michele serra fulvio abbate

“SEI UN FASCISTA” - FULVIO ABBATE RACCONTA IL BOTTA E RISPOSTA CON MICHELE SERRA AL SALONE DEL LIBRO DI TORINO: “HA RISPOSTO AL MIO SALUTO CON PURO DISPREZZO PER L’ARTICOLO PER DAGOSPIA IN CUI RACCONTAVO DI UNA LINEA DI PROFUMI PER ANIME BELLE CULTURALMENTE TESTATE CHE RISPONDE AL BRAND “SERRA E FONSECA”. DI ME E DI CROZZA HA DETTO…” - VIDEO

 

Fulvio Abbate per Dagospia

 

FULVIO ABBATE CON IL FEZ

Ora lo so, sono anch’io “un fascista”, e lo so grazie a Michele Serra. I fatti? Sono reduce dal Salone del libro di Torino, dove ieri ho messo in scena una sorta di “lezione” dedicata al ’68, sul modello delle dimostrazioni Tupperware di un tempo, mostrando in breve gli “oggetti” di quei giorni, come un piazzista della Storia e della rivolta.

 

Lì, proprio lì, qualche ora prima, giungendo trafelato nell’albergo attiguo al Lingotto, intanto che mi avviavo verso la camera, trolley pesante al seguito, dal nulla, ho visto apparire Michele Serra, proprio davanti alla porta girevole della hall dell’hotel. Subito, amichevolmente, mi sono accostato a lui sorridendogli.

 

FULVIO ABBATE NEL SESSANTOTTO

Che errore madornale! Per la mia ingenuità imperdonabile, per la mia emotività, e ancora di più per l’orgoglio subiti feriti, trucidati, appesi a testa in giù come quell’altro a piazzale Loreto, una citazione cruenta, questa, che verrà ulteriormente utile per la nostra riflessione a breve come si sarà intuito.

 

L’uomo, lo scrittore, l’autore di satira “preventiva” imperdibile (ancora adesso esercitata in modo esemplare su “L’Espresso”), Serra, ha infatti risposto al mio saluto affettuoso con un’immediata espressione di risentimento, meglio, con i segni facciali del puro disprezzo; la ragione del suo orrore verso la mia presunta immonda persona risiede nell’articolo che poche settimane addietro ho pubblicato proprio su questo portale, Dagospia, appunto.

 

FULVIO ABBATE

Alla mia precisazione disarmata che trovavo assurdo il suo sprezzo per un pezzo che molti hanno ritenuto invece oggettivamente empatico, se non candidamente “affettuoso” (sic), Serra ha risposto, altrettanto gelidamente con queste parole, precise come lame: “Hai offeso il lavoro di mia moglie!”, esattamente così, il già inventore del giornale satirico “Cuore” e in seguito dell’ “Amaca”, riflessione quotidiana cara al lettore di sinistra con prenotazione obbligatoria su “Repubblica”, ribadito con volto gelido rivolto al miserabile, all’inemendabile.

 

La cosa più orribile erano però le facce accondiscendenti delle persone che lo accompagnavano, non ultimo un dirigente della radiofonia, la più edificante e di stretta osservanza veltroniana, doppia lezione di civiltà inflitta a chi non meriterebbe neppure un cenno di saluto.

CROZZA E MICHELE SERRA

 

Per chi non dovesse rammentare il mio pezzo uscito qui, oltre a immaginarmi in viaggio, in accappatoio bianco griffato delle nostre rispettive iniziali, proprio con l’amico Michele, così infatti lo supponevo, raccontavo ancora di una linea di profumi per anime belle culturalmente testate che risponde al brand “Serra e Fonseca”, tutto vero, dove, fra i vari prodotti, spicca e brilla sobriamente l’“Eau de moi”, una fragranza accompagnata da un racconto esclusivo del medesimo Michele Serra, c’è tutto nel sito, nero su bianco, lo dico ai molti che non credevano fosse tutto vero, pensando semmai che si trattasse di una mia invenzione situazionista comprensiva di falso banner e istruzioni.

