
"I 10 ANNI CHIESTI DALLA PROCURA NEI CONFRONTI DI LUCCI? CHI LA FA L’ASPETTI" - ENZO ANGHINELLI, EX CAPO ULTRAS MILANISTA SOPRAVVISSUTO A UN TENTATO OMICIDIO, PARLA AI MICROFONI DI KLAUS DAVI - NELL'APRILE DEL 2019, ANGHINELLI SCAMPÒ ALL'ATTENTATO DI CUI LUCCI È ACCUSATO DI ESSERE IL MANDANTE. LA RESA DEI CONTI INTERNO ALLA CURVA DEL MILAN: "SONO DEI 'LUCCIANI' DI MERDA" - OGGI A MILANO LA SENTENZA NEI CONFRONTI DEGLI ULTRAS ROSSONERI INDAGATI NELL'INCHIESTA DOPPIA CURVA...
INCHIESTA ULTRÀ: ENZO ANGHINELLI, 'SPERO OGGI VERRÀ FATTA GIUSTIZIA, MAZZANTI E CATALDO SI CONOSCEVANO' (VIDEO)
Klaus Davi per "KlausCondicio"
ENZO ANGHINELLI INTERVISTATO DA KLAUS DAVI
A poche ora dalla prima sentenza per il rito abbreviato dell'inchiesta Curve, parla Enzo Anghinelli, parte lesa nel processo, ex ultrà scampato a un agguato nel 2019 nel pieno centro di Milano, secondo l'accusa su mandato di Luca Lucci. Intervistato da Klaus Davi, Anghinelli dichiara: «Spero che oggi verrà fatta giustizia, ho sentito parlare il dottor Storari, confido in lui». In merito al tentato omicidio di cui è stato vittima e ai presunti killer, Anghinelli afferma:
«Massimiliano Mazzanti, detto "spara spara" - uno dei ras della Barona citato nei verbali della Squadra Mobile di Milano - posso solo dire che lo conosco da tanti anni ed è stato proprio Mazzanti a presentarmi Cataldo, forse proprio allo stadio. Mazzanti mente. Dice che è venuto all'ospedale ma l'avrei saputo. C'erano i familiari. Non ho mai ricevuto una sua lettera». Poi svela: «Se non ricordo male Mazzanti era venuto a trovarmi con Nazareno Calajò e la moglie a casa mia, mentre ero in riabilitazione».
E sull'ultrà Luca Guerrini, vittima anche lui di un tentato omicidio a Milano il 9 maggio scorso : «Non lo conosco. Mai visto. Se volevano fargli male secondo me non andavano con una scacciacani rimodulata. Cosa fa la scacciacani rimodulata? Fa un baffo. Una cosa un po' strana, forse un avvertimento». Anghinelli commenta anche le dichiarazioni di Giancarlo Capelli, storico capo ultras del Milan, detto "Il Barone", che proprio ai microfoni di Davi si era detto fiero di Luca Lucci affermando che lui rimane il leader: «Avranno il loro tornaconto a sostenere ancora Luca Lucci... lucciani di m...a...».
PROCESSO “DOPPIA CURVA”: ULTRAS ALL’ASSEDIO DELL’AULA
Estratto dell'articolo di Davide Milosa per "il Fatto quotidiano"
giancarlo capelli 'il barone' 1
Oggi alle 14:30 in piazza Filangeri a Milano la strada davanti all’aula bunker di San Vittore si trasformerà in un pezzo delle curve dello stadio Meazza. L’appuntamento del 17 giugno corre da tempo sui social degli ultras. Tutti presenti, la curva Sud milanista certamente, probabilmente anche parte della Nord interista. Con striscioni, cori e fumogeni per dare l’assalto con la voce al processo “Doppia Curva” che a quell’ora entrerà nel finale di una partita criminale che vede, secondo la Procura di Milano, i due ex direttivi di Nord e Sud alleati in affari condividendo il reato di associazione a delinquere diviso in due capi d’accusa. Associazione semplice per gli ultras milanisti e per il loro capo Luca Lucci, e associazione aggravata dal metodo mafioso per la curva Nord che fu della triade Beretta-Bellocco-Ferdico.
A quell’ora, dunque, mentre fuori l’ordine pubblico sarà messo in gravissimo rischio dagli ultras in solidarietà agli imputati, dentro il giudice entrerà in camera di consiglio per poi uscire con un verdetto che si annuncia storico non solo per Milano. Sul piatto, al di là delle condanne, resta un punto fermo fissato con merito dal pm Paolo Storari e dalla Squadra mobile: oggi è il tempo che la politica si faccia carico della situazione ultras in tutta Italia e che decida il futuro del tifo e delle curve.
Detto questo, e con vana speranza che la politica esca dall’equivoca posizione di una leggina solo amministrativa, nata dopo la morte del poliziotto Filippo Raciti e che vieta rapporti tra club e ultras, oggi a Milano si metterà la parola fine (seppur non definitiva) a un romanzo criminale che agli atti interisti mette due omicidi e un libro mastro fatto di affari, connivenze con il club, infiltrazioni anche nella politica e legami col neofascismo.
Dai paninari ai parcheggi all’ingresso della ’ndrangheta di Rosarno di cui Bellocco fu interprete assoluto. Sarà scannato il 4 settembre 2024 dal suo ex socio Andrea Beretta che uccise per non essere ucciso. Il tutto sul filo di affari e soldi non divisi. Fu ucciso per lo stesso motivo nel 2022 Vittorio Boiocchi, capo storico della Nord e a chiedere la sua testa all’amico Ferdico che pianificò tutto fu sempre Beretta e sempre per il denaro. [...]
marco ferdico
debora turiello tesoriera curva e marco ferdico
ambientale baretto
ENZO ANGHINELLI INTERVISTATO DA KLAUS DAVI
giancarlo capelli 'il barone' 3
klaus davi (3)
Gianluca De Marino e luca lucci
enzo anghinelli
sparatoria in via cadore a milano 2
DANIELE CATALDO - ALEX COLOGNO - LUCIANO ROMANO - LUCA LUCCI - EMIS KILLA - MARCO PACINI - FABIANO CAPUZZO - ROSARIO CALABRIA
sparatoria in via cadore a milano 10