franco prodi

“IL RISCALDAMENTO GLOBALE CHE STIAMO VIVENDO È UN FATTO NATURALE E FA PARTE DI CICLI NATURALI” - IL FISICO FRANCO PRODI, FRATELLO DI ROMANO: “I GHIACCIAI ALPINI SONO STATI ANCHE PIÙ RITIRATI DI OGGI. UN EFFETTO DELL’UOMO NEI CAMBIAMENTI CLIMATICI C'È MA NON È AL MOMENTO QUANTIFICABILE CON SERIETÀ SCIENTIFICA. ALTRA COSA È L'INQUINAMENTO A LIVELLO PLANETARIO MA LA CO2 NON È UN GAS INQUINANTE - L'ASCOLTO ACCORDATO A GRETA THUNBERG LA DICE LUNGA SUL DISCREDITO DEL QUALE GODE LA SCIENZA NEL NOSTRO PAESE…”

Franco Battaglia per “la Verità”

 

FRANCO PRODI

Cavallo di razza, il professor Franco Prodi. Uno dei nove figli di Mario, ingegnere, e di Enrichetta, maestra elementare. Il più noto dei fratelli è naturalmente Romano, ma molti degli altri sono scienziati di valore e tenuti in gran considerazione. Di tutti mi piace citare Giovanni, autore del testo sul quale, quand'ero studente, ho imparato l'analisi matematica, e Giorgio, scienziato in oncologia, mente poliedrica, epistemologo e scrittore, e che, oltre che in medicina, era anche laureato in chimica.

 

Franco, invece, è fisico, ed è stato per molti anni forse l'unico professore di fisica dell'atmosfera in servizio in Italia. Lo conobbi più di quindici anni fa quando m' ero riproposto di capirci qualcosa di più sulla questione climatica, di cui avevo due sole certezze: 1) l'origine antropica dell'attuale riscaldamento globale è una congettura che fa acqua da tutte le parti e 2) quella di governare il clima tenendo sotto controllo uno solo delle diverse decine di parametri che lo determinano - il contributo antropico alla concentrazione atmosferica dell'anidride carbonica - è una pretesa priva di alcuna scientificità. E così andai a seguire alcune lezioni che il professore tenne in pubblica conferenza.

MARMOLADA - IL CROLLO VISTO DAL RIFUGIO

 

Professore, quanto giovane è la scienza del clima? Glielo chiedo perché l'ex vicepresidente Usa, Al Gore, ebbe da dire che «la scienza non ha null'altro da dire sull'argomento: il clima attuale è governato dall'uomo».

«La climatologia è nata insieme alla meteorologia e le si affianca necessariamente. Essa nasceva infatti come trattazione statistica del dato meteorologico: trattando statisticamente il dato meteorologico si definiscono anzitutto i climi delle località (di vetta, di costa, di valle, continentale, insulare, etc), e questo per tutte le località del pianeta, per tutti i continenti.

 

franco prodi 3

Come è cresciuta la meteorologia negli ultimi due secoli, così è cresciuta la climatologia, chiamata a rispondere a interrogativi fondamentali per l'umanità intera: quale è stato il clima durante l'intera storia del pianeta e come sarà il suo clima futuro. Fino alla tremenda e dirimente domanda attuale: quali le basi scientifiche della conoscenza del clima e quali le possibilità di una previsione?

 

la dinamica del crollo sulla marmolada

Spiegazione e previsione sono infatti i due grandi momenti della vera scienza. Se Gore ha detto la frase riportata ha detto un'estrema stupidaggine. Ci sono cause naturali e cause antropiche dei cambiamenti ma le affermazioni dei Rapporti dell'Ipcc - il comitato dell'Onu che vorrebbe studiare il contributo antropico al clima - sono scientificamente infondate, i loro sono solo scenari, non previsioni sulle quali basare il destino dell'umanità».

 

Ha un commento da fare sulla valanga alla Marmolada?

«Viviamo certamente in un periodo di riscaldamento globale e quindi è chiaro che ogni periodo caldo comporta una fase di ritiro di ghiacciai con fenomeni, del tipo di quello occorso recentemente. Qualche anno fa ho visto i resti del crollo di una delle famose 5 Torri vicino al Falzarego. La montagna purtroppo fa quello che deve e dobbiamo essere consapevoli che nel passato i ghiacciai alpini sono stati anche più ritirati di oggi.

