ghislaine maxwell

GHISLAINE MAXWELL, COMPLICE O VITTIMA? - IN CARCERE DA UN ANNO E MEZZO, LA DONNA ACCUSATA DI ESSERE LA SODALE DEL FINANZIERE EPSTEIN E' IN ATTESA DELLA SENTENZA - LA PROCURA L'HA DIPINTA COME PARTNER DEL MILIARDARIO NEL CRIMINE E NELLA VITA: AVREBBE ADESCATO RAGAZZINE PAGATE PER FARGLI MASSAGGI E COINVOLTE IN RAPPORTI SESSUALI AI QUALI A VOLTE PARTECIPAVA ANCHE LEI - DUE LE SUE ARMI: IL FATTO STESSO DI ESSERE DONNA E LA CLASSE SOCIALE...

Viviana Mazza e Marilisa Palumbo per il “Sette – Il Corriere della Sera”

 

il processo a ghislaine maxwell 2

Maglione bianco a collo alto, i capelli non più cortissimi come ai tempi d’oro, niente trucco, provata da quasi un anno e mezzo di carcere: è la Ghislaine Maxwell che compare davanti ai giudici il 29 novembre, primo giorno di un processo in cui rischia una condanna a 80 anni, ossia a vita. Non ci sono foto - le telecamere non possono entrare nell’aula della corte federale Thurgood Marshall a sud di Manhattan - solo i bozzetti della disegnatrice. Che Maxwell a sua volta sembra ritrarre su un foglietto, in uno strano gioco di specchi.

 

La donna accusata di essere complice del finanziere pedofilo Jeffrey Epstein distribuisce abbracci ai suoi avvocati, come un rituale all’inizio di ogni udienza, prende appunti, allunga foglietti suggerendo domande. Si anima quando chiacchiera in francese, la loro lingua materna, con il fratello Kevin e la sorella Isabel.

 

isabel maxwell, la sorella di ghislaine

Sotto processo per traffico sessuale di minorenni ci sono due Ghislaine. Una è la donna ritratta dall’accusa: partner di Epstein nel crimine come nella vita. L’altra è quella presentata dalla difesa: capro espiatorio per i reati che Epstein non sconterà mai, essendosi impiccato in cella il 10 agosto 2019. Sia l’accusa guidata dalla vice procuratrice Lara Pomerantz (c’è anche Maurene Comey, figlia dell’ex capo dell’Fbi, famoso per il suo scontro con Trump), che la difesa sono soprattutto formate da donne, ed è una donna la giudice, Alison J. Nathan. La giuria invece è equamente divisa per genere: sei uomini e sei donne, per lo più newyorkesi “working class” chiamati a giudicare un’ereditiera britannica laureata a Oxford.

 

L’adescamento

Maurene Comey, assistente procuratrice

Vediamo la “prima Ghislaine”. Contro di lei hanno testimoniato quattro accusatrici chiave: Jane, Kate, Carolyn e Annie Farmer (l’unica che ha usato nome e cognome veri). Dal 1994 al 1997, quando era fidanzata con Epstein, e poi fino al 2004, quando fu l’assistente e la «manager della sua vita», Maxwell avrebbe adescato ragazzine pagate per fargli massaggi e coinvolte in rapporti sessuali ai quali a volte partecipava anche lei.

 

«Grooming» è la parola usata per definire il suo ruolo: indica azioni metodiche intese ad abbassare la soglia di resistenza di quelle minorenni, facendole sentire in debito, portandole al cinema e a fare shopping, offrendo amicizia, denaro per la loro istruzione, e intanto iniziando a parlare di sesso, spogliandosi davanti a loro, massaggiandole, normalizzando l’abuso.

