donald trump e jean carroll

CHE GENIALATA TUTTI ‘STI PROCESSI A TRUMP: SERVONO SOLO A FARGLI GUADAGNARE ALTRI VOTI – ALL’UDIENZA DEL PROCESSO PER DIFFAMAZIONE INTENTATO DALLA SCRITTRICE JEAN CARROL, IL TYCOON FA UNO SHOW: PRIMA RISCHIA DI ESSERE ESPULSO DALL’AULA PERCHÉ RUMOREGGIA, POI, UNA VOLTA FUORI, TUONA CONTRO LA PERSECUZIONE GIUDIZIARIA E LE INTERFERENZE ELETTORALI: “IL GIUDICE È PREVENUTO, IL SISTEMA È CORROTTO COME BIDEN”. NUOVA VISIBILITÀ, NUOVI VOTI IN VISTA DELLE PRIMARIE IN NEW HAMPSHIRE DI MARTEDÌ… - VIDEO

Estratto dell’articolo di Massimo Basile per www.repubblica.it

 

donald trump

Le prime scintille sono cominciate in aula, alla corte di Manhattan, dove Trump affronta per la seconda volta un processo civile per diffamazione, per aver definito “bugiarda” e “truffatrice” la scrittrice Jean Carroll, che lo aveva accusato di una violenza sessuale avvenuta negli anni ’90.

 

Il tycoon era già stato condannato al pagamento di più di cinque milioni di dollari in un primo processo, ma poi l’ex presidente […] aveva ripetuto le accuse alla Cnn. Carroll ha così deciso di querelarlo di nuovo e chiedergli stavolta dieci milioni.

donald trump vince i caucus in iowa

 

Durante l’udienza […] uno degli avvocati della scrittrice si è lamentato con il giudice per il fatto di aver sentito i commenti fatti a voce alta da Trump, che aveva parlato di “caccia alle streghe” e aveva detto “è una truffa” e “sono sollo bugie”.

 

Il giudice Lewis Kaplan ha perso la pazienza. “Il signor Trump ha diritto a essere qui presente - ha dichiarato, rivolto ai legali del tycoon - ma quel diritto si può perdere se disturba, la qual cosa è ciò che mi viene riportato, e se si comporta in modo irrispettoso verso la corte”.

 

e jean carroll.

Kaplan si è poi rivolto direttamente al tycoon: “Signor Trump - gli ha detto - spero di non dover considerare di escluderla dal processo”. Trump, che aveva passato l’intera udienza scuotendo platealmente la testa, ha risposto: “Mi piacerebbe”. “Capisco - ha replicato il giudice - che lei probabilmente avrebbe molta voglia che lo facessi perché lei non è proprio in grado di controllare sé stesso”.

 

Lo scontro non si è esaurito lì. Uscendo dall’aula, il tycoon ha insultato il giudice, definendolo un “radicale odiatore di Trump”. “È un giudice sgradevole - ha aggiunto - è uno dei tipi che odiano Trump. Appare ovvio a tutti nella corte. Francamente è una disgrazia quello che sta accadendo”.

donald trump in tribunale

 

Durante il processo, aveva trovato il tempo di postare insulti e accuse su Truth, bollando il processo come “corrotto” e “interferenza elettorale”. Poi, riferendosi a Carroll, aveva detto: “Questa è una persona di cui io non avevo alcuna idea fino a quando non c’è stata questa cosa, ovviamente, non ho idea di chi fosse, e non poteva fregarmene di meno”.

 

Poi ancora, in una nuova raffica di post, ha accusato […] il giudice di “proteggerla”, lo ha definito come "affetto dalla sindrome da disturbo di Trump”, contestato al giudice di impedirgli di difendersi, "non consentendo di far entrare nel caso l'abito 'in stile Monica Lewinsky'", riferimento al vestito indossato il giorno dell’aggressione da Carroll e che, secondo Trump, avrebbe “dimostrato" la sua innocenza.

TRUMP E. JEAN CARROLL

 

Il tycoon è partito per il New Hampshire per fare campagna in vista delle primarie in programma la prossima settimana, ma questo impegno non ha distolto la sua attenzione. Su Truth ha definito il giudice “prevenuto” e “persona ostile”. “L’intero sistema di New York è corrotto - ha aggiunto - ed è contro di me per il fatto che sono l’unico ex presidente Repubblicano, ma anche il candidato in testa, quello che sta battendo il corrotto Joe Biden è di molto”. “Questo caso […] è un altro esempio di interferenza elettorale […]. […]

e jean carrolldonald trump con ivana, e jean carroll e il marito e jean carroll e il marito john johnson con ivana e donald trump jean carrollcaucus repubblicani in iowa 2donald trump 1 donald trump con i figli eric e don jr in iowa e jean carroll in tribunale

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…