il museo di storia naturale di new york chiude le sale sui nativi americani 7

L'ENNESIMO DELIRIO DELL'IDEOLOGIA WOKE - IL MUSEO DI STORIA NATURALE DI NEW YORK RESTITUISCE I REPERTI ESPOSTI NELLE SALE SUI NATIVI AMERICANI ALLE TRIBU' DI APPARTENENZA - SI TRATTA DI UNA CONSEGUENZA DI UNA NUOVA LEGGE VOLUTA DALL'AMMINISTRAZIONE BIDEN, CHE HA IMPOSTO A TUTTI I MUSEI DI OTTENERE IL CONSENSO DEI DISCENDENTI DELLE TRIBU' INDIGENE PRIMA DI ESPORRE OGGETTI LEGATI A PRATICHE O CREDENZE CULTURALI O RELIGIOSE...

Estratto dell'articolo di Massimo Basile per “la Repubblica”

il museo di storia naturale di new york chiude le sale sui nativi americani 7

 

Hanno lasciato la City all’improvviso, nello spazio di un weekend, senza che i newyorkesi abbiano avuto la possibilità di un’ultima visita per dire loro ciao. La bambolina dai poteri soprannaturali della tribù Hopi, la barca in legno della Riserva Menominee del Wisconsin, urne funerarie e dardi forgiati nel fuoco dodicimila anni fa non saranno più visibili ai visitatori.

 

[…] Il Museo americano di Storia naturale di New York […] è l’ultima istituzione negli Stati Uniti a chiudere l’accesso ai patrimoni appartenuti ai nativi indigeni, irochesi, mohicani, cheyenne, arapaho, sioux. Il provvedimento riguarda due sale di quasi mille metri quadrati in cui, per anni, sono stati esposti reperti della cultura nativa.

 

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L’annuncio è diventato pubblico venerdì e ha colto la città di sorpresa, ma è arrivata in conformità con le nuove regole decise dall’amministrazione Biden che impongono ai musei di ottenere il consenso dei discendenti delle tribù indigene prima di esporre oggetti legati a pratiche o credenze culturali o religiose.

 

È stato il presidente del museo che si affaccia su Central Park, Sean Decatur, a informare lo staff con una lettera […] «Mentre le azioni che intraprendiamo - ha spiegato Decatur - possono sembrare improvvise, in realtà riflettono l’urgenza crescente tra tutti i musei di cambiare il rapporto con le culture indigene e il modo di presentarle. Le sale che chiudiamo - ha aggiunto - sono vestigia di un’era in cui i musei come il nostro non rispettavano i valori e il punto di vista delle popolazioni native».

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I reperti torneranno in Oregon, Colorado, Wyoming, Wisconsin. A ottobre erano stati tolti resti umani antichi, molti dei quali appartenuti a nativi americani e schiavi. In trent’anni sono state più di mille le ossa rimpatriate, parte di una collezione di circa 12mila scheletri conservati nei magazzini. Altri musei seguono questa linea: il Field Museum di Chicago, il Peabody Museum di Harvard, il Museum of Art di Cleveland.

 

[…] Questo avviene, non a caso, con un’amministrazione in cui il dipartimento degli Interni è guidato, per la prima volta nella storia, da una nativa, Deb Haaland, della tribù dei Laguna Pueblo, New Mexico. Halaand ha rinforzato una legge esistente dal 1990, il “Native American Graves Protection and Repatriation Act”, che fissava per musei e istituzioni i criteri per la restituzione di oggetti sacri, urne funerarie e resti umani. Quella legge, rinnovata, è entrata in vigore il 12 gennaio.

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[…] Il nuovo trend ha coinvolto musei britannici, che hanno rimpatriato resti di nativi a una tribù in Oregon, mentre di recente oggetti d’oro e argento trafugati sono stati rispediti in Ghana.

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