
IL GIUBILEO DELLA "FROCIAGGINE" - IL 6 SETTEMBRE FEDELI LESBICHE, GAY, BISESSUALI, TRANSGENDER E QUEER VARCHERANNO LA PORTA SANTA DELLA BASILICA DI SAN PIETRO - NON SI TRATTA DI EVENTO "UFFICIALE" DEL VATICANO PER L'ANNO SANTO, MA DI UNO DEI MOLTI PELLEGRINAGGI GIUBILARI ORGANIZZATI SPONTANEAMENTE DA PARROCCHIE, DIOCESI, ASSOCIAZIONI E ORGANIZZAZIONI CATTOLICHE - LA PAURA DEGLI ORGANIZZATORI DELL'EVENTO DI ESSERE PRESI DI MIRA DAI GRUPPI ULTRATRADIZIONALISTI...
Da www.gay.it - 8 febbraio 2025
Dulcis in fundo, la comunità LGBTQIA+ ha il suo pellegrinaggio giubilare. L’annuncio, passato in sordina e lanciato nel web con discrezione, è ufficiale. Il prossimo settembre, tutte le persone credenti queer potranno andare in pellegrinaggio a San Pietro e attraversare la Porta Santa in un evento pensato appositamente per loro dalla chiesa, con tanto di veglia di preghiera e messa celebrata dal vicepresidente dei vescovi italiani.
È confermato, quindi, quanto aveva anticipato Il Messaggero lo scorso dicembre, dando conto di uno scambio di email interne fra alcuni gesuiti, e che lasciava trasparire una regia strutturata a un evento per la comunità credente arcobaleno. Allora nulla era stato confermato né smentito. Oggi l’associazione promotrice, La Tenda di Gionata, conferma tutto: un evento della durata di due giorni, che porterà a Roma centinaia di persone credenti della comunità LGBTQIA+, sacerdoti, suore e operatori impegnati nel difficile dialogo con le gerarchie ecclesiastiche di Roma, desiderosi di far sentire il doppio coming out.
Nel calendario ufficiale presente sul sito, alla pagina web che lo scorso dicembre, dopo la pubblicazione della notizia data dal Messaggero, era stata oscurata senza ovvie ragioni, resta la semplice dicitura: Pellegrinaggio dell’Associazione La Tenda di Gionata e altre associazioni. Oggi l’evento ha un motto: Chiesa casa per tutti. E un suo logo: un cuore stilizzato al cui interno e inscritta una casa che sprigiona dei raggi arcobaleno.
Così appare nella locandina che reca in calce il logo ufficiale Giubileo e quello dei Gesuiti di Roma, e nella quale è inoltre specificato che, accanto a La Tenda di Gionata, il pellegrinaggio giubilare vedrà la partecipazione di «altre associazioni di cristiani LGBT+ e i loro genitori; persone conviventi, divorziate; operatori pastorali e tanti altri». Una giornata di manifestazione della fede, quindi, ma soprattutto di rivendicazione che la propria identità queer trova nella chiesa cattolica una casa. Ufficialmente, non più nelle catacombe.
Non è una cosa di poco conto: con questa giornata finalmente cade il mantello dell’invisibilità su tutta la comunità arcobaleno di credenti che, malgrado le aperture ufficiali di papa Francesco, vive ancora in mezzo al guado: riconosciuta sì, ma solo dopo aver chiesto permesso: alle diocesi, ai singoli preti, al silenzio di un confessionale.
