evasione usa sarta

LA GRANDE FUGA DEI BANDITI PLAYBOY E’ FINITA - DOPO L’UCCISIONE DEL COMPLICE, FERITO E CATTURATO ANCHE IL SECONDO EVASO - QUEI RAPPORTI SESSUALI CON LA SARTA RACCHIA DEL CARCERE ACCUSATA DI AVER FAVORITO LA FUGA DEI DUE

la sarta joyce mitchell la sarta joyce mitchell

Guido Olimpio per “corriere.it”

 

La grande fuga è finita. La polizia ha ferito e catturato David Sweat. Il criminale è stato localizzato a Constable, stato di New York, vicino al confine canadese. L’arresto segue l’uccisione - avvenuta venerdì - del complice Richard Matt, centrato dal fuoco degli agenti. I due erano evasi all’inizio del mese ed erano stati al centro di una vicenda incredibile, braccati da uno stuolo di poliziotti, segugi e elicotteri.

 

Sorpreso da una pattuglia

Sweat, sorpreso da una pattuglia, avrebbe tentato di scappare nel bosco ma un sergente (istruttore di tiro) gli ha sparato colpendolo due volte alla schiena. Ora il bandito è ricoverato in serie condizioni all’ospedale di Albany. Al momento della cattura indossava abiti mimetici, probabilmente rubati in un capanno di caccia. Nella medesima occasione il suo complice, Matt, era anche riuscito a impossessarsi di un fucile.

 

la fuga di david sweat e richard mattla fuga di david sweat e richard matt

Secondo le autorità i fuggiaschi hanno più volte sparso del pepe alle loro spalle per confondere i cani che ne cercavano le tracce e vi sono riusciti. Almeno fino al week end, quando il grande schieramento di forze dell’ordine ha circoscritto l’area delle ricerche tra la località di Malone e la frontiera con il Canada.

 

La fuga rocambolesca

E ’il 6 giugno, nella prigione di Dannemora si accorgono che mancano all’appello due detenuti. Matt e Sweat, per l’appunto, tipi duri con alle spalle condanne per omicidio. Hanno fatto dei manichini con gli stracci e li hanno messi sotto le coperte della branda. Quindi sono scappati attraverso una serie di aperture create nella parete della cella, nei tubi dell’aria condizionata e nei camminamenti, fino arrivare ad un tombino della strada adiacente al penitenziario. Un lavoro pazzesco che mette alla berlina i dirigenti di un carcere che dovrebbe essere di «massima sicurezza» ma somiglia - perdonateci la parola - a un bordello. I due banditi sono fieri della beffa e si lasciano alle spalle, attaccato a una delle brecce un foglietto. C’è scritto «buona giornata a tutti».

 

il poliziotto che ha arrestato david sweatil poliziotto che ha arrestato david sweat

l flirt con la sarta

Il governatore Cuomo, infuriato per un’evasione che ricorda quella da Alcatraz nel 1962, ordina un’inchiesta severa che scopre quello che tutti sapevano. La fuga è stata resa possibile da complicità interne. La prima a pagare è Joyce Mitchell, 51 anni, nonna e moglie infedele, responsabile della sartoria della prigione. E’ qui che incontra Matt e Sweat. I due intortano la donna «facendola sentire speciale».

 

Scambi di effusioni, regalini e dolcetti e poi rapporti sessuali. Richard e Joyce si incontrano quattro volte la settimana nel magazzino. «Dobbiamo contare gli abiti», è la frase. Fanno altro. L’impiegata, ora in arresto, è accusata di aver favorito il piano di fuga. Avrebbe dovuto anche caricare in auto i due, ma all’ultimo istante si è pentita ed è corsa in ospedale, abbandonando gli evasi al loro destino.

david sweat   richard mattdavid sweat richard matt

 

L’hamburger farcito di cacciavite

Il secondo a finire dei guai è una guardia, un veterano. Gene Palmer. Dal novembre del 2014 ha passato ai criminali attrezzi, cacciaviti, materiale elettrico. Tutti ferri poi usati dagli evasi. Per non dare dell’occhio ha celato alcuni dei «pezzi» nella carne macinata per gli hamburger. Quando gli hanno chiesto perché lo ha fatto ha risposto: Matt mi ha regalato alcuni dei suoi quadri disegnati durante il tempo libero. E cosa raffiguravano? Prima dice «il presidente Obama», poi si corregge: era «Tony Soprano».

arresto di david sweatarresto di david sweat

 

Il Dna

La polizia, ad un certo punto, si era convinta che i fuggiaschi fossero «già in Messico o in Canada». Invece una traccia di Dna trovata il 20 giugno in una casa a 25 chilometri dal carcere rivela che i due sono ancora vicini. Oltre mille agenti rastrellano palmo a palmo la regione, sotto l’occhio delle tv che non trasmettono altro. La morsa si stringe. Richard Matt è il primo a cadere, poi è toccato a Sweat.

arresto di david sweat 8arresto di david sweat 8arresto di david sweat 5arresto di david sweat 5arresto di david sweat 6arresto di david sweat 6arresto di david sweat arresto di david sweat arresto di david sweat 4arresto di david sweat 4arresto di david sweat  arresto di david sweat arresto di david sweat 7arresto di david sweat 7

 

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO