matteo renzi alberto bianchi

I SEGRETI DELLA FONDAZIONE “OPEN” - DOPPI INCARICHI PER “MASCHERARE” I FINANZIAMENTI, AIRBUS AFFITTATI PER LE TRASFERTE ALL'ESTERO E DUE CASSETTE DI SICUREZZA SEQUESTRATE AD ALBERTO BIANCHI CHE DOVRANNO ADESSO ESSERE ISPEZIONATE DAI MAGISTRATI - ALESSANDRO BERTOLINI, ALTO FUNZIONARIO DELLA BRITISH TOBACCO, RACCONTA IL RUOLO DEL PRESIDENTE BIANCHI: IL SOSPETTO DEI PM È CHE GLI ONORARI DEL LEGALE FOSSERO IN REALTÀ FINANZIAMENTI CAMUFFATI E PER QUESTO ILLECITI...

Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”

 

alberto bianchi

Doppi incarichi per «mascherare» i finanziamenti, airbus affittati per le trasferte all' estero e due cassette di sicurezza che dovranno adesso essere ispezionate dai magistrati. Ci sono nuovi elementi nell' inchiesta sulla Fondazione Open della Procura di Firenze che si concentra sul doppio ruolo avuto dal presidente Alberto Bianchi nella gestione dei fondi elargiti per sostenere la «carriera politica di Matteo Renzi». Materiale ritrovato durante le perquisizioni, ma anche testimonianze.

 

Come quella di Alessandro Bertolini, alto funzionario della British Tobacco che si occupò di gestire i contratti di Bianchi. Il sospetto degli inquirenti è che gli «onorari» del legale fossero in realtà finanziamenti «mascherati» e per questo illeciti. Non a caso nel decreto di perquisizione emesso contro Bianchi si sottolinea che «appare degna di nota la circostanza che nell' anno 2016 la "British American Tobacco" non effettua "contribuzioni volontarie" a favore della Fondazione Open ma riceve una fattura da parte dell' avvocato Bianchi il quale, in base all' accordo, avrebbe ricevuto un compenso di circa 80 mila euro, destinato in parte a Open».

Marco Carrai con Matteo Renzi

 

Uno schema seguito con il gruppo imprenditoriale Toto e che - questa è l' ipotesi dell' accusa - potrebbe essere stato applicato anche ad altri finanziatori che in cambio ne avrebbero ricevuto vantaggi grazie a emendamenti alle leggi che venivano approvate, ma anche progetti e concessioni portati avanti quando a Palazzo Chigi c' era Matteo Renzi.

ALBERTO BIANCHI

 

Bertolini viene convocato dalla Guardia di Finanza il 26 novembre scorso. È direttore relazioni esterne e affari legali della British Tobacco. Racconta di aver conosciuto Bianchi nel 2015 «che era già stato coinvolto da un collega nell' analisi di questioni giuridiche rilevanti per l' azienda e relative alla direttiva comunitaria sui prodotti del tabacco e in materia di fiscalità».

 

Specifica di aver partecipato ad almeno quattro riunioni con Bianchi e poi afferma: «Per quanto riguarda i due incarichi dell' avvocato Bianchi, in ragione del mio ruolo in azienda ho fatto presente alla stessa che non avevo budget per l' anno 2015 quindi la formalizzazione del mandato (lettere di incarico con relativa parcellazione) sarebbe stata a valere nell' anno 2016.

 

davide serra matteo renzi maria elena boschi

Dopo il perfezionamento di tali incarichi professionali non ne sono stati affidati di ulteriori all' avvocato. Preciso che le fatturazioni e i pagamenti sono coerenti con l' offerta ricevuta dall' avvocato Bianchi, ma non sono a conoscenza delle motivazioni per le quali ci ha inviato due offerte distinte, una come "Alberto Bianchi e associati studio legale" e un altro come avvocato Bianchi». In una mail trasmessa a Luca Lotti il 12 settembre 2016, Bianchi informava Lotti dei soldi ricevuti dall' azienda.

 

Ci sono due cassette di sicurezza sequestrate a Bianchi - una presso una banca di Pistoia, l' altra a Firenze - che dovranno essere «ispezionate» per ordine dei magistrati. La documentazione già sequestrata nei suoi uffici dimostra che quando si trattava di finanziare le trasferte politiche di Renzi non si badava a spese. E così per gli incontri organizzati nel giugno 2018 a Washington è stato noleggiato un aerotaxi, mentre per la missione a San Francisco è stato trovato un appunto: «Cartellina bianca intestata Rimborsi Marco Carrai Bionic Hotel Fairmont contenente scheda denominata "Credito M.Carrai", e-mail con allegata ricevuta di pagamento dell' hotel Fairmont di San Francisco a nome di Matteo RENZI del 21 febbraio 2017» .

 

lotti renzi

I magistrati sono convinti che Bianchi e Marco Carrai - anche lui indagato per finanziamento illecito - rappresentino le due figure chiave per la gestione dei finanziamenti proprio per i rapporti con società italiane ed estere che si intrecciano con quelli avuti con alcuni dei principali finanziatori. E infatti scrivono: «Tenuto conto delle "iniziative economiche" d' interesse investigativo la posizione di Marco Carrai può essere vista come l' anello di congiunzione tra le "compagini societarie" e la Fondazione Open. In merito si evidenzia che Fabrizio Landi, Davide Serra e Michele Pizzarotti sono risultati sia quali finanziatori della Fondazione Open che essere parti attive (soci o cariche) in societa italiane e lussemburghesi riconducibili a Carrai».

 

ALBERTO BIANCHI

Nelle prossime settimane dovranno essere tutti interrogati, ma intanto - con una nota - Carrai nega che «le risorse finanziarie della Società lussemburghese Wadi Ventures fossero utilizzate per acquisire partecipazioni in società allo stato non individuate perché ha investito in Start Up israeliane e nessuna ha mai avuto nulla a che fare né con il senatore Matteo Renzi né con la Fondazione Open».

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?