dopo «Occidentali' s Karma» l' hanno accusata di dissacrare la cultura dell' Oriente.

«Al contrario: abbiamo ironizzato sulle distorsioni che se ne fanno nella nostra parte di mondo. Con mio fratello Filippo abbiamo scritto la melodia di getto, cantandola in un inglese maccheronico. Il testo è di Fabio Ilacqua: il mio alter ego della parola, che però sa molte più cose di me. Ha trovato le figure paradossali e i neologismi per esprimere esattamente quello che volevo dire io: la rete è la nuova filosofia».

 

francesco gabbani

O la nuova ideologia.

«O la nuova religione».

 

Può essere pericolosa?

«Sì, la libertà d' espressione assoluta può fare molto male, a sé stessi e agli altri. Troppi traggono conclusioni senza sapere nulla. Troppi scrivono commenti da frustrati. Ho fatto un video dichiarando fin dall' inizio che era un remake di Last Christmas degli Wham; e a migliaia mi hanno accusato di copiare. Ma se te lo sto dicendo io!».

 

«Occidentali' s Karma» però ha avuto molte parodie efficaci.

«È vero. La migliore è quella di un gruppo di bambini svizzeri. Mi è piaciuta anche la versione thrash di Danny Metal: quando una canzone gira bene, la puoi vestire in qualsiasi modo. Cambia sempre, e resta sempre la stessa».

FRANCESCO GABBANI NICOLA SAVINO DOPOFESTIVAL

 

Lei ha scritto una pezzo per Celentano, «Il bambino col fucile». Vi siete incontrati?

«Mai. Ci siamo sentiti al telefono, mi ha invitato da lui, ma non ci siamo beccati. Lo apprezzo. Però il massimo per me è Jannacci».

 

Baglioni?

«Non è il mio preferito, anche se ha avuto una carriera strepitosa: Piccolo grande amore è un capolavoro. Farà un bel festival».

 

Jovanotti?

«Mi piacerebbe molto lavorare con lui. Mi colpisce il modo in cui riesce a esprimere concetti con suggestioni visive».

 

francesco gabbani 8

Pippo Baudo ha detto al «Corriere» che lei non rimarrà.

«E mi ha fatto soffrire. Ho sempre collegato il festival a Baudo. Mi è spiaciuto molto sentire un commento così cattivo e superficiale, tipo haters della rete, da una figura così rappresentativa».

 

Le restano pur sempre le mucche dell' alta Val Badia.

«Adoro. Sia le mucche sia la valle. Il mio sogno è aprire lassù uno studio di registrazione, dove scrivere la mia musica».

francesco gabbani 5GABBANIfrancesco gabbani 4francesco gabbani 7

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…