taxi aerei

IN ARIA O PER TERRA, QUEST'ESTATE L'ITALIA E' BLOCCATA! – CON LA SCUSA DEGLI “UBER FILES” I TASSISTI CONTINUANO UNO SCIOPERO SELVAGGIO A OLTRANZA CONTRO OGNI FORMA DI CONCORRENZA – E DOMENICA SI SOMMERANNO LO SCIOPERO DEI CONTROLLORI DI VOLO A QUELLO DEI DIPENDENTI DI RYANAIR, EASYJET E VOLOTEA – IL MINISTRO DEL TURISMO GARAVAGLIA HA INVOCATO LA PRECETTAZIONE E IL PRESIDENTE DI ITA AIRWAYS ALTAVILLA HA DEFINITO LA PROTESTA “VERAMENTE IDIOTA”

Luigi Grassia per “La Stampa”

 

protesta taxi a piazza del plebiscito napoli

Tassisti furiosi che scioperano e manifestano in piazza contro le liberalizzazioni, contro Uber e contro i conducenti a noleggio; e aerei che non decollano, perché domenica prossima le compagnie "low cost" Ryanair, Easyjet e Volotea potrebbero essere bloccate da un'agitazione sindacale, peraltro contemporanea a uno sciopero dei controllori di volo dell'Enev, destinato a fermare a terra anche tutte le compagnie.

 

E contro l'astensione dal lavoro degli uomini radar il ministero del Turismo invoca la precettazione. Il presidente di Ita Airways (l'erede di Alitalia), Alfredo Altavilla, ha definito «veramente idiota» lo sciopero dei controllori, attirandosi gli strali dell'Enav.

 

tassisti incatenati davanti a palazzo chigi

Questa è un'estate difficilissima per chi vuol muoversi per vacanza o per lavoro, perché vengono al pettine, tutti insieme, tanti problemi strutturali e contingenti del trasporto. Riforme troppo a lungo rinviate, questioni sindacali incancrenite, mancato adeguamento delle regole, del personale e dei mezzi alle nuove esigenze dell'Italia post-pandemia, tutto congiura a creare il caos, in un'estate che si sperava fosse la prima libera dal Covid e invece non lo è, e per di più deve subire una serie di pesanti pene accessorie.

 

Ieri il servizio taxi si è spontaneamente fermato in tutta Italia, senza bisogno che venisse proclamato uno sciopero formale, dopo la pubblicazione dei documenti dell'inchiesta giornalistica internazionale "Uber files".

 

protesta taxi a piazza del plebiscito napoli

I retroscena, raccontati dal lobbysta irlandese Mark MacGann, svelerebbero come i dirigenti della multinazionale del trasporto di persone a basso prezzo abbiano esercitato pressioni sui politici di tutto il mondo per ottenere favori; sui tassisti italiani questo ha avuto l'effetto di una bomba, sommandosi alla protesta della categoria (già in atto da settimane) contro l'articolo 10 del disegno di legge sulla concorrenza, da cui si sentono danneggiati.

 

Le manifestazioni più eclatanti si sono avute a Roma, dove 5 tassisti si sono incatenati per protesta davanti a Palazzo Chigi (ci sono stati anche momenti di tensione con la polizia e un lancio di bottigliette di plastica); e a Napoli, dove oltre a uno striscione i tassisti hanno portato in piazza anche una bara montata sul tetto di una delle loro auto.

 

caos aeroporti 3

Pesantissimi i disagi per chi era alla ricerca di un taxi, introvabile praticamente ovunque, da Torino a Milano e da Genova a Palermo; molti utenti hanno ripiegato sui mezzi pubblici, e nelle città in cui è presente Uber la protesta ha beneficiato (paradossalmente) anche le auto della rete del gruppo americano.

 

Un altro tasto dolente riguarda il trasporto aereo: ieri sera risultava confermato lo sciopero di domenica prossima dei piloti e degli assistenti di volo di Ryanair, di Easyjet e di Volotea, e anche dei controllori di volo dell'Enav, ma contro questi ultimi non è esclusa una precettazione.

 

caos aeroporti 2

L'ipotesi è partita dal ministero del Turismo: il titolare Massimo Garavaglia ha scritto una lettera al Garante degli scioperi, Francesco Santoro Passarelli, chiedendogli di «adottare ogni iniziativa che ritenga opportuna, al fine di evitare disagi a un settore in ripresa. Compresa la precettazione della categoria».

 

Secondo il ministro un'agitazione degli operatori del controllo aereo «rischia di bloccare il settore economico più dinamico che sta trainando in buona parte la crescita del Paese. Bloccare il trasporto aereo significa bloccare il Paese e danneggia i diritti di viaggiatori e imprese».

 

fabio lazzerini e alfredo altavilla di ita airways 5

Ha detto la sua anche il presidente di Ita Airways, Alfredo Altavilla, secondo cui «in questo momento, con tutto questo disagio nei voli, aggravare la situazione con uno sciopero lo trovo veramente idiota. Dovremmo invece fare sistema».

 

Durissima la reazione dell'Enav, che in una nota ribatte: «Con riferimento alle dichiarazioni del presidente di Ita Airways, la Società evidenzia che lo sciopero è un diritto costituzionalmente garantito e disciplinato dalle leggi. È imprescindibile il rispetto per i lavoratori e le organizzazioni sindacali che li rappresentano nell'esercizio dei loro diritti».

 

 

 

 

 

 

Articoli correlati

SELVAGGIA LUCARELLI VA ALL\'ATTACCO DEI TASSISTI IN SCIOPERO CHE RISPONDONO CON GLI INSULTI

QUELL\'ATTRAZIONE FATALE TRA TASSISTI E POLITICI DA ANDREOTTI A VERDINI

TAXI AMARI - CON LA SCUSA DEGLI

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?