maranza 45

PEGGIO DEI MARANZA, I LORO GENITORI - QUANDO I PISCHELLETTI CHE FANNO I GRADASSI IN GIRO PER MILANO E DINTORNI VENGONO ARRESTATI, I LORO GENITORI LI "ASSOLVONO" - IL RACCONTO DI UN POLIZIOTTO: "C'E' LA SINDROME DEL 'COCCO DI MAMMA'. IN COMMISSARIATO, MAMMA E PAPA' SI ARRABBIANO, FANNO UN PO’ DI SCENA. MA TANTO, A CASA, RICOMINCIANO AD ADULARLO, SERVIRLO, RIVERIRLO, EVITARGLI DI DIRGLI QUALCHE VOLTA 'NO'. PURE SE HA SFREGIATO UN AMICO..."

Estratto dell'articolo di Andrea Galli per www.corriere.it

 

milano maranza

Son tutti qui, i maranza. Come al solito. Una distesa di borselli portati ormai quasi ad altezza della gola, nemmeno più ad altezza del petto, e per la cronaca trattasi di merce taroccata; nonché di piumini smanicati, pure taroccati; di crocefissi, altresì taroccati, idem come sopra. 

 

Però stavolta i maranza se ne stanno zitti, buoni buoni, e hanno comprato il biglietto del treno evitando di muoversi gratis e non comprando le bottiglie di birra e superalcolici da esibire fino alla meta finale, ovvero Porta Garibaldi a Milano, per raggiungere a passo svelto, urlando nei tunnel sotterranei cori da stadio, l’adiacente piazza Gae Aulenti, i riflessi del sole sulle finestre dei grattacieli, i selfie e i video da mettere su Instagram e TikTok.  

 

milano maranza

Insomma i maranza si comportano all’esatto contrario rinunciando in aggiunta all’aggressività verbale contro qualsiasi persona di sesso femminile. Bambine, donne, anziane.  Proprio così. Pazzesco. Davvero. Anestetizzati.

 

Ma grazie mille, per forza: quest’oggi, sabato 8 aprile 2025, quando siamo intorno alle 13, la stazione ferroviaria di Monza — in più punti scassata, sottoposta a cantieri, ma ultra-videosorvegliata ammesso beninteso che le telecamere funzionino a dovere e non siano state posizionate come mero effetto dissuasore, del resto capita di frequente anche fuori dalle stazioni, per esempio a Milano —, la stazione ferroviaria di Monza è percorsa da decine di poliziotti e carabinieri; costoro attendono i tifosi del Como per la partita di calcio della serie A col Monza.  Il che, in questo viaggio a puntate del Corriere fra i maranza, ci dà un’idea.

 

milano maranza

Ma prima, la definizione: per la Treccani, maranza è un giovane appartenente a un gruppo di strada chiassoso; egli evidenzia atteggiamenti sguaiati, attacca briga, veste in modo appariscente, parla volgare. [...]

 

Errato, totalmente errato: il maranza non ha una specifica provenienza territoriale, non si basa sulle nazionalità di appartenenza: quella dei maranza è una sottocultura trasversale dal punto di vista geografico (e anche dilagante come, diciamo, trend).

 

Basta interrogare un adolescente e ve lo confermerà: il maranza è un cafone, porta fastidio e minacce, ha una sorta di fisiologica necessità di ancorarsi a una comitiva per sentirsi protetto, al sicuro, libero di agire con comportamenti illegali che forse, fosse in solitaria, eviterebbe.

 

Dopodiché, eccoci all’idea prima menzionata, e venuta osservando i poliziotti e i carabinieri in azione nella stazione di Monza.  Abbiamo interpellato fra Milano, Como, Varese e la stessa Monza, dirigenti di commissariati, marescialli di pattuglia, comandanti, ispettori, vicequestori.

notti milano con l'incubo maranza

 

Per capire, certo in linea di massima e nell’ovvio relativismo delle nostre esistenze e del nostro mondo, il comportamento dei genitori convocati per conoscere le idiozie e i reati compiuti dai figli.

