TERRORISTI TRA NOI - GLI ESTREMISTI ISLAMICI INDAGATI DALLA PROCURA DI ROMA ERANO PRONTI A COMPRARE FUCILI E BOMBE PER COMMETTERE ATTENTATI - PER IL COPASIR SONO PARTE DEL GRUPPO DEI 53 FOREIGN FIGHTERS MONITORATI

procura  roma procura roma

Grazia Longo per “la Stampa”

 

«Allah è grande, nel nome di Allah dobbiamo armare le nostre braccia». Erano pronti a prendere contatti per comprare kalashnikov e bombe, per combattere la loro guerra in nome della Jihad, gli estremisti islamici indagati dalla Procura di Roma. E ancora più preoccupante è la notizia che filtra dal Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza, sul rientro in Italia di una decina dei 53 foreign fighter monitorati dall’antiterrorismo.
 

giancarlo-capaldogiancarlo-capaldo

RISCHIO ATTENTATI
Si tratta di estremisti musulmani sospettati di essere tornati nel nostro Paese allo scopo di compiere attentati. L’allerta quindi è assai elevata. Per quanto concerne invece gli indagati, l’acquisto delle armi non era ancora avvenuto. Per nessuno dei 20 indagati per azione sovversiva finalizzata al terrorismo, è infatti finora scattata la misura di custodia cautelare in carcere. Serviranno ancora mesi di indagini. 
 

caccia ai terroristi in francia 28caccia ai terroristi in francia 28

VIAGGI ALL’ESTERO
I carabinieri del Ros e i poliziotti della Digos stanno lavorando, coordinati dal pool anti terrorismo della procura romana guidato dall’aggiunto Giancarlo Capaldo, per ricostruire l’organizzazione e gli spostamenti dei presunti terroristi. Sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori ci sono spostamenti sospetti in Siria, Pakistan, Afghanistan ed Iraq. 
Da un lato, l’obiettivo è quello di verificare se gli indagati siano in contatto con esperti del terrore anche per un eventuale addestramento militare.
 

Dall’altro, si punta a capire dove avrebbero potuto comprare le armi per eventuali attentati. Siriani e ceceni sono ritenuti i loro potenziali fornitori di bombe e mitragliette, mentre diversa è la pista che porta a contatti per impadronirsi di documenti d’identità falsi. In questo caso emerge il ruolo di bosniaci musulmani pronti a vendere documenti perfettamente contraffatti. Operazioni di intelligence e di monitoraggio - dai luoghi di culto ai siti web, chat comprese - lunghe e laboriose che richiedono tempo, pazienza, tenacia. 
 

Algeria terroristi Algeria terroristi

LEGAMI CON ALTRE INCHIESTE
Siamo infatti di fronte ad un fenomeno fluido, magmatico, in continuo divenire, con possibili legami ad altri episodi oggetti di indagine. Per questo gli inquirenti spolverano vecchi fascicoli, alla ricerca di nomi, spunti, elementi che possano far luce sul pericolo di atti terroristici da parte di «organismi, strutturati in forma cellulare».


Anche se, a onor del vero, più che di situazione di «rischio» gli addetti ai lavori preferiscono parlare di livelli «attenzione». Nonostante ciò l’allarme rimane alto. Di qui l’interesse ad rileggere le carte di precedenti inchieste, come quelle delle procure di Milano, Torino e di Bari. 
 

ARSENALE TERRORISTI ARSENALE TERRORISTI

ADDESTRAMENTO MILITARE
Riemergono così drammaticamente attuali le pagine dei manuali recuperati in altre indagini per cui «il vero musulmano, per innalzare la parola di Dio, deve essere un credente che ha fede nel Jihad, perché durante l’addestramento militare, i fratelli corrono numerosi rischi, talvolta anche della propria vita. L’addestramento militare, dunque, «è un obbligo per tutti i musulmani che godono di salute e dell’età adulta».
 

PROSELITISMO ONLINE
Il proselitismo «viene effettuato attraverso supporti audio, video, documenti propagandistici e sermoni incitanti al terrorismo ed al sacrificio personale in azioni suicide destinate a colpire il nemico infedele». E vengono utilizzati filmati «girati n Afghanistan ed altri Paesi dove registravano gli attentati e quindi poi la registrazione viene messa nelle cassette e queste cassette vendute regolarmente nelle moschee». 
 

ARSENALE TERRORISTA ARSENALE TERRORISTA

ODIO PER GLI EBREI 
I nemici sono gli occidentali, gli americani, gli ebrei: «.. dall’ infanzia.. dall’ infanzia.. devi inculcare l’odio sugli ebrei.. perché è fondamentale nella .. nella nostra fede, odiare gli ebrei..». Senza alcun timore di perdere la vita, anzi diventare un kamikaze è un onore: «Se Dio vuole, spero che Dio lasci disperdere....prega e dici: ‹ possa Dio sparpagliare i nostri corpi per la sua causa ...voglio che le mie carni vadano in pezzi!». 
 

CELLULE IN FRANCIA
Sempre senza perdere di vista collaborazioni con gruppi militanti all’estero. «D’altronde, il carattere transnazionale delle cellule comporta che tutti gli aderenti abbiano solidi punti di riferimento sia in altri Paesi europei (si pensi alla Francia) sia nei Paesi di origine, sia nei Paesi dell’area medio-orientale».

 

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