 

GIOVANA ZUCCONI MICHELE SERRA

Adesso il Lei è d’obbligo. Domanda:  Scusi, Serra, ma se Lei, insieme alla sua apprezzata e amata consorte Giovanna Zucconi (tralascio gli altri cognomi per brevità repubblicana, compreso quel Fonseca che figura nel logo) ma se Lei, proprio Lei, maestro di satira, co-realizza, come dire, una sorta di “Arbre magique” per hipster di sinistra cui è cara la cosiddetta, sebbene esclusiva, “vocazione maggioritaria”, si aspetta forse plauso da noi “fascisti”, e tuttavia ancora adesso votati agli acidi del marxismo-mandrakismo?

 

GIOVANNA ZUCCONI E MICHELE SERRA

Dimenticavo, all’obiezione che anche Maurizio Crozza si è premurato di riprendere nel suo show televisivo la nostra rivelazione, Lei ha risposto senza esitazioni: “Infatti Crozza è un fascista” (sic), testuale, mi smentisca se dico bugie, e all’ulteriore mia obiezione, “E dunque anch’io a questo punto lo sarei, fascista?” Ha concluso: “Sì, anche tu sei un po’ fascista”.

 

Sempre accompagnato dalla complicità del dirigente della radiofonia già citato. Dimenticavo, anche quest’ultimo ha lamentato un mio precedente vergognoso twitt dove immaginavo  un’apoteosi per l’opera omnia teatrale di Concita De Gregorio proprio al già Teatro Valle Occupato di Roma, altro luogo della narrazione per anime belle di cui sopra, aggiungendo, con benevolenza, “… ciononostante ho continuato a invitarti in radio a presentare il tuo libro”, testuali anche queste affettuose parole. E’ davvero istruttivo il Salone del libro di Torino.

MICHELE SERRA - EAU DE MOI

 

Dimenticavo, lì in radio sarò io a non voler rimettere mai più piede, neppure se dovessero venirmi a prendere, quassù su uno dei Sette Colli dove abito, con la portantina, come ho scritto già sulla mia pagina Facebook: non siete voi a lasciarmi fuori, sono io a chiudervi dentro al vostro monolocale di turisti del pensiero, della letteratura e della politica, come già ho fatto quando nel 2014 ho autocandidato il mio romanzo al Premio Strega “contro la P2 culturale di sinistra”, e perfino della satira, talvolta perfino “organica”, come quella di Staino, che ha infatti dato del “bullo” a Crozza nella difesa d’ufficio PD di Serra; quanto invece al Lingotto, mi sa che l’anno prossimo, giusto per dare conforto alle opinioni di Serra, conto di giungere sul cavallo bianco del mancato ingresso di Mussolini ad Alessandria d’Egitto, sono questi i veri lussi che un artista deve donare a se stesso. 

 

MICHELE SERRA - EAU DE MOI

2 - REALTA' ROMANZESCA: SAPEVATE CHE MICHELE SERRA FIRMA” IL PROFUMO “EAU DE MOI”? - FULVIO ABBATE SGHIGNAZZA: “COSA È ACCADUTO, MICHELE, PERCHÉ IL TUO NOME FINISSE IN LIZZA ACCANTO A BRAND COME “EAU SAUVAGE” E “ARROGANCE”?" - GIOVANNA ZUCCONI SU “VOGUE”: “MIO MARITO MICHELE SERRA, CHE AMA SCHERZARE, SOSTIENE DI ESSERE PER SERRA&FONSECA QUELLO CHE GEORGE CLOONEY È PER NESPRESSO. IN EFFETTI, FATTE LE DEBITE PROPORZIONI, È UN TESTIMONIAL’’

http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/realta-39-romanzesca-sapevate-che-michele-serra-firma-rdquo-profumo-172182.htm

 

MICHELE SERRAmichele serra (2)

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…