
L’AYATOLLAH HA IL RAZZO MOSCIO – LA RAPPRESAGLIA IRANIANA IN RISPOSTA ALL’ATTACCO AMERICANO È STATA UN’ESIBIZIONE SOLO SIMBOLICA: TREDICI ORDIGNI SONO STATI INTERCETTATI E UNO È STATO LASCIATO CADERE NEL DESERTO DEL QATAR – UNO SHOW CHE SERVE SOLO A PLACARE I FALCHI INTERNI E AD ALIMENTARE LA PROPAGANDA DI UNA PRESUNTA GRANDE POTENZA MILITARE, IN REALTÀ RIDOTTA AL MINIMO DAI RAID DI ISRAELE – LA TREGUA VA BENE ANCHE ALLO STATO EBRAICO: NON PUÒ PROSEGUIRE A LUNGO CON I BLITZ AEREI DI 3MILA KM E I COSTOSISSIMI SISTEMI ANTI-MISSILE ATTIVATI OGNI GIORNO
missile iraniano lanciato verso la base usa di al udeid.
Estratto dell’articolo di Gianluca Di Feo per www.repubblica.it
Una raffica di missili iraniani è stata lanciata ieri sera contro la base americana di Al Udeid in Qatar. Per una decina di minuti tra i grattacieli di Doha la notte si è riempita di esplosioni, con il drammatico duello tra contraerea e incursori mentre negli shopping center del lusso la folla fuggiva in preda al panico.
Le armi scagliate dagli ayatollah sono state quattordici, come le superbombe Mop sganciate domenica dai B-2 dell’Us Air Force sugli impianti del programma nucleare di Teheran.
donald trump e l'emiro sheikh tamim bin hamad al thani 5
Per il Pentagono tredici ordigni sono stati intercettati e uno è stato lasciato cadere nel deserto qatarino; gli iraniani invece sostengono che sei abbiano raggiunto il bersaglio. Ma non ci sono state vittime, né notizie di danni.
Si è trattato quindi di una ritorsione sostanzialmente simbolica […]: un modo per cercare di chiudere i conti con Washington e tentare di riaprire i canali di negoziato.
[…] «Non ci sottometteremo», aveva dichiarato la Guida Suprema Ali Khamenei.
il discorso di ali khamenei dal bunker 2
Sulla stessa linea i Guardiani della Rivoluzione: «Il messaggio alla Casa Bianca e ai suoi alleati è chiaro: l’Iran non lascerà che alcuna aggressione resti senza risposta».
Allo stesso tempo, un alto funzionario di Teheran ha fatto sapere alla Reuters che «abbiamo la razionalità necessaria per cominciare con la diplomazia dopo avere punito l’aggressore». Indizi di una volontà di discutere un’ipotesi di accordo e fermare le armi dopo oltre dieci giorni di guerra totale.
le immagini del raid contro qassem soleimani 8
[…] La rappresaglia-show somiglia a quella condotta nel gennaio 2020 come risposta all’uccisione del generale Soleimani, il comandante delle forze Qods dei pasdaran, da parte di un drone americano: un’esecuzione avvenuta a Baghdad per ordine di Donald Trump.
All’epoca furono sparate due salve di missili contro gli avamposti del Pentagono in Iraq: i soldati erano nei rifugi e ci sono stati feriti solo per l’effetto dell’onda d’urto. Salvata la faccia, gli ayatollah evitarono l’escalation. Un copione che ora sembra ripetersi.
Quella di ieri però è stata una mossa comunque pericolosa in una regione dove il dilagare delle guerre riduce la fiducia pure tra nazioni storicamente vicine. È questo il caso di Qatar e Iran, che hanno sempre avuto buoni rapporti.
RESTI DI UN MISSILE IRANIANO - BASE AMERICANA AL UDEID IN QATAR
I Guardiani della Rivoluzione hanno deciso di colpire l’aeroporto statunitense di Al Udeid, il più grande del Medio Oriente che ha ospitato fino a 10 mila militari e cento velivoli, perché molto vicino al loro territorio: è a portata di tiro delle postazioni meridionali dei pasdaran, meno provate dai bombardamenti israeliani.
Un obiettivo prevedibile e infatti nei giorni scorsi le foto satellitari hanno mostrato piste e piazzali completamente vuoti: le squadriglie Usa sono state trasferite più lontano, probabilmente in Arabia Saudita.
Stando a più fonti, nel lanciare la ritorsione le autorità di Teheran avrebbero preavvisato gli emiri di Doha, permettendogli di attivare in anticipo i Patriot della difesa contraerea.
BASE AMERICANA AL UDEID IN QATAR
Le scie dei missili sono state un’esibizione bellica che servirà alla propaganda interna di Teheran per magnificare una potenza militare, in realtà ridotta al minimo da dieci giorni di raid dello Stato ebraico. Il Qatar ha annunciato di riservarsi una risposta, ma sembra uno scenario poco probabile.
Anche nel comando americano di Erbil – la grande installazione nel Kurdistan iracheno dove si trova un contingente italiano, rimasto in condizioni di sicurezza – è scattato l’allarme per un’incursione: un singolo drone è stato abbattuto, non è chiaro se proveniente dall’Iran o scagliato dalle milizie sciite locali.
Le “Forze di Mobilitazione Popolare” irachene, addestrate e armate dai pasdaran, dopo il 7 ottobre 2023 hanno bersagliato con razzi e velivoli teleguidati le postazioni statunitensi nella regione, uccidendo tre soldati sul confine giordano.
Attualmente però, grazie pure alla pressione del governo di Baghdad, stanno evitando gesti clamorosi: […]. Debolissima pure la reazione sciita in Siria, limitata ad alcuni colpi di mortaio contro i fortini dei marines destinati a contrastare l’Isis.
Dieci giorni di bombardamenti israeliani con oltre mille obiettivi distrutti pesano pure sulla volontà di combattere. Anche le forze dello Stato ebraico però non possono proseguire a lungo il ritmo di assalti con voli di tremila chilometri ed ecco la disponibilità a negoziare: ora si può sperare.
missili sui cieli del qatar risposta iraniana all attacco usa 1
BASE AMERICANA AL UDEID IN QATAR.
missili sui cieli del qatar risposta iraniana all attacco usa 4