gianluca nicoletti concita de gregorio

“BAVOSO SI PUÒ DIRE, CICCIONA GUAI?” – GIANLUCA NICOLETTI STRONCA CONCITA DE GREGORIO, CHE IERI HA PARAGONATO GLI INFLUENCER A “DEFICIENTI, DECEREBRATI CHE IN UN TEMPO COSÌ REMOTO SAREBBERO STATI ALLE DIFFERENZIALI”: “È STATA UNA FITTA AL CUORE PER ME COME PER OGNI ALTRO GENITORE DI UN FIGLIO CON UN DEFICIT COGNITIVO. NESSUNO DOVREBBE PERMETTERSI DI RIASSUMERE IL LORO DISAGIO PER FORMULARE UN INSULTO, SOPRATTUTTO PER DEFINIRE PERSONE CHE SAREBBE MOLTO PIÙ SEMPLICE CHIAMARE ‘POVERI STRONZI’” – L’ARTICOLO RIPARATORE DI CONCITA: “CHIEDO SINCERAMENTE SCUSA. A MARGINE PENSO CHE SIA COMUNQUE LA MORTE DEL CONTESTO. IL POLITICAMENTE CORRETTO STA…”

1. CONCITA CHIAMALI PURE STRONZI MA SE PUOI LASCIA FUORI QUELLI CON DEFICIT COGNITIVO COME TOMMY

Estratto dell’articolo di Gianluca Nicoletti per http://www.pernoiautistici.com/

 

gianluca nicoletti e il figlio 9

E’  stata una fitta al cuore per, come per ogni altro genitore di un figlio con un serio deficit cognitivo,  leggere […], nell’incipit della  rubrica “Invece Concita” , che lo stato che accomuna i nostri ragazzi è usato con disprezzo e scherno per definire i giovani influencer tedeschi, sicuramente maleducati e  viziati, che per farsi un selfie nella fontana di una villa a Viggiù hanno rotto una statua. I ragazzi come Tommy possono essere turbolenti o svampiti ma non sono vandali.

 

GIANLUCA NICOLETTI

Per un attimo ho stentato a credere possibile che una mia collega gentile e sensibile, da sempre testimone di tutte le possibili battaglie a difesa di ogni fragilità e diritto civile, possa essere sfuggita  una frase del genere. Sembra piuttosto scritta da uno di quei bei tipi che ogni tanto attaccano sui social, lo fanno per cose che si scrivono o dicono non in linea con i loro punti di vista, prendendo però  la disabilità psichica  come esempio di una  probabile incapacità a esprimere pensiero.

 

La frase che mi ha addolorato la riporto qui integralmente:

 

ARTICOLO DI CONCITA DE GREGORIO SUGLI INFLUENCER DECEREBRATI

“Allora dunque ci sono questi cretini integrali, decerebrati assoluti che in un tempo non così remoto sarebbero stati alle differenziali, seguiti da un insegnante di sostegno che diceva loro vieni tesoro, sillabiamo insieme, pulisciti però prima la bocca. Ecco ci sono questi deficienti, nel senso che letteralmente hanno un deficit cognitivo – non è mica colpa loro, ce l’hanno –  e che però pur essendo idioti hanno probabilmente centinaia o migliaia di followers, non ho controllato ma non importa, è assolutamente possibile che siano idoli della comunità.”

 

Lo so che tra le tante maniere di esprimere oggi un pensiero civilmente arretrato, la lotta alla  discriminazione “abilista” sia quella meno gratificante per essere presa come proprio specifico terreno di militanza. Non posso farci nulla e mi dispiace di dare l’impressione di voler alimentare una di quelle tristissime dispute pubbliche tra giornalisti (tra l’altro  Concita e io lavoriamo per lo stesso gruppo). Però siccome non ho mai fatto passare leggerezze simili ad alcun collega, non posso per onestà verso mio figlio Tommy e i tanti come lui fare finta di non aver letto. Anche perché altri genitori me l’hanno fatto notare da parecchie ore.

 

gianluca nicoletti e figlio 4

Volevo solo se possibile far riflettere Concita sul fatto che, grazie a battaglie che qualcuno ha fatto prima di noi, le scuole differenziali in Italia non ci sono più dal 1977 quando furono abolite dalla legge 517, con l’introduzione, un paio di anni dopo, della figura dell’insegnante di sostegno. Le due realtà quindi non sono mai coesistite.