 

Il pubblico ministero Alison Moe

Due le armi di Ghislaine: il fatto stesso di essere donna e la classe sociale. La presenza di una donna adulta doveva mettere le ragazzine a proprio agio. Jane, 14 anni, orfana di padre, conobbe Epstein a un campo estivo nei panni di benefattore che offriva borse di studio, ma la prima volta che parlarono del suo futuro, lui la condusse nella dependance, si abbassò i pantaloni e iniziò a masturbarsi. Non molto tempo dopo fu coinvolta anche Maxwell: ridendo, nuda nel letto, le chiese di togliersi la maglietta e «la toccarono ovunque». Jane ha descritto orge con i loro amici e ha raccontato che si vantavano delle loro conoscenze altolocate.

 

La vice procuratrice Lara Pomerantz

La seconda testimone, Kate, 17 anni, aspirante modella inglese, ammirava Maxwell, che la convinse a fare massaggi sessuali a Epstein dicendo che «sarebbe stato divertente». Annie Farmer, 16 anni, attirata con la promessa di finanziare i suoi studi, fu portata nel ranch in New Mexico dove Maxwell le palpeggiò il seno e si ritrovò Epstein nel letto. Ma in questi ultimi due casi essendo le ragazze oltre l’età del consenso rispettivamente in Gran Bretagna e in New Mexico, la giudice ha istruito i giurati a non considerare illegali gli atti sessuali. Allo stesso tempo ha rifiutato di vietare la parola «vittime» per descrivere le accusatrici come chiedeva la difesa.

 

La giudice Alison J. Nathan

Potere di classe

Il potere di Ghislaine sulle sue «prede» era legato anche alla classe sociale. Se il padre, il magnate dei media Robert Maxwell (morto cadendo, o gettandosi, non è mai stato chiarito, da uno yacht che portava il nome della figlia), rubava al fondo pensioni dei suoi dipendenti, l’erede sfruttava le ragazzine povere come Carolyn, 13 anni. Molestata dal nonno, viveva con la madre alcolizzata a West Palm Beach, in Florida. Un’altra ragazza, Virginia Roberts Giuffre, le offrì 300 dollari per fare massaggi di un’ora a Epstein: un sistema piramidale in cui le vittime si trasformavano in reclutatrici.

 

La villa nella ricchissima Palm Beach, dall’altro lato del ponte, le sembrò un altro pianeta: la donna dall’accento inglese ordinò a Virginia di «mostrarle come si fa» e lei, dopo il massaggio, fece sesso con Epstein. Carolyn seminuda guardava dal divano. Negli anni sarebbe diventata una prostituta. «Hai fatto a pezzi la mia anima!» ha gridato durante il processo.

 

Laura Maninger, avvocato

Per ritrarre questa Ghislaine Maxwell l’accusa ha impiegato 10 giorni, meno del previsto, e secondo alcuni avrebbe potuto farlo meglio. Perché ha chiamato a testimoniare, prima delle quattro donne, il pilota del cosiddetto “Lolita Express” che però ha detto di non aver assistito ad atti sessuali a bordo? Sembrava un testimone della difesa. Perché nessuno ha chiesto a Jane chi fossero gli amici potenti nelle orge? Perché non c’era Virginia Roberts Giuffre, la più nota delle decine di presunte vittime? Forse per evitare che il caso si complicasse con personaggi come l’avvocato Alan Dershowitz che Giuffre ha accusato insieme al principe Andrea?

 

Bobbi Sternheim, avvocato

Anche il “movente” dell’imputata resta sfocato. Pomerantz ha sostenuto che Maxwell volesse soddisfare i desideri sessuali di Epstein per mantenere lo stile di vita di cui godeva grazie a lui: le versò 30,7 milioni di dollari dal 1999 al 2007. Ma fino a che punto condivideva le sue perversioni ed era ancora coinvolta sentimentalmente?

 

Adamo ed Eva

Fixer, amica, amante. O vittima? L’accusa ha mostrato con enfasi le 15 foto ritrovate in un raid dell’Fbi nel luglio 2019 a casa Epstein in cui Maxwell e Epstein appaiono intimi, complici. In una si vede lei, con la camicia sbottonata, massaggiargli un piede. Se i giudici, e il mondo, si sono chiesti e continueranno dopo il processo a chiedersi quale fosse la vera natura del legame ventennale tra i due, la difesa ha dipinto Ghislaine come l’agnello sacrificale che deve pagare perché il vero cattivo, Epstein, è morto. Ghislaine come l’ultima Eva.

