italia inghilterra

"COSA C'È DI PIÙ BELLO DI VINCERE CONTRO CHI NON SA PERDERE?" - IL GODIMENTO DI MAURIZIO DE GIOVANNI PER IL TRIONFO DELL'ITALIA: "SONO I GIORNI IN CUI È LECITO URLARE E RIDERE, E ROTOLARSI ABBRACCIATI SUL DIVANO. E' LECITO ANCHE FARSI INSEGNARE QUALCOSA DA QUESTI RAGAZZI, CHE NON SI SONO MAI PERSI D'ANIMO. CAPITO, CARI BENALTRISTI, PERCHÉ FORSE VALEVA LA PENA DI DARE UN'OCCHIATA A QUESTO EFFIMERO PRATO LONDINESE DOVE I CUORI SI SONO APERTI? PERCHÉ FORSE IL SEGRETO DELLA FUTURA SPERANZA RISIEDE NELLA..."

MAURIZIO DE GIOVANNI

Maurizio De Giovanni per “La Stampa”

 

Avviso ai benaltristi di passaggio: qui si parla di effimero. Siamo pienamente consapevoli, cioè, che le cose importanti con le quali ci dobbiamo purtroppo confrontare sono appunto ben altre: emergenza sanitaria, emergenza economica, emergenza sociale, emergenza lavorativa e via così di emergenza in emergenza, ognuna più che degna di lamento e lacrime e di fiumi di parole.

italia inghilterra a milano 9

 

E tuttavia per una volta vorremmo invitare tutti a venire alla festa, lasciando i brutti pensieri per un fuggevole intenso attimo al di fuori della porta e a godersi il momento: salvo poi scoprire, immaginiamo con qualche meraviglia, che l'argomento potrebbe essere tutt' altro che superficiale. E che anzi questa vittoria contro pronostico e contro pessimismi che ci è un po' piovuta sulla testa ben si innesta nella sequenza pressoché ininterrotta di altre e più nere condivisioni che hanno segnato quest' ultimo anno e mezzo, tanto da far pensare che possa non trattarsi di ingannevole raggio di sole prima e dopo una tempesta, ma di una nuova e migliore alba di cielo sereno.

tifosi fuori controllo a londra prima di italia inghilterra 15

 

Secondo quanto sembrava scritto negli astri, questa finale si doveva perdere. Gli avversari solidi, forti e organizzati trafitti una sola volta e su casuale calcio piazzato; uno stadio pieno come non si vedeva, giustamente, da un biennio o giù di lì, situato casualmente al centro della capitale avversaria; un'insistita persistente narrazione di un trionfo annunciato, birra a fiumi e cori assordanti; una politica sovranista che era sicura di sancire, con una squillante vittoria, la superiorità di chi era uscito rispetto a chiunque fosse rimasto.

tifosi fuori controllo a londra prima di italia inghilterra 5

 

Come quando il Times titolò: nebbia sulla Manica, continente isolato. It's coming home, ripetevano ossessivamente. Un ritorno piuttosto ritardato, visto che l'unico trionfo inglese a livello di nazionali risale all'appunto nebbioso mondiale del '66, dove il VAR sarebbe servito eccome. Questa finale si doveva perdere, sì. Il gol subito al minuto due, le parate del portiere, i tentativi fuori di un soffio. E si doveva perdere anche ai rigori, una volta approdati, se l'infallibile Jorginho infallibile non è stato.

 

Ma si è vinto, e confessiamo subito che una quota di maligna soddisfazione ci è stata aggiunta dalle facce dei reali presenti immortalati nella tristezza, e assenti alla premiazione; dall'istintivo fastidioso gesto di rimozione delle medaglie d'argento dal collo dei calciatori sull'orlo di una crisi di pianto; dagli spalti precipitosamente liberati da barcollanti ubriachi seminudi in cerca di ulteriore alcolico conforto. Cosa c'è di più bello di vincere contro chi non sa perdere?

italia inghilterra

 

Ne abbiamo sentite tante: eravamo l'unica repubblica semifinalista contro tre monarchie; l'europea contro una fiera recente extracomunitaria; la nazione più indebitata contro quella più ricca. Mancavano celti e romani e protestanti e cattolici, poi c'erano tutte le rivalità possibili. Ma poco o nulla conta questo, come poco o nulla conta tutto quanto precede.

 

Conta che oggi siamo felici. Irrazionalmente, impropriamente e illegalmente felici. Condizione umanamente perseguibile e transitoriamente realizzabile, certo: ma oggi noi siamo felici insieme.

