nsa berlusconi sarkozy merkel obama intercettazioni

TANTO RU-MORI PER NULLA - MARIO MORI, EX CAPO DEGLI 007 ITALIANI, SPIEGA PERCHE’ NON C’E’ NULLA DI STRANO NEL FATTO CHE GLI USA ABBIANO SPIATO IL GOVERNO ITALIANO: “UN GRANDE PAESE IN ALCUNE SITUAZIONI DEVE TENERE BEN DISTINTA L’ETICA DAL REALISMO. NOI AVREMMO FATTO LA STESSA COSA…”

Claudio Cerasa per “il Foglio

 

MARIO MORIMARIO MORI

L' Accademia militare di Modena è il più antico istituto di formazione militare al mondo e per molti anni, tra la fine del 1400 e la fine del 1700, durante il Ducato fu il teatro di una serie di storiche operazioni di spionaggio. Funzionava così. Nella stanza che dava accesso al trono del duca, si trovava una sala d' attesa con un tavolo enorme.

 

Il duca, prima di ricevere gli ambasciatori, li lasciava parlare da soli per ore e ore in quella sala. Gli ambasciatori parlavano ma non sapevano che dentro quel tavolo gigante si nascondeva, in uno spazio microscopico, un nano di corte, che con discrezione ascoltava ciò che si dicevano gli ambasciatori e poi lo riferiva diligentemente al signor duca.

jnnzz22 mario mori dellutri domenico contestabilejnnzz22 mario mori dellutri domenico contestabile

 

Sono passati quasi quattrocento anni dai tempi del nano di corte e la tecnologia si è lievemente sviluppata e le tecniche di origliamento si sono sviluppate fino ad arrivare a quelle che oggi, ohibò, ci impressionano così tanto. L' Nsa. Le sbobinature. Le conversazioni intercettate. Il grande orecchio americano. Il punto però non cambia.

 

berlusconi obama sarkozy berlusconi obama sarkozy

Cambiano le tecniche ma non la sostanza: gli spioni spiano, spiano sempre, spiano con tutti i mezzi che hanno a disposizione e spiano non soltanto gli avversari ma spiano anche gli amici sapendo che in politica e in geopolitica non esistono amici ma esistono alleati che per un determinato periodo sono solo più amici degli altri. E gli alleati, da che mondo è mondo, da che spia è spia, si vogliono bene ma nel dubbio si spiano.

america intercettaamerica intercetta

 

Mario Mori, ex capo dei servizi segreti italiani, autore di un libro da poco uscito sull' intelligence italiana ("Servizi e segreti"), fa un passo ancora più in avanti e dice, chiacchierando con il Foglio, che l' Nsa fa quello che farebbe qualsiasi servizio segreto di un grande paese e l' unica cosa per cui bisognerebbe oggi scandalizzarsi, di fronte ai leaks della banda Snowden, non riguarda i leaks ma riguarda il fatto che si consideri

 

giusto, a differenza dei tempi del duca di Modena, diffondere quei leaks, come a voler dire che, in assoluto, sia che si tratti di Assange sia che si tratti di una procura italiana, il problema non è l' intercettazione in sé ma il problema è che qualcuno poi quell' intercettazione la dà in pasto ai giornali. Funziona da sempre così, dice Mori, e senza voler essere troppo paradossali è interesse dell' Italia che l' America si comporti così.

 

general keith alexander nsaB gen alexander black hat general keith alexander nsaB gen alexander black hat

"Se sei il paese più importante e potente del mondo e sai di avere in mano le leve giuste per garantire la sicurezza in tutto il pianeta è normale che tu sia tentato dall' ottenere il maggior numero di informazioni possibile in tutti i modi possibili". Un tempo, ai capi di stato, i grandi paesi strappavano informazioni con donne fatali, danzatrici, le Mata Hari di turno, e l' Italia, ricorda Mori, è sempre stata più forte nell' attività di controspionaggio che nell' attività di spionaggio.

 

"Se fossimo stati noi al posto degli americani avremmo fatto la stessa cosa con Berlusconi, Merkel e tutti gli altri. Sorrido quando sento parlare di complotto perché nel caso specifico è evidente che gli americani più che complottare contro l' Italia avevano interesse a capire semplicemente cosa stesse succedendo in Italia in quei giorni diciamo così molto movimentati".

NSA f NSA f

 

L' America, ricorda Mori, ha controllato il suo alleato, come fanno tutti i servizi segreti del modo. Non è etico, dicono le fighette. Ok. Ma chi viene da questo mondo, conclude Mori, "sa che un grande paese in alcune situazioni deve tenere ben distinta l' etica dal realismo. E uno stato che funziona è uno stato che non può permettersi di considerare l' etica la sua principale forma di vita". Gli spioni spiano. Ieri lo facevano con il nano di corte. E il problema non è che le spie spiano ma semplicemente che le spie oggi sono spiate.

Ultimi Dagoreport

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…