rosa olindo

L'ERBA CATTIVA – LE ANOMALIE NEL TRIBUNALE DI COMO CHE HA INDAGATO SULLA STRAGE NON SI CONTANO: ALCUNI REPERTI DECISIVI CHE AVREBBERO POTUTO FAR SCAGIONARE OLINDO ROMANO E ROSA BAZZI SONO ANDATI DISTRUTTI, PER NON PARLARE DEI CINQUE SCATOLONI SFUGGITI AL ROGO... - ARMI, PROVE GIOIELLI, DROGA: SPARISCONO MOLTE COSE IN QUELL'UFFICIO. MA E' SOLO DELLA PUNTA DELL’ICEBERG E STASERA LE ''IENE'' TORNERANNO SUL CASO CON NUOVE RIVELAZIONI

Da "Il Giornale"

 

ROSA BAZZI OLINDO ROMANO

L'eco del caso Luca Palamara e lo squallore dietro il carrierismo di alcuni magistrati rimbomba anche nei corridoi di un tribunale in Italia. Dove spariscono prove, armi e gioielli. Nel nulla. Chi è stato? Non si sa.

 

Chi non lo ha impedito? In un Tribunale? Non è dato saperlo. Il pubblico ministero si è arreso: non ci sono colpevoli perché la Procura non riesce a stabilire con certezza chi dei due funzionari presso l'Ufficio corpi di reato all'epoca dei fatti si sia reso responsabile di fatti di gravità inaudita, certificati dagli ispettori mandati dal ministero della Giustizia e messi nero su bianco dalla Procura del capoluogo lariano, dopo che sono stati distrutti alcuni reperti decisivi su cui era atteso un esame del Dna, nonostante quattro provvedimenti di sospensione della Corte d'Assise di Como e un'ordinanza di sospensione della Corte d'Appello di Brescia con cui se ne disponeva la conservazione.

le iene e le nuove rivelazioni sulla strage di erba 4

 

Sono le prove che avrebbero potuto scagionare Olindo Romano e Rosa Bazzi dall'accusa di essere gli esecutori della Strage di Erba, per cui sono stati condannati all'ergastolo in un processo con troppe ombre e pochissime luci.

 

strage di erba

 Come i lettori ricorderanno, l'autore della distruzione delle prove fu persino inseguito dalle Iene. Se l'è cavata con un buffetto. In Italia la giustizia a volte funziona così. La funzionaria che l'ha sostituito, a fine gennaio 2019, qualche tempo dopo disse di aver trovato altri cinque scatoloni di materiale sulla strage sfuggiti al rogo. Peccato che lo stesso plico fosse stato ritrovato da un altro dirigente, a settembre del 2018, e lo documenterebbero le 36 fotografie scattate sui sigilli, non violati. Ma di quel ritrovamento non c'è alcuna relazione.

 

ROSA E OLINDO

Né di questi scatoloni furono informati gli 007 mandati dal Guardasigilli Alfonso Bonafede, arrivati in riva al lago dopo il clamore della trasmissione di Italia 1. Eppure, come vedremo nella puntata delle Iene in onda stasera, quell'incidente è solo la punta dell'iceberg di uno scandalo clamoroso. Nella relazione fatta sulle condizioni dell'ufficio - e che il Giornale ha potuto solo consultare - si raccontano particolari agghiaccianti, confermati anche dai verbali degli ispettori, arrivati nel marzo del 2019: reperti privi di riferimenti ai processi; una pistola appoggiata su una scrivania e poi sparita.

 

STRAGE DI ERBA

Armi, fucili e proiettili senza riferimenti. Non si trova neppure una parte della droga sequestrata. Un suk. Tanto che, per stessa richiesta degli 007 di via Arenula, la stessa ispezione è stata sospesa in attesa della bonifica dei registri.

 

Ma non è la prima volta che gli ispettori fanno capolino nel tribunale comasco. Anche nel 2017 da un controllo ordinario si erano accorti che mancava perfino un elenco generale dei reperti, e che c'erano lì armi addirittura dal 1974. Perché la consuetudine evidentemente non era quella di distruggere le prove. E qui il mistero delle manine impunite che al Tribunale di Como fanno apparire e sparire prove, droga, gioielli e armi, si intreccia con i misteri della Strage di Erba e di alcune prove contenenti Dna degli assassini che secondo i legali avrebbero potuto scagionare la coppia condannata all'ergastolo.

dopo la strage di erba

 

Già, perché dopo la visita degli 007 di Bonafede l'allora presidente del tribunale chiese ai funzionari di distruggere «esclusivamente» i reperti dei procedimenti dell'ex Pretura e di catalogare tutti gli altri. Invece a finire distrutti, come sappiamo, sono state prove che due tribunali avevano chiesto di preservare perché la difesa ne aveva chiesto un'analisi. Coincidenze? Difficile pensarlo.

 

i morti della strage di erba

«La richiesta di archiviazione è affrettata, specie se si considera la mancanza di completi atti di indagine volti a definire i contorni di una vicenda dalle gravi implicazioni - sottolinea con amarezza il legale della coppia Fabio Schembri, che si è opposto al provvedimento di archiviazione - Non possiamo dimenticarci che in carcere ci sono due persone che si proclamano innocenti e che da cinque anni aspettano di poter analizzare dei reperti che invece sono andati distrutti».

STRAGE DI ERBAle iene e le nuove rivelazioni sulla strage di erba 1

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”