L’evento del 6 settembre non ha precedenti, e rappresenterà una data storica per tutte le persone credenti queer e la chiesa cattolica romana. Settembre, nuovo mese del pride cattolico per tante, tantissime persone credenti LGBTQIA+ che, in questi anni di apparente apertura ufficiale, hanno vissuto la doppia discriminazione di chi, dentro la chiesa, sigilla la porta con il catechismo e ideologie antiscientifiche; e chi, da una posizione altrettanto aprioristica, fa del suo anticristianesimo un dogma. Sembra lontano il tempo della chiesa intollerante di Giovanni Paolo II, il papa polacco che si oppose strenuamente al World Gay Pride di Roma negli anni Duemila, quando a Roma centinaia di pellegrini celebravano il Grande Giubileo.
papa leone xiv udienza generale 25 giugno 2025 foto lapresse 2
Quel pride fu bollato come una «offesa ai valori cristiani». Un quarto di secolo dopo, molte cose sono cambiate. Certo, non non ci sarà la possibilità di sventolare le bandiere arcobaleno né ostendere striscioni lungo via della Conciliazione, gli organizzatori spiegano che è una policy comune a tutti i pellegrinaggi. Ma – spiegano – s’invita chi parteciperà a rendersi visibile con vestiti, od oggetti a tema rainbow.
La Tenda di Gionata, per esempio, per l’occasione ha scelto una t-shirt bianca con su impresso un grosso cuore arcobaleno e un passo tratto dal Vangelo di Giovanni: «Nell’amore non c’è timore». Anche suore, preti e religiosi potranno indossare un segno distintivo, e questa è l’altra grande novità: per la prima volta sarà visibile la fitta rete di operatori composta da preti, suore e religiosi, da anni impegnati nel dialogo con Roma, anche loro parte di quest’onda arcobaleno che attraverserà la Porta Santa in nome della speranza.
papa leone xiv udienza generale 25 giugno 2025 foto lapresse 4
Se La Tenda Gionata è dietro la regia dell’evento, i suoi promotori in Vaticano sarebbero i Gesuiti, l’ordine religioso a cui appartiene anche papa Francesco. Fonti attendibili riferiscono che la Chiesa del Gesù si è spesa attivamente per la realizzazione dell’intero progetto, forte anche dell’impegno profuso in questi anni da padre Pino Piva, il gesuita attivamente impegnato nella pastorale LGBTQIA+ nella chiesa italiana.
È plausibile che la stessa Chiesa del Gesù, il tempio romano della Compagnia di Gesù, avrà un ruolo nell’accoglienza delle centinaia di persone queer che parteciperanno al pellegrinaggio. Si inizierà venerdì 5 settembre alle ore 20 con una veglia di preghiera nella Chiesa del Gesù di Roma. L’ evento sarà la vigilia della giornata di sabato 6 settembre quando, alle ore 11, nella stessa chiesa si terrà una solenne celebrazione eucaristica giubilare presieduta da mons. Francesco Savino, il vicepresidente della Conferenza episcopale italiana. La messa sarà officiata da altri concelebranti.
papa francesco al gay pride immagine creata con l intelligenza artificiale 4
Fra i più attesi, il gesuita americano James Martin, simbolo dell’inclusività della chiesa statunitense verso le persone credenti queer. Il momento più atteso sarà alle ore 15 a Piazza Pia, la nuova piazza interdetta al traffico che si apre su via della Conciliazione. Da lì, a La Tenda di Gionata e ad altre associazioni verrà consegnata la croce giubilare per iniziare il pellegrinaggio vero e proprio verso la Porta Santa.
Si prevede una partecipazione fiume: a oggi si sono già iscritti pellegrini provenienti da Italia, ma anche Spagna, Usa e Lituania: «Il pellegrinaggio sarà un momento di gioia: con questo sentimento varcheremo la Porta Santa, la porta aperta della misericordia e della liberazione di Dio; la porta aperta della chiesa, casa per tutti» specifica il programma scritto da La Tenda di Gionata.
Tutt? a portare la loro identità di persone credenti e queer. Non a caso, la parola scelta a esergo dell’evento è frontiere. Parola cara a papa Francesco che – spiegano fonti – è colui ad aver dato l’assenso, spegnendo ogni resistenza interna: ubi maior minor cessat, ça va sans dire.
murales di evyrein su papa francesco e la frociaggine
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papa francesco al gay pride immagine creata con l intelligenza artificiale 3