MARMOLADA - IL CROLLO VISTO DAL RIFUGIO 2

 

V'è a questo proposito un eccellente e accurato lavoro di Walter Kutschera della facoltà di fisica dell'università di Vienna che mostra l'andamento ciclico del ritiro dei ghiacciai alpini degli ultimi 10.000 anni. Il riscaldamento globale che stiamo vivendo è un fatto naturale e fa parte di cicli naturali. Una componente antropica nei cambiamenti climatici c'è ma non è al momento quantificabile con serietà scientifica. Altra cosa è l'inquinamento a livello planetario, che va naturalmente combattuto, anche con accordi internazionali vincolanti: ma la CO2 non è un gas inquinante».

franco prodi

 

Cosa sappiamo sull'influenza delle nubi sul clima?

«Lascio a colleghi specialisti di spiegare le cause astronomiche ed astrofisiche dei cambiamenti climatici. A me, fisico dell'atmosfera, e delle nubi in particolare, è bastato vedere come sono trattate le nubi, l'aerosol fuori da nubi ed i gas poliatomici nei loro modelli per farmi lanciare un grido di allarme.

 

trekking su ghiacciaio

Le nubi hanno un effetto diretto sul clima del pianeta: la radiazione solare viene da esse riflessa, mentre la radiazione infrarossa dalla superficie terrestre viene ritrasmessa al suolo. Il loro effetto sulla radiazione dipende dalla loro fase (se di acqua o di ghiaccio), dalla loro altezza, dalla compresenza di altre nubi, dalla loro forma. Certo l'attività umana immettendo in atmosfera particelle e gas cambia anche la struttura e composizione delle nubi (effetto indiretto), ma in maniera non quantificabile nei modelli attualmente in uso».

ghiacciai scioglimento

 

Lei sottoscrisse una petizione evidenziando che fondare politiche energetiche con la pretesa di governare il clima avrebbe potuto essere quanto mai esiziale. Vuole spiegare in breve il suo punto di vista?

«Ho sottoscritto una petizione insieme a scienziati italiani, ripresa da mille scienziati nel mondo, mettendo in guardia le autorità politiche dalla supina accettazione delle raccomandazioni dell'Ipcc e dalla conseguente "lotta al riscaldamento globale". Ma ormai questo pseudo Verbo è talmente diffuso che le richieste di nostri rappresentanti di colloqui con le autorità politiche vengono ignorate sistematicamente. Questo la dice lunga sul credito della scienza in Italia».

 

GRETA THUNBERG

I fatti di questi ultimi mesi stanno dando ragione a quella vostra petizione, le pare? La possibilità di importare meno gas dalla Russia avrebbe dovuto essere di sostegno con quelle politiche e invece tutti stanno cercando di soppiantare il gas russo con gas da altri importatori.

«Non entro nel merito delle scelte di politica energetica che vengono fatte come reazione alle criticità generate da questa terribile guerra di aggressione. Certo questi avvenimenti mettono in crisi l'equazione Pil = energia. La fine dell'era del fossile in tutte le sue forme si avvicina, ma il "quando" avverrà questa fine è una informazione che, se esiste ed è attendibile, è nel possesso di pochi. Credo che la ricerca debba rivolgersi alle forme possibili di sobrietà energetica».

franco prodi 1

 

Che opinione s' è fatto dell'odierna politica che ascolta Greta Thunberg anziché uomini e donne che hanno studiato scienza, magari un'intera vita?

«L'ascolto accordato alla Thunberg e negato alla nostra petizione la dice lunga sul discredito del quale gode la scienza nel nostro Paese. Penso tristemente che si sia raggiunto il punto di non ritorno. E lo dico sulla base di altri importanti riscontri personali dei quali non è il caso di parlare in questo contesto».

 

CAMBIAMENTO CLIMATICO

V'è un certo grado di corruzione, se così può chiamarsi, nella comunità scientifica, con troppi pronti a negare l'evidenza scientifica pur di compiacere alla politica dominante?

«Palerei di una "giornalistura" che intimidisce anche scienziati di vaglia che non sono necessariamente dei cuor di leone. A questo si aggiunge la disonestà intellettuale dilagante nel nostro campo, almeno nella fisica, per la quale fisici importanti pensano di potere parlare di clima senza essersene veramente occupati. Una cosa del genere in altri Paesi, negli Stati Uniti ad esempio, non succede».

proteste contro il cambiamento climatico

Ultimi Dagoreport

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)