 

Ebbene, la tendenza degli adulti è quella d’accusare gli altri. Subito all'inizio. Per levare ogni responsabilità all’erede. Se ha agito come ha agito, ecco, allora sarà stato provocato, doveva difendersi, è stato costretto, non aveva alternative, l'hanno minacciato di ritorsioni in caso di «disobbedienza», l'hanno bullizzato, oppure è colpa degli insegnanti, colpa dell’allenatore, colpa del prete della parrocchia, colpa del meteo impazzito,  colpa della pandemia, colpa dei terrapiattisti, colpa degli svalvolati che affollano i mezzi di trasporto, le strade, le piazze; magari, colpa pure dei social network, di chi ha inventato i cellulari. 

 

maranza

Ci dice un dirigente di commissariato, trent’anni di esperienza in mezzo alla dolente e dolorosa commedia umana, che comanda questa sindrome qui: «Intendo la sindrome del “cocco di mamma”. Magari da noi, convocato, il genitore si arrabbia e cazzia il figlio, fa un po’ di scena, annuncia castighi biblici, ma tanto poi, a casa, ricomincia ad adularlo, servirlo, riverirlo, evitargli di dirgli qualche volta "no", sia mai, per carità, pure se ha sfregiato un amico».

 

Non mancano i papà, cinquanta e sessantenni, che attaccano a piangere quando, insomma, dovrebbero reggere, gestire la situazione, far gli adulti. Macché. Frignano. Penosamente. Singhiozzano. Scene, dice uno di quelli che le vedono in diretta, che generano una mestizia massima, un senso di sconfitta.

 

Il rapper Paky (Vincenzo Mattera, da Napoli), che va parecchio fra i maranza, canta strofe del genere: «Non c’è tempo per uscir pulito / Mentre mi sta cercando la Digos / Sono a St. Moritz a fare il disco / alle Mauritius, ci faccio jujutsu / Aspetto arrivi il giorno del giudizio».

 

Lo si ascolta a Saronno, dove intanto ci siamo trasferiti — cittadina di 40mila abitanti in riqualificazione, meta di famiglie del ceto medio che non reggono il carovita di Milano; c’è un reale gran fermento, anche esistenziale, ma la stazione ferroviaria permane una pena: una specie di hotel delle anime sia laide sia perdute.

 

maranza 4

Capita infatti di vedere, come adesso, uno sbandato che vaga coi jeans abbassati; Saronno, riferiscono gli investigatori, è frequentata dai «soldati» della droga assoldati nei boschi dello spaccio in provincia di Varese e, col problema di nuovo in aumento, nel parco delle Groane che tange paesi ugualmente eletti a buen retiro lontano dalla metropoli.

 

Tre maranza, quando mancano sette minuti alle 17, aspettano il treno per Milano.

Ascoltano quello là, Paky.

Dicono che faranno un salto in piazza del Duomo.

MARANZA BORSEGGIATORI - 2

Fra di loro si chiamano «bro», cioè brother, fratello.

Indossano dei jeans skinny, aderenti.

Uno ha tatuata una testa di leone alla base della nuca. I tatuaggi, dicono, se li fanno al Lorenteggio, i costi sono ancora decenti.

 

Hanno in programma una cena dal McDonald’s della stazione Centrale. Se riescono, prendono l’ultimo treno per Saronno. Sennò amen. Domandiamo loro del tema dei coltelli. Alla nostra Sara Bettoni, il medico Stefania Cimbanassi, gran capa del Trauma team dell’ospedale Niguarda, ha raccontato: «A inizio degli anni Duemila le ferite penetranti da arma bianca rappresentavano il 2% mentre oggi sono il 18 per cento».

 

Sì, Milano è la città delle lame: nel 2024 ci sono state 96 rapine tra minorenni coi coltelli. Sulle lame, i maranza non rispondono. Ne avranno una, o più d’una, nel borsello (marca Gucci, fake, ovvio)?

 

ronda anti maranza 3

[...]  Una signora marocchina non risponde al citofono, manda in avanscoperta un uomo che nel vialetto del basso condominio ci spedisce a quel paese non prima d’aver urlato che lavora ed è in regola.  La Padania razzista, i migranti, il faticare e il tenersi la fedina pulita come speranza di un lasciapassare, invocando accettazione senza pregiudizio. […]

MARANZA BORSEGGIATORI - 1

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO