la serie vatican girl sulla scomparsa di emanuela orlandi

“L’AFFAIRE” ORLANDI, 40 ANNI DI MISTERI E DEPISTAGGI – IL 22 GIUGNO DEL 1983 VENNE RAPITA LA GIOVANE EMANUELA A ROMA. DA ALLORA LA RICERCA DELLA VERITÀ, E DELLA RAGAZZA, HA SEMPRE TROVATO MOLTI OSTACOLI CHE HANNO COPERTO I RESPONSABILI – LA VICENDA SI INTRECCIA CON POLITICA INTERNAZIONALE, SERVIZI SEGRETI ITALIANI ED ESTERI CHE POTREBBERO AVERCI MESSO UNO ZAMPINO, IL RAPIMENTO DI MIRELLA GREGORI, SCANDALI FINANZIARI E FORSE ANCHE SESSUALI – IL RUOLO DI ALÌ AGCA, DI AGOSTINO CASAROLI E L’ULTIMA TELEFONATA A CASA…

Estratto dell’articolo di Fabrizio Peronaci per “il Corriere della Sera”

 

Raffaella Monzi con emanuela orlandi

A furia di domandarsi che fine abbia fatto e di rivederla nella foto con la fascetta tra i capelli, oppure mentre suona il flauto al saggio di musica, milioni di italiani hanno finito per volerle bene. Emanuela la sequestrata più famosa al mondo. Emanuela la ragazzina mai cresciuta, rimasta ai 15 anni in cui sparì. Emanuela emblema dei più sordidi intrighi. Sono 40 anni, domani:

 

macchina indietro alle 19 del 22 giugno 1983, […] Oltretevere comandava il papa-sciatore, il primo pontefice nato oltrecortina, che in quelle ore si trovava nella sua Polonia, acclamato da un intero Paese piegato dal giogo comunista. La Guerra Fredda era allo zenit.

 

LA VERITA SUL CASO ORLANDI - VIGNETTA BY MACONDO

Tempo di trame, di spie e di banchieri odorosi d’incenso: Emanuela Orlandi, la figlia del commesso di Giovanni Paolo II, uscì dalla scuola di musica di Sant’Apollinare, si avviò alla fermata del bus, confidò all’amica Raffaella di aver ricevuto un’offerta di lavoro, telefonò a casa e da allora la stiamo ancora aspettando.

 

Nessuna persona sulla faccia della terra è stata cercata tanto. Due Stati coinvolti, altrettante inchieste durate in tutto 21 anni, i fascicoli aperti di recente in Vaticano e a Piazzale Clodio, le discussioni per istituire una commissione parlamentare, la serie tv che ha dato al giallo risonanza planetaria, reportage, libri...[…]

 

pietro orlandi, fratello di emanuela orlandi

I soldi, tanti, in uscita dalle Mura leonine per sostenere la causa polacca. Il crack Ior-Ambrosiano. Monsignor Marcinkus, il suo sigaro e la fama di donnaiolo. La baronessa Rothschild morta in circostanze misteriose. Il banchiere Calvi «suicidato» a Londra. La malavita nelle pertinenze del Cupolone. La lista dei 121 prelati massoni... […]

 

Agca che non fa appello alla condanna all’ergastolo. Agca che riceve due 007 in cella. Agca che accusa la Bulgaria (ed estensivamente il Cremlino) di essere stata mandante del crimine. Le voci di una sua scarcerazione grazie a un sequestro di persona. Emanuela che scompare il 22 giugno 1983 e prima di lei, il 7 maggio, la coetanea Mirella Gregori.

EMANUELA ORLANDI

 

È una sfida difficile ma ancora possibile, la ricerca della verità su Emanuela, Mirella e sulle vittime di gialli collegati (almeno due: Josè Garramon, investito in pineta, e Katy Skerl, strangolata in una vigna). Posta sul tavolo l’enorme mole di nomi, piste, falsi allarmi e depistaggi, infatti, il lettore può inoltrarsi a ragion veduta nell’intrigo, alla luce di un faro che va tenuto sempre acceso: quello dei riscontri.

 

La pista sessuale, spesso evocata senza alcuna prova, fino a tirare in ballo persino il Papa Santo, su cosa si fonda? E quella economica? E quella internazionale? Le due quindicenni sono state forse ostaggi «multiuso», buoni per ricatti su più livelli, frutto del groviglio di trame (spie, massoneria, scandali finanziari) tipiche di quei tempi cattivi?

 

EMANUELA ORLANDI

Tre indizi fanno una prova, diceva Agatha Christie. Qui sono molti di più. Sfogliando i 6 volumi, il polverone si dirada, lasciando affiorare elementi di rilievo, spesso dimenticati. Ad esempio che i servizi francesi lanciarono un Sos-sequestri con largo anticipo; che altre due giovani concittadine del Papa furono pedinate prima che la scelta ricadesse su Emanuela; che famosi 007 di casa nostra (Pazienza) ed eminenti prelati (il braccio destro del cardinale Casaroli) cospirarono per fare fuori Marcinkus; che Emanuela emigrò in Vaticano tre mesi prima di sparire (la cittadinanza era funzionale al piano di ricatto?); che Agca ritrattò le accuse a Est, guarda caso, subito dopo il sequestro.

 

EMANUELA ORLANDI

Le avvisaglie di una sporca operazione in codice sulla pelle di ragazzine, insomma, furono parecchie: Emanuela confidò a un’amica di doversi assentare per un po’, come se fosse stata già «agganciata»; un’altra amica fu terrorizzata al punto da finire sotto cure psichiatriche; l’ultima telefonata a casa tira in ballo la ditta di cosmetici Avon, parola che, letta al contrario, riporta alla fondazione pontificia Nova, cassaforte vaticana operativa all’epoca; il Sisde attenzionò casa Orlandi fin da subito;

EMANUELA ORLANDI

 

lo stesso Sisde pagò la parcella dell’avvocato degli Orlandi; e infine non va dimenticato il superteste che consegnò il flauto riconosciuto dai parenti di Emanuela e dimostrò di sapere che la bara di Katy Skerl era stata rubata, come poi confermato dall’apertura della tomba, un anno fa. È stato l’ultimo, macabro sigillo a una storia sbagliata. Emanuela: come in cielo, così in terra. E così sia...

PAPA BERGOGLIO PIETRO ORLANDI E LA MADRE DI EMANUELA

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...