 

Quella che veniva indicata come luogo dell’emarginazione e dello stigma […] venne sostituita con il principio dell’inclusione scolastica. E’ una legge che rappresenta per l’Italia un motivo di grande orgoglio […] ma è un diritto sancito che ci pone all’avanguardia rispetto molti altri Paesi.

 

SCUSE DI CONCITA DE GREGORIO DOPO L ARTICOLO SUGLI INFLUENCER DECEREBRATI

Un ultimo particolare, forse quello meno gradevole in assoluto. L’immagine di un insegnante che dice al ragazzo con deficit psichico “sillabiamo però pulisciti prima la bocca” è veramente atroce. I nostri ragazzi possono anche sbavare, possono avere difficoltà nel parlare, nel leggere, queste sono le conseguenze dei loro cervelli fuori standard. E allora? Bavoso si può dire, cicciona guai?

 

Nessuno però dovrebbe permettersi di riassumere  il loro disagio nel vivere una vita difficile per formulare un insulto,  soprattutto se per definire persone che sarebbe molto più semplice chiamare “poveri stronzi” senza il rischio di ferire la nostra sensibilità di cervelli ribelli.

 

2. IL VALORE DI UN SELFIE

Estratto dell’articolo di Concita De Gregorio per “la Repubblica” – 4 agosto 2023

 

Allora dunque ci sono questi cretini integrali, decerebrati assoluti che in un tempo non così remoto sarebbero stati alle differenziali, seguiti da un insegnante di sostegno che diceva loro vieni tesoro, sillabiamo insieme, pulisciti però prima la bocca. Ecco ci sono questi deficienti, nel senso che letteralmente hanno un deficit cognitivo — non è mica colpa loro, ce l’hanno — e che però pur essendo idioti hanno probabilmente centinaia o migliaia di follower, non ho controllato ma non importa, è assolutamente possibile che siano idoli della comunità.

 

GIANLUCA E TOMMY NICOLETTI DISABILI TENEREZZA STOCAZZO

[…] Insomma ci sono questi influencer […] che per farsi un selfie nel Varesotto, a Viggiù, hanno distrutto una statua ottocentesca. Ma non importano l’epoca né il valore commerciale: poteva essere un Michelangelo, uno Jago. Hanno distrutto un’opera d’arte perché dovevano farsi una foto da postare sui social. […]  […] Direttori di giornali e di reti tv, vi supplico. Commissionate alle migliori menti del nostro tempo […]  piccoli monologhi da frazionare su TikTok che spieghino che esistiamo anche se non ci fotografiamo. […] Genitori: puniteli. […]. Io non lo so come si fa, ma si deve.

 

gianluca nicoletti e figlio 2

2. LA MORTE DEL CONTESTO

Estratto dell’articolo di Concita De Gregorio per “la Repubblica” – 5 agosto 2023

 

Ieri, nell’indicare il comportamento di un gruppo di idioti che tali fisiologicamente non sono, anzi: sono persone popolari (influencer) che hanno distrutto una statua per farsi un selfie, li ho definiti deficienti, cerebrolesi.

 

Alcuni lettori — soprattutto familiari di persone con handicap e anche associazioni — si sono sentiti offesi. Hanno ragione. Cerebrolesi non è un insulto ma una condizione, mi hanno scritto. Completamente d’accordo. Chiedo sommessamente scusa.

 

concita de gregorio

[...] Chiedo dunque scusa, sinceramente, e convengo: i cerebrolesi sono persone meravigliose afflitte da un danno.

 

I normodotati che distruggono statue per postare una foto su Instagram non hanno nessun danno, invece. Chiamiamoli Ugo. A margine penso che sia comunque la morte del contesto.

 

[…] Il linguaggio politicamente corretto e il comportamento che ne consegue stanno paralizzando il pensiero e l’azione — specie a sinistra.  […] Dipende dal contesto. Qui era molto scivoloso.

concita de gregoriogianluca nicoletti e figlio 1auto del corpo diplomatico nel parcheggio disabili foto gianluca nicoletti auto del corpo diplomatico nel parcheggio disabili foto gianluca nicoletti

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