il supermercato mondiale di armi illegali al confine afgano 7

PERCHE' IL PAKISTAN E' IL CROCEVIA DELLA CRISI AFGHANA - AL CONFINE CON L'AFGHANISTAN C'È IL "SUPERMERCATO" MONDIALE DELLE ARMI ILLEGALI: QUI FABBRI RIPRODUCONO COPIE PERFETTE DI M-16, PISTOLE, AK-47 - IL GOVERNO CENTRALE HA SEMPRE TOLLERATO LA VENDITA PURCHÉ RISERVATA AI RESIDENTI, MA IL TRAFFICO DI ARMI NON CONOSCE CONFINI, E ANCHE NEL CONFLITTO TRA AMERICANI E TALEBANI… - VIDEO

Guarda il video:

https://www.rainews.it/dl/rainews/media/Il-gran-bazar-delle-armi-illegali-reportage-rainews24-dal-Pakistan-Darra-Adam-Khel-18ff5ccf-2c72-4278-b54c-1c8745f87cfc.html

 

Da www.rainews.it

 

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Alle porte dell'Afghanistan c'è una sorta di gran bazar delle armi illegali. Da Al Qaeda ai talebani, a milizie di ogni tipo, questo luogo ha alimentato l'instabilità afghana.

 

Vediamo il reportage dei nostri inviati Ilario Piagnerelli e Andrea Vaccarella da Darra Adam Khel, Pakistan.

 

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Il viaggio verso un luogo incredibile, nel Pakistan di Nord-Oves: il confine afgano è vicino, questa è una regione di etnia pashtun, stiamo per entrare nel supermercato mondiale delle armi illegali.

 

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A prima vista Darra Adam Khel è un paese qualunque, e poi uomini armati spuntano a ogni angolo, tra polvere di ferro e sparo. Sulla via principale si affacciano le armerie: qui da oltre un secolo di realizzano copie perfette di ogni arma leggera.

 

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Chiamarla contraffazione sarebbe un insulto alla maestria di questi fabbri. In una bottega, attività a conduzione familiare, riproducono un M-16 americano. Gli articoli più venduti sono le pistole, ma si lavorano anche i famosi AK-47, i kalashnikov.

 

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Qual è l'articolo più economico? Una pistoletta, 35-40 euro. E c'è anche un poligono di tiro in cui si possono provare i prodotti.

 

Una realtà che prospera in una zona grigia, qui il governo centrale ha sempre tollerato la vendita purché riservata ai residenti.

 

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Il traffico d'armi non conosce confini e questo arsenale ha alimentato l'instabilità afgana, anche nel conflitto tra talebani e americani. Oggi queste armi vengono persino spedite e senza subire controlli.

 

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Questi artigiani però non sono né terroristi, né trafficanti, dice un ragazzo del posto…

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