 

Anni Farmer, unica testimone ad aver usato il suo nome

Così ha provato a descriverla Bobbi Sternheim, blazer oversize, occhiali a montatura spessa, capelli corti grigi un po’ punk, la leader del “gruppo” di legali molto noti (e costosi) dell’imputata, e anche con molta più esperienza dell’accusa (età media 58 anni, mentre tutti i procuratori sono tra i trenta e i 40). «Da quando a Eva è stata data la colpa di avere tentato Adamo con una mela» ha detto Sternheim, considerata “una pioniera femminista”, “una leggenda”, tra chi si occupa di difesa penale «le donne sono state accusate per i crimini degli uomini, e le donne sono spesso denigrate e punite più degli uomini...».

 

Ghislaine Maxwell

Un’ora di presentazione iniziale, contro le scarne dichiarazioni di apertura dell’accusa, per raccontare che Ghislaine sarebbe un capro espiatorio del patriarcato. Del resto non è uno schema che si ripete nella sua vita? Amica e «umile servitrice», come scrive il suo biografo Tom Bower, prima di un padre abusivo e poi di Epstein, l’uomo che trasferitasi in America le aveva ridato quella vita fatta di jet, soldi e party esclusivi persi in seguito alla morte del genitore. «Lei non è Jeffrey Epstein. Lei non è per niente come Epstein» ha affondato Sternheim «e non è come nessuno degli altri uomini, uomini potenti, magnati, giganti dei media, che abusano le donne».

 

L’altra donna della difesa, Laura Menninger, mani sul leggio, tono sarcastico, si è occupata di demolire le testimoni dell’accusa. Il contro-interrogatorio di Jane, che è una famosa attrice di una famosa soap opera americana, è sembrato una tortura. Perché il ricordo degli abusi di Maxwell è arrivato solo dopo la morte di Epstein, perché non l’ha raccontato ai familiari o agli amici? E non è forse abituata a recitare per mestiere, non è «capace di piangere a comando»? La donna era sempre più a disagio, in 10 minuti ha ripetuto oltre venti volte «non ricordo», pareva voler scappare.

 

Vittime sotto accusa

Ghislaine Maxwell con la madre

A tutte, la difesa ha imputato di aver parlato solo per ricevere i soldi dal fondo di compensazione per le vittime, o di avere «falsi ricordi», magari influenzati dall’abuso di droghe. Strategia wrecking ball, palla demolitrice, la chiamano. Scivolosa in tempi di #metoo, ma con la licenza che ad attuarla è una avvocata: se una donna può esprimere dubbi sulle testimoni, così può la giuria, sembra scommettere la difesa.

 

E il “ragionevole dubbio” è tutto quello che serve. D’altronde minare la credibilità delle donne che accusano Maxwell è l’unica strategia percorribile per una imputata così compromessa. I cui amici e familiari - che pure hanno creato un sito per riabilitare l’immagine della loro cara, realghislaine.com - hanno chiesto di restare anonimi se chiamati a testimoniare. Carnefice o vittima, o entrambe, Ghislaine Maxwell rimane «radioattiva» perché il tribunale dell’opinione pubblica l’ha già condannata, a prescindere dalla decisione della giuria.

Jeffrey Epstein e Ghislaine MaxwellGhislaine Maxwell e Jeffrey EpsteinVirginia RobertsJeffrey EpsteinGhislaine Maxwell, Jeffrey Epstein e Bill ClintonGHISLAINE MAXWELL CON IL PADRE ROBERTdonald trump ghislaine maxwell 1i capi di accusa di ghislaine maxwellil processo a ghislaine maxwell 5epstein e maxwellghislaine maxwell 2ghislaine maxwell con occhio neroJffrey Epstein e Ghislaine Maxwell 2

Ultimi Dagoreport

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...