 

donnarumma italia inghilterra

Qualcosa di profondamente diverso da quanto recentemente rilevabile, diciamo la verità. Sono stati mesi di dolore e sofferenza, di perdite e di sgomento. Abbiamo avuto paura, siamo stati preoccupati. Ci hanno separati e distanziati, privati di ogni forma di svago e di sostegno. Abbiamo lasciato andare una generazione di padri e madri e nonne e nonni, senza una carezza o un abbraccio, senza neanche poter piangere dietro una bara. Abbiamo imparato a seguire curve su grafici comprendendone il significato come una sentenza, e abbiamo visto scienziati dire tutto e il contrario di tutto, brancolando in un buio di dati e statistiche contraddittorie.

italia inghilterra

 

Abbiamo dovuto imparare a non sorridere perché dietro le mascherine non si vede, a rinunciare a teatri e cinema. Abbiamo cantato dai balconi, guardandoci da lontano come detenuti in celle contigue, che condividono la mancanza della libertà e trattengono il pianto per non mostrarsi disperati a se stessi e agli altri.

 

Abbiamo dovuto spiegare ai bambini che sarebbero tornati a giocare sotto il cielo, e ci tremava la voce perché non ne eravamo affatto sicuri. Siamo stati licenziati in contumacia, o siamo stati salvati nel nostro lavoro da imprenditori eroici che per mantenere l'azienda hanno ipotecato casa. E ancora abbiamo paura, per carità. Le varianti perfide, gli errori della politica, la validità sub iudice dei vaccini; e il traballante lavoro, la lepre meccanica del recovery plan dietro al quale corriamo come assetati in un deserto sperando non si tratti di un miraggio.

 

italia inghilterra la delusione degli inglesi

Cari benaltristi, come vedete ne siamo perfettamente coscienti. Sappiamo che no, non tornerà tutto come prima. Che lo smart working, una volta avviato, diventerà una prassi come l'e-commerce e il cibo a domicilio, e le piattaforme digitali sostituiranno pian piano le vecchie care sale cinematografiche, perché gli investimenti che sono stati fatti nel frattempo non potranno andare perduti. Che cambierà per sempre e di conseguenza la geografia delle città, con negozi e magazzini sostituiti da show room e fast food.

 

italia inghilterra a londra 20

E facciamo caso al fatto che tutto questo nuovo che avanza, e che fa un po' paura, ha nomi inglesi e questo aggiunge un ulteriore colore alla vittoria di domenica. Ma siamo felici. E siamo felici insieme, senza paura di mostrarlo agli altri perché sono appunto felici come noi. Anche senza fare tornei imbandierati attorno alle fontane, anche senza strombazzare ad aria compressa o a sparare fuochi d'artificio, siamo felici.

 

E lo mostriamo, e vediamo e rivediamo rigori segnati e rigori sbagliati, lo splendido gigantesco abbraccio pieno di lacrime di due vecchi ragazzi che altre lacrime avevano pianto in quello stesso stadio in un maggio di trent' anni fa, spigolose facce da terzino che diventano quasi dolci nell'alzare una coppa, un enorme ragazzo stabiese che non sa che cosa dire perché gli hanno già parlato le manone guantate, e va bene così.

 

italia inghilterra a londra 3

Siamo felici, e vediamo e rivediamo un presidente anziano e felice e composto mentre sorride un po' abbandonato a se stesso, e camerieri italiani diventati per un giorno padroni, e undici diseguali ragazzi sardi, campani, lombardi e toscani che urlano a squarciagola una allegra marcetta che gli fa dichiarare di essere pronti alla morte. Istantanee dell'effimero, frammenti di superficialità in mezzo a tante cose serie, d'accordo. Ma se ci affacciamo alla finestra per una volta non vediamo soffiare il vento della paura, perché i colori che sventolano non sono quelli delle zone dell'isolamento e del terrore ma altri tre.

 

italia inghilterra a londra 42

Ecco perché questi sono i giorni della gioia estroflessa, e non c'è niente di effimero in questo. Sono i giorni in cui è lecito urlare e ridere, e rotolarsi abbracciati sul divano. E' lecito anche farsi insegnare qualcosa da questi ragazzi, che non hanno avuto un campione simbolo al quale aggrapparsi, che non hanno un blocco di una sola squadra abituato a giocare insieme, che hanno mandato per primo a prendersi la medaglia (per primo!) un compagno sfortunato che saltellava su un solo piede, che non si sono mai persi d'animo, che si sono stretti attorno a uno più grande di loro che hanno ascoltato sempre, facendo quello che gli diceva senza nutrire dubbi o remare contro per invidia o gelosia.

italia inghilterra a roma 10

 

 Capito adesso, cari benaltristi, perché forse valeva la pena di dare un'occhiata a questo effimero prato londinese dove i cuori si sono aperti? Perché forse il segreto della futura speranza risiede nell'inconsapevole dolce lezione dell'Italia di Mancini. Forse. O solo perché la felicità condivisa non ha bisogno di ragioni, ma solo di durare il più possibile.

             

italia inghilterra a bologna 46italia inghilterra a milano 35italia inghilterra a bologna 68

 

italia inghilterra a milano 36Disordini tra le tifoserie dopo Italia Inghilterra 14italia inghilterra 6italia inghilterra 7

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...