baudo etna

“L' ETNA? SI RISCHIA UN' ERUZIONE A BASSA QUOTA”, L’ALLARME DEGLI ESPERTI DELL’ISTITUTO DI GEOFISICA E VULCANOLOGIA – IL SISMA LEGATO ALL' ATTIVITÀ DEL VULCANO. MILLE SCOSSE IN 3 GIORNI LUNGO LA FAGLIA CHE PARTE DAL MARE – PIPPO BAUDO “COMPRENSIVO” CON LA ‘MONTAGNA’: "E’ UNA PROTEZIONE. CI SALVA DA DISGRAZIE PIU’ GRANDI. LA BOCCA NON È MAI PERICOLOSA. SI RISCHIA QUANDO SCASSA I FIANCHI…"

etna

Alfio Sciacca per il Corriere della Sera

 

«Non possiamo escludere l' apertura di una nuova bocca eruttiva a quote più basse rispetto a quella che si è aperta il 24 dicembre». Nelle parole del direttore dell' Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania, Eugenio Privitera, c' è la vera preoccupazione di esperti e Protezione civile chiamati a capire cause e possibili evoluzioni della scossa di ieri. Tutti concordano nel ritenere che il terremoto sia «strettamente collegato alla nuova fase eruttiva» dell' Etna, annunciata da una colonna di cenere e dalla violenta esplosione che ha provocato una lunga frattura che parte dalla base del cratere di Sud-est, a quota 2.900 metri, e prosegue fino a 2.200.

 

Etna festeggia il Natale

«Da questa fessurazione si è generata una colata che si riversa nella desertica valle del bove» dicono all' Ingv. Quindi lontano dai centri abitati, tanto che fino a due giorni fa le guide continuavano a portare su turisti e curiosi. «Da vulcano attivo l' Etna fa il suo mestiere - cerca di sdrammatizzare il vulcanologo del Parco dell' Etna Salvo Caffo -. Tutto rientra nella normale fisiologia di una struttura complessa che è tra le più monitorate al mondo».

 

Le eruzioni ad alta quota sono una costante e motivo di attrazione per i turisti. I pericoli veri sono, appunto, quelle a bassa quota che nella storia sono state anche le più devastanti, a partire da quella del 1669 che arrivò fino a Catania.

etna terremoto

«La scossa dell' altra notte - spiega Privitera - è il segnale che il vulcano ha accumulato molta energia che non riesce a trovare sfogo e cerca di farsi strada tra la roccia. È stato un terremoto molto superficiale con un epicentro di appena un chilometro. Fosse stata più profonda non ci sarebbero stati danni».

 

La pressione del magma in risalita si scarica sulle aree più fragili. In questo caso una lunga faglia ben nota agli esperti. «È la Fiandaca - dice Privitera- che va dalla Timpa di Acireale (quasi in mare ndr ), attraverso i paesini colpiti dalla sequenza di questi giorni, sino a Pian del Vescovo a 1.500 metri». Anche se può sembrare strano, più che l' area del terremoto, è questa la vera zona di crisi. «Qui abbiamo registrato un significativo aumento dei tremori» Si tratta di una zona più in basso rispetto agli stessi impianti di risalita e pochi chilometri sopra diversi centri abitati. L' apertura di una bocca a questa quota sarebbe un potenziale pericolo. Non a caso, in aggiunta alla vasta rete di 160 sensori disseminati sul vulcano, qui sono stati piazzati i 20 sensori della rete mobile. «Siamo pronti a intercettare tempestivamente i primi segnali di fessurazione del suolo» conferma il responsabile della rete di monitoraggio vulcanico Stefano Branca.

 

etna terremoto

Ma ci sono altre circostanze che preoccupano. L' eruzione iniziata il 24 si è quasi esaurita. «E le fratturazioni a bassa quota - ammette Privitera - potrebbero essere collegate alla diminuzione della colata in cima». «Da un sorvolo in elicottero - conferma Branca - abbiamo notato che le colate si stanno raffreddando, mentre sono quasi quintuplicate le emissioni di anidride solforosa dai crateri sommitali». Tutti indizi che l' Etna è ancora molto instabile: nelle sue viscere c' è energia che non trova sfogo. Pressa nei punti di fragilità provocando la sequenza sismica (mille scosse in tre giorni).

 

Etna festeggia il Natale

«Finché non avrà trovato un suo equilibrio temo che continueremo a ballare - afferma Rosario Basile, vecchia guida dell' Etna -, troppo presto si è esaurita l' eruzione in quota e non si può pensare che un eruzione finisca in tre giorni. Per esperienza spesso la propagazione delle fratture può avvenire anche a distanza di giorni».

 

 

PIPPO BAUDO

Felice Cavallaro per il Corriere della Sera

pippo baudo

Lo sa Pippo Baudo che ci sono sfollati costretti a passare la notte nelle scuole, ma il grande showman è «comprensivo» con l' Etna: «Come lo sono tutti i siciliani che vogliono bene all' Etna, anche se qualche volta allarma. Perché a Muntagna , la Montagna è una protezione. E quando scassa , quando erutta, lo fa a fin di bene. Sfoga certe sue rabbie ed evita l' arrivo di terremoti più devastanti, sebbene il sussulto dell' altra notte qualche danno l' abbia provocato».

 

Confortato dal fatto che l' Etna non abbia determinato rovine peggiori?

«Cornicioni caduti, tramezzi lesionati, case sfregiate sono una pena per chi ci vive, ma nel passato i danni sono stati ben più vasti. E questo fa scattare una gratitudine per la montagna che ci salva da disgrazie più pesanti. Penso all' altra Catania sotterranea...».

 

La Catania sovrastata dalla lava alla fine del Seicento?

etna terremoto

«Molti dimenticano che c' è un' altra Catania sotterranea. Come ad Acitrezza, con i famosi Faraglioni, presenze dell' Etna capace di allungarsi fino al mare. Ecco perché va ringraziata per essere stata finora buona».

Resta il problema della eccessiva densità edilizia...

«C' è una responsabilità oggettiva generale. Ma qualcosa di buono sembra accadere. Dove si è ricostruito secondo le regole, gli edifici comunque reggono. Io ho casa a Militello. Ho telefonato preoccupato. Tutto bene. Perché nel rifarla il Genio civile mi ha obbligato ad usare tecniche capaci di resistere. Che si sia costruito troppo in alto è anche vero. Ma penso più al Vesuvio che all' Etna».

 

Non resta quindi che convivere con il rischio Etna?

Etna festeggia il NataleEtna festeggia il NataleEtna festeggia il NataleEtna festeggia il Natale

«La bocca non è mai pericolosa. La montagna scassa i fianchi , dove trova una copertura più leggera. Sta lì il rischio».

ETNA 4

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."