secondary ticketing

GUERRA AI BAGARINI - IL BIGLIETTO NOMINALE (VOLUTO DAI GRILLINI) METTE IN CRISI LA MUSICA LIVE - I PROMOTER PIANGONO MA NON PROPONGONO SOLUZIONI PER COMBATTERE IL BAGARINAGGIO ONLINE - I PRIMI A ESSERE DANNEGGIATI SONO GLI UTENTI CHE SI RITROVERANNO A BREVE CON PREZZI PIÙ ALTI PER I TAGLIANDI, MENO CONCERTI DA SENTIRE E L’IMPOSSIBILITÀ DI RIVENDERE I BIGLIETTI DEI "LIVE" A CUI NON POSSONO PARTECIPARE...

secondary ticketing jovanotti

Andrea Sparaciari per it.businessinsider.com

 

Una nuova legge (inattuabile) voluta dal Movimento Cinque Stelle per combattere il problema del bagarinaggio online, che invece colpisce i promotor dei concerti, i quali, a loro volta, negano che il secondary ticket sia un problema e che, comunque, non propongono soluzioni serie per combatterlo…

 

jova beach party 9

È il circolo vizioso che sta avvelenando il mondo della musica live italiana. Con la conseguenza che i primi a essere danneggiati sono gli utenti della musica live, cioè noi che andiamo a sentire i concerti, che ci ritroveremo a breve con prezzi più alti per i tagliandi, meno concerti da sentire e l’impossibilità di rivendere i biglietti dei live ai quali non possiamo partecipare. Con il bonus track (è il caso di dirlo), che il secondary ticketing continuerà a prosperare. Insomma, una storia tipicamente italiana.

 

 

Per raccontarla, conviene partire dalla fine, cioè dall’entrata in vigore, il 1° luglio 2019, del “biglietto nominale obbligatorio”, introdotto in extremis con l’ultima Legge Finanziaria dall’emendamento a firma Sergio Battelli, deputato M5S, una norma simile a quella dei biglietti del calcio, i quali però divennero nominali per motivi di ordine pubblico.

jovanotti

 

Con la nuova legge, per acquistare un biglietto per un qualsiasi concerto che si svolga in un luogo con capienza superiore a 5000 persone, onde evitare che i robot acquistino centinaia di tagliandi (da rivendere poi sui siti a 10 volte il costo), è prevista “l’identificazione dell’acquirente sul sistema on line attraverso registrazione di nome, cognome, data di nascita, indirizzo di posta elettronica e numero di telefono cellulare, uno per ciascun utente che sarà riscontrato ai fini della conferma nella fase di registrazione. In alternativa, chi deve comprare il biglietto può essere identificato sul sistema on line tramite la propria identità Spid”, spiega Assomusica, l’associazione dei promoter di musica dal vivo. Una buona cosa, si potrebbe pensare di primo acchito.

 

 

Ma, come ha sottolineato Assomusica durante un’inedita conferenza stampa l’8 luglio scorso a Milano, che per la prima volta ha visto tutti gli organizzatori seduti allo stesso tavolo – mancava solo Claudio Trotta di Barley Arts, il promoter che per primo aveva sollevato la questione secondary ticketing, favorevole alla legge – le cose non stanno propri così.

jova beach party 5

 

Gli organizzatori prevedono infatti un aumento medio di 8-10 euro a tagliando per le spese di sicurezza, nonché un dilatamento dei tempi di attesa ai cancelli d’ingresso prima dei concerti a causa delle operazioni di identificazione del pubblico. Non solo, con le nuove regole, il privato che intende rivendere un biglietto nominale, si troverà davanti a un percorso tortuosissimo e costoso. Non sarà infatti possibile andare su facebook e postare: “Ho due biglietti per Vasco domani sera, chi li vuole…?”.

 

Le procedure per il cambio del nominativo dovranno passare attraverso l’Agenzia delle Entrate: l’interessato dovrà restituire il tagliando cartaceo al circuito sul quale lo ha acquistato, che lo comunicherà all’Agenzia delle Entrate, la quale annullerà il primo nome, rispedendo il tagliando al venditore, che lo rimetterà in vendita e, solo quando arriverà un secondo acquirente, il compratore originario potrà ricevere i suoi soldi, decurtati però di una percentuale, che è il costo dell’operazione.

jova beach party 15

 

 

Un meccanismo perverso destinato a fallire che, tra l’altro, comporterà un abbattimento degli acquisti: chi comprerà un biglietto per un concerto magari dell’anno successivo, sapendo che se non potesse andarci, non avrà modo di rientrare della spesa, rivendendo il tagliando…?

 

Altro punto critico – secondo Assomusica – è che la norma Battelli esclude dal biglietto nominale “le manifestazioni sportive e gli spettacoli di attività lirica, sinfonica e cameristica, prosa, jazz, balletto, danza e circo contemporaneo”, creando una disparità di trattamento. Un confine che lascerebbe spazio a molti fraintendimenti: tanti artisti, ad esempio, oltre alla musica pop, fanno anche jazz o lirica… Per questo gli operatori della musica si sono riuniti e hanno lanciato una campagna per far cambiare le regole.

 

“Quest’emendamento approvato nell’ultima Legge di bilancio del governo come strumento di contrasto al fenomeno del secondary ticketing – spiega il presidente di Assomusica, Vincenzo Spera, – rischia di generare soltanto un grande caos”.

 

Lo spiraglio potrebbe essere un emendamento alla Legge sulle Fondazioni liriche da oggi in discussione: il piano di Assomusica è fare pressione e sfruttare questa occasione per “congelare” il biglietto nominale e ridiscutere interamente la faccenda.

secondary ticketing

 

Tuttavia, ciò che Spera non dice è che se si è arrivati a questa situazione allucinante, gran parte della responsabilità ricade proprio sui suoi associati, i quali non hanno mai seriamente pensato di combattere il bagarinaggio online né fatto una sana autocritica. Ufficialmente, “per limitare il fenomeno del “bagarinaggio online” Assomusica “ha presentato di recente un esposto denuncia all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) e all’Antitrust (AGCM) per chiedere di sanzionare i siti di secondary ticketing.

 

Si possono chiudere tutti i siti di rivendita dei biglietti o si possono utilizzare delle app che consentono di tracciare l’eventuale passaggio di mano dei biglietti già emessi. Si possono anche legalizzare questi siti facendoli passare per l’Agenzia delle Entrate e stabilire un tetto percentuale massimo per la rivendita. In Germania, ad esempio, l’Alta Corte ha stabilito il 20% massimo rispetto al prezzo di vendita. L’Italia resta di fatto l’unico Paese europeo dove sopravvive ancora il bagarinaggio, perfino nel calcio dove pure è stato introdotto da tempo, per esigenze di sicurezza, il biglietto nominativo”.

 

Tradotto, la soluzione proposta dai promoter per combattere la piaga del bagarinaggio è chiudere i siti dei bagarini online (cosa evidentemente infattibile), oppure legalizzarlo (“perché fisiologico”, è stato detto), ponendo dei limiti al rincaro praticato sul prezzo iniziale del biglietto. “Del resto, se vuoi una cosa, ma costa cara, è tua la scelta se comprarla o meno”, ha detto un promoter durante la conferenza stampa milanese. Altri, invece, hanno affermato che i biglietti sul circuito secondario sono solo poche centinaia per concerti da decine di migliaia di posti, e che quindi si tratta di un problema marginale “ingigantito dai media”. Altra posizione assai discutibile.

secondary ticketing

 

La condizione odierna è da imputarsi in ugual maniera alla politica e ai promoter. La prima è colpevole di aver dato una risposta sbagliata e inapplicabile a un problema reale, tuttavia ha comunque il merito di aver tentato di evitare che gli utenti siano obbligati a rivolgersi al circuito secondario perché su quello primario è impossibile comprare i biglietti, anche se l’utente è online nel momento esatto in cui questi vengono messi sul mercato. Ai secondi, invece, va la colpa di non aver mai voluto rompere i rapporti con i bagarini, perché la domanda è sempre la stessa: chi dà i tagliandi al circuito secondario…?

secondary ticketing

 

Inutili sono state le petizioni online, le prese di distanza di (pochissimi) artisti e la battaglia di Trotta, il primo a rompere il muro del silenzio e a puntare il dito sul rapporto incestuoso tra promoter e rivenditori secondari. Una denuncia che aveva portato anche a un processo per truffa e aggiotaggio: secondo la procura di Milano, infatti, esisteva un sistema consolidato che aveva gonfiato i prezzi dei live (Coldplay e Bruce Springsteen, per esempio) mettendo in vendita tagliandi su piattaforme di bagarinaggio secondarie per trarne profitti illeciti per oltre 1 milione di euro. Sul banco degli imputati erano finiti Roberto De Luca, Antonella Lodi e Corrado Rizzotto titolari delle società “Live Nation Italia” e “Live Nation 2”, Domenico d’Alessandro di Di & Gi, Charles Stephen Roest, amministratore del sito Viagogo e la società Vivo concerti.

 

Secondo i pm, gli indagati, fra il 2011 e il 2016 avrebbero “divulgato false informazioni” sulla disponibilità di biglietti in vendita per concerti di grande richiamo, simulando una scarsità inesistente e costringendo il pubblico ad acquistare i ticket “a un prezzo ingiustificatamente maggiorato rispetto a quello stabilito dagli artisti”. A gennaio 2019 il verdetto ha assolto tutti perché il fatto non sussiste.

 

secondary ticketing

Intanto, però, nonostante divieti, denunce e campagne stampa, il secondary ticketing di siti come viagogo.it (dove tra l’altro oggi si trovano in libera vendita biglietti che a norma della Battelli, dovrebbero essere nominali…) continua a prosperare. E la domanda resta sempre la stessa: i biglietti chi glieli